martedì 17 settembre 2013

Proposte del Prof. D'Amato, dura reazione di AUP, mia proposta di discutere a tavolino INNOVAZIONI UTILI

Prof. Ing. Michele Ciavarella 
12:43 (2 minutes ago)
to rettoredocentiNicolòPalumbo
Cari colleghi

chiedo scusa se sembra che io voglia sempre intervenire.  Ma le proposte del prof. d'Amato, che una volta tanto NON sono nella direzione di aumentare i diritti APPARENTI degli studenti, ma sono importanti spunti di discussione seria e costruttiva.

Capisco possano essere viste come "shock", e non essere di primo acchito "convenienti" , ma questo l'avevo misurato anche io quando avevo fatto sondaggi tra studenti anche su proposte ragionevoli per rendere piu' ordinato il sistema. Gli studenti hanno paura del nuovo, se questo limita le loro possibilità in un sistema confuso, ma sono certo sarebbero daccordo se avessero GARANZIE che in un sistema piu' ordinato anche a loro alla fine arriverebbero vantaggi.

Sono certo che bloccando ogni innovazione, invece, si finisce con rallentare e PEGGIORARE il sistema.

Spero quindi che le proposte del prof. D'Amato e degli studenti, una volta messi insieme a tavolino, possano portare a INNOVAZIONI dovute e necessarie, anche retroattive.  State certi che rispetto alla rigidità tedesca, siamo anni luce indietro.


Agli Studenti: senza falsi moralismi, vi andrebbe bene passare con voti molto più facili

si, vorrei un'universita' molto piu' larga di voti e facile
  22 (15%)
 
no, va bene cosi
  78 (54%)
 
no, voglio un'università molto più selettiva e seria
  43 (30%)

AGLI STUDENTI: CHE ESAMI VOLETE?

1) tutti i mesi, come ora, arbitrario e libero, ma anche confusionario
  107 (58%)
 
2) come ora, ma con pause esami piu´ equamente spaziate come dice Papangelo
  32 (17%)
 
3) un unico esame a fine semestre, ma con molte verifiche intermedie che portano ad alleggerire (delle sorti di esoneri ma anche quelli, fattibili, e non esami in miniatura)
  32 (17%)
 
4) con un unico esame per tutte le materie a fine semestre nello stesso giorno come a Ecole Polytechnique (tipo esame di maturitä)
  4 (2%)
 
5) con un unico esame per tutte le materie, ma racchiuse in una 3-4 giorni di una settimana (tipo Oxford e Cambridge).
  8 (4%)
 

Saluti, 

MC





Cari Colleghi,
Nicolò Bartolomeo ed Alessia Palumbo, rappresentanti degli studenti rispettivamente in Consiglio d’Amministrazione ed in Senato Accademico, mi hanno chiesto di sottoporre alla Vostra attenzione il documento allegato.
Molto cordialmente
Nicola Costantino






Azione Universitaria Politecnico – www.aup.it , tel. 080/5963786 mail: info@aup.it
AZIONE UNIVERSITARIA POLITECNICO
Al Magnifico Rettore;
al Direttore Generale;
ai Direttori di Dipartimento;
ai Docenti tutti.
Gli scriventi, rappresentanti degli studenti in tutti gli organi collegiali del Politecnico ed in particolar modo nel
DICAR, in Senato Accademico ed in Consiglio di Amministrazione per l’associazione studentesca Azione
Universitaria Politecnico, presa visione dell’ultima proposta di modifica del regolamento didattico del Cdl in
Ingegneria Edile‐Architettura, prevista come punto all’Ordine del Giorno del Consiglio di Dipartimento anticipato
a domani 17 Settembre 2013, vogliono portare all’attenzione dell’accademia tutta, quanto è accaduto nelle
ultime settimane.
“Se avessi saputo che fine avrei fatto, di certo non mi sarei iscritto a questa Università” questa è la frase più
mormorata al momento, dalla maggior parte degli studenti iscritti agli ultimi anni del corso in Ingegneria Edile‐
Architettura; l’altra parte degli studenti, invece, iscritta ai primi anni, sarebbe già pronta a trasferirsi altrove se
le cose dovessero continuare ad andare in questo verso.
Parlando con gli studenti, infatti, si avverte il malumore diffuso e pessimi consigli per le future matricole, che si
sentono dire da studenti più grandi di loro “scappate da questo Politecnico finché siete in tempo”. A creare tanto
malcontento non è solo il trattamento offerto agli studenti, a cui non si da alcuna garanzia sul futuro, ma anche la
paura che i cambiamenti proposti possano essere imposti dall’alto con effetto immediato su tutti gli iscritti al
Corso di Laurea, senza distinzioni, attraverso modifiche in itinere ai Regolamenti Didattici cui i propri piani di
studio fanno fede.
Qui di seguito proviamo a riassumere i contenuti delle proposte sottolineando come l’aspetto più pericoloso delle
stesse sia la loro retroattività. Se è vero, infatti, che si rende necessario apportare sostanziali modifiche ai
regolamenti, non è assolutamente plausibile che le stesse possano essere valide “ora per allora”. Siamo disposti a
continuare tavoli di ogni tipo, nel rispetto delle regole di questo Politecnico a patto che non venga intaccato in
alcun modo il sacrosanto principio della non retroattività.
Tutti gli studenti ad oggi regolarmente iscritti al corso di Laurea in Ingegneria Edile‐Architettura (ivi comprese le
matricole dell’A.A. 2013/2014) devono godere dei diritti di cui hanno usufruito tutti i loro colleghi fino a questo
momento. Se si vogliono modificare le regole, ben venga, ma nel rispetto degli organi previsti dallo Statuto del
nostro Politecnico, delle loro competenze e, soprattutto, dei tempi.
Le proposte vertono a :
 partecipare a Bandi di mobilità studentesca all’estero, prevedendo l’aggiunta di nuovi vincoli per inoltrare
la domanda;
 vincolare gli esami a scelta dello studente, inserendo macro settori che rappresentano pacchetti di scelta
vincolata e non più libera;
 limitare l’entrata in tesi a due periodi, creando delle tempistiche di attesa troppo lunghe;
 restringere le tematiche delle tesi a 4 indirizzi senza che uno di questi sia dedicato in modo specifico al
Settore Strutturale;
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 ridurre le possibilità di conseguire la laurea, nel più breve tempo possibile, pur avendo concluso tutte le
attività didattiche;
 attribuire un voto di presentazione alla seduta di laurea, basato su diverse regole di valutazione.
La difficoltà nell’adeguarsi a queste nuove disposizioni, nonché i vari disagi e la disparità di trattamenti che
creerebbero all’interno del corso con l’attuazione immediata di queste proposte di modifiche, su regolamenti
considerati fino ad oggi come riferimento, mostra l’impossibilità di rendere tali modifiche attuabili in itinere.
Nel dettaglio le imposizioni delle nuove proposte di modifica che lasciano perplessa la componente studentesca, e
che verrebbero imposte in corso d’opera sono inerenti a:
1) Variazione dei criteri necessari per la partecipazione ai programmi Erasmus
Nonostante lo Statuto del Politecnico, all’Art.1 comma 8 secondo cui “il Politecnico favorisce l’attuazione di
programmi di collaborazione didattica e scientifica con organismi internazionale ed in particolare con l’Unione
Europea…” la mobilità studentesca all’estero viene ad essere disincentivata aggiungendo altri vincoli di
partecipazione ad un Bando in cui l’unico requisito di partecipazione richiesto è quello di essere uno studente
regolarmente iscritto al Politecnico di Bari. Tali proposte prevedono:
‐ partecipazione al bando di concorso solo dal III anno in poi
‐ partecipazione solo a valle del superamento di tutti gli esami del I e II anno
‐ Partecipazione solo a valle del superamento degli esami di Architettura tecnica II e Tecnica Urbanistica I
previsti al III anno.
Questo non favorisce assolutamente il processo di internazionalizzazione e integrazione fra gli Stati membri della
UE ma demotiva lo studente che:
‐ riuscirà a partecipare solo se soddisfatti vincoli che altri corsi di laurea, della stessa sede, non hanno,
rendendone più difficile la partecipazione;
‐ avrà una minore scelta di esami da sostenere all’estero;
‐ farà un esperienza Erasmus al IV°anno, al rientro del quale si troverà a sottostare ad altri vincoli previsti per
l’accesso all’iscrizione al V° anno quali:
‐ aver sostenuto tutti gli esami del I°‐ II° e III°anno
‐ avcer sostenuto almeno 51cfu del IV°anno
Tutti questi vincoli, di fatto, porteranno ad un inevitabile abbandonano del numero di richiedenti Erasmus,
nettamente in controtendenza con i numerosi tentativi di incentivazione portati avanti dall’intero Politecnico
per anni.
2) Vincolare gli esami a scelta dello studente
I Regolamenti Didattici di tutti gli immatricolati al corso di Laurea in Ingegneria Edile‐Architettura a partire dal
lontano 2001 permetteva agli studenti iscritti una presentazione dei piano di studio tale che:
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“Gli insegnamenti “a scelta dello studente” sono scelti autonomamente da ciascuno studente ‐ purchè, ai sensi del
comma 5 dell’art.10 del D.M. 22 ottobre 2004 n.270, coerenti con il progetto formativo fra tutti gli insegnamenti
attivati nel Politecnico di Bari o presso altri Atenei con esso appositamente convenzionati. “
Qualora venisse meno la possibilità di poter scegliere, come si evince dalla proposta, si creerebbe:
‐ disponibilità di scelta di esami differenti tra studenti dello stesso anno;
‐ sconvolgimento della programmazione didattica degli studenti che da sempre si sono basati su regolamenti
pubblici ed approvati, in alcuni casi, da anni.
3) Limitare l’entrata in tesi a due periodi
Considerando che l’organizzazione della tempistica di tesi adottata per un corso di laurea in cui la didattica è
organizzata su base annuale è differente da quella di un corso di laurea di Ingegneria con organizzazione su base
semestrale; è palese che dalla forzatura derivante dall’adozione di un sistema appartenente alla prima categoria
da parte di un altro sistema appartenente alla seconda nascerebbero non pochi problemi.
La proposta prevista dal Direttore di Dipartimento verte a limitare l’entrata in tesi in due periodi specifici
nell’anno (Settembre/Marzo). Ciò significa che uno studente si potrebbe trovare ad avere un transito di 6 mesi tra
un ingresso in tesi ed il successivo, e se malauguratamente a Settembre ( o Marzo) lo studente avesse terminato i
suoi esami si troverebbe a pagare le tasse al Politecnico senza poter usufruire di alcun servizio e senza poter
procedere con il lavoro di tesi. Una migliore organizzazione sarebbe possibile: basterebbe infatti attivare altri due
periodi intermedi di ingresso in tesi; questo garantirebbe un minore tempo di attesa per gli studenti ed
eviterebbe gli “inconvenienti” sopra citati. L’organizzazione da noi pensata porterebbe a quanto di seguito
riassumiamo:
‐ la tesi che inizia a Settembre garantirebbe la laurea a Febbraio;
‐ la tesi che inizia a Novembre garantirebbe la laurea ad Aprile;
‐ la tesi che inizia a Gennaio garantirebbe la laurea a Luglio;
‐ la tesi che inizia a Marzo garantirebbe la laurea a Settembre.
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4) Restrizione della tematica tesi a 4 indirizzi nessuno dei quali specifico del Settore Strutturale
In un dipartimento in cui spesso viene discusso il tema della necessaria differenziazione tra i due corsi
quinquennale appartenenti alla stessa classe di laurea, si propone di definire degli indirizzi di orientamento senza
prevederne uno volto allo specifico settore strutturale, ma solo a macro‐settori progettuali quali:
‐ Desing e progettazione tecnologica dell’architettura;
‐ Progettazione architettonica;
‐ Resturo, storia dell’architettura, Disegno;
‐ Progettazione urbanistica e territoriale.
Risulta essere davvero una contraddizione considerando che tra gli “Obiettivi formativi specifici del corso e
descrizione del percorso formativo” riportati all’interno dei regolamenti didattici del corso di laurea, vi sono
continui richiami alla vocazione ingegneristica e alla formazione di “.. professionisti operanti nel campo della
progettazione edilizia ed urbanistica, nonché del restauro e del recupero, capaci di affrontare il tema della qualità
edilizia nei suoi specifici aspetti architettonici, tecnico‐strutturali, storici, economici e processuali attraverso un
approccio interdisciplinare integrato fondato da un lato su solide basi matematiche, fisiche, chimiche, della
rappresentazione, dall'altro su discipline caratterizzanti quali, in particolare, scienza e tecnica delle costruzioni,
geotecnica, architettura tecnica, composizione, restauro, tecnica e pianificazione urbanistica, estimo.”
5) Ridurre le possibilità di conseguimento della Laurea
Nonostante le disposizione definite dal Regolamento Didattico di Ateneo, in cui è dichiarato nell’Art 20 punto 7:
“il calendario delle prove finali deve prevedere almeno sei sedute di laurea, opportunamente distribuite nell’anno
accademico, fatti salvi i casi particolari espressamente previsti dai singoli regolamenti didattici dei corsi di studio.”
ad oggi la proposta prevede sole quattro sedute di laurea (Settembre‐Gennaio‐Aprile‐Giugno).
La scelta del Senato di fissare non meno di 6 sedute, alla quale chiediamo di fare riferimento pur essendo abituati
a rispettare le disposizioni della ex Facoltà di Ingegneria che ne prevedeva 8, nasce dalla necessità di una corretta
distribuzione nell’anno delle opportunità per gli studenti.
Nel nostro caso sentiamo la forte necessità di garantire ulteriori due sedute di laurea: quella di Luglio, per tutelare
lo studente che, in regola con gli esami, voglia laurearsi per tempo, e quella di Ottobre/Novembre per garantire a
chi si sta laureando con qualche mese di ritardo la partecipazione agli Esami di Stato, da sempre propedeutici per
la calendarizzazione delle sedute della vecchia Facoltà di Ingegneria.
6) Attribuzione del voto di presentazione alla seduta di laurea
Considerando imprescindibile il criterio di equa valutazione basata su stessi criteri di giudizio per ciascuno
studente laureatosi nella stessa sede, applicare tale modifica indistintamente a tutta la componente studentesca
iscritta al CdLM in Ingegneria Edile‐Architettura sarebbe un atto scellerato e discutibile sotto il profilo giuridico. Si
vedrebbe, difatti:
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‐ disparità di trattamento tra studenti che, anche se immatricolati in uno stesso anno nella stessa Sede
Universitaria, verrebbero giudicati e valutati in maniera del tutto diversa;
‐ disparità di valutazione che si ripercuoterebbe a cascata non solo sulla votazione di laurea ma anche
nell’eventuale partecipazione a bandi post‐laurea che vedrebbero stessi studenti avere possibilità diverse di
partecipazione (il paradosso sta nel fatto che la diversità potrebbe sorgere da una seduta di laurea alla
successiva);
‐ enormi disagi a studenti che, al loro primo anno, hanno seguito le guide allora espresse, in base alle quali
hanno effettuato le loro scelte di piano di studio e, ad oggi, si ritroverebbero invece di fronte ad un loro totale
sconvolgimento.
In conclusione: noi rappresentanti degli studenti siamo aperti alla possibilità di apportare modifiche che vadano a
migliorare il nostro percorso ma contestiamo fortemente la possibilità che queste vengano apportate senza
criterio anche ai Regolamenti Didattici di anni precedenti.
Chiederemmo delle linee guida uguali per tutti i corsi ma ad oggi sappiamo che anche quest’ultime sono sempre a
discrezione dei direttori di dipartimento.
E’ di poche settimane fa, infatti, la decisione del Senato Accademico che ha definito delle linee guida per la
calendarizzazione dell’anno accademico.
Le stesse, giunte in Dipartimento, hanno subìto comunque modifiche e dalle 14 settimane stabilite per semestre
si è difatti passato a 15 settimane di attività didattica nel primo semestre e 13 settimane nel secondo con una
diversa distribuzione del carico didattico.
La cosa più triste in tutte queste imposizioni è che vengono viste dagli studenti come una punizione per aver
scelto quest’Università o, peggio, questo corso di Laurea.
Il panico, il disordine e l’incertezza che sta vivendo il corso attribuiscono solo il ricordo dell’esperienza
Universitaria vissuta al Politecnico di Bari che nessuno studente consiglierebbe a giovani matricole di
intraprendere.
A questo si aggiungano i non felici risultati dell’ANVUR. Se il tentativo fino a ieri era quello di ridurre il pesante
numero di iscritti fuoricorso, infatti, la proposta del professor D’Amato garantisce solo una maggior impossibilità
al raggiungimento del titolo.
Non chiediamo molto anzi, non chiediamo nulla. Pretendiamo di finire
questo percorso cosi come lo abbiamo iniziato.
I rappresentanti di

Azione Universitaria Politecnico

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