venerdì 12 febbraio 2010

La ControRiforma alla Riforma Bassi--Profumo--Gelmini --- Parte la riscossa delle sedi periferiche....

La ControRiforma Ciavarella alla Riforma Bassi-Profumo-Gelmini

Parte la riscossa delle 300 sedi periferiche da questo articolo apparso sul Corriere del Giorno di ieri

che disegna l'Universita` low cost del futuro, orientata ai 18 milioni di lavoratori italiani non laureati, con iscrizioni flessibili, e "personalized learning"... un business che i privati delle prime telematiche avevano intuito, ma fatto da loro con i crediti regalati e gli scandali conseguenti, con il parziale e insufficiente freno di Mussi, e l'ottimo reportage di Giovanni Floris di FABBRICA DI IGNORANTI.

Da non confondere nemmeno con la universita' high cost, che e' quella fatta finora. A questo proposito, accanto alla mia intervista, vedete una a pag.2 al Rettore Petrocelli di Universita' di Bari. La tendenza della Universita' intesa dai Rettori tradizionali di oggi, e' chiaramente in crisi,e non solo in Italia.

On 11 February we learn from Lord Mandelson that the Univeristies will face a slashed cut of 449 million pounds!


In inghilterra, almeno molti "baroni" hanno parlato di "voluntary retirement".... un vero sogno da noi! E tenendo conto che da loro il pensionamento normale e' a 65 anni, mentre da noi la battaglia per ridurre l'eta' del pensionamento dei docenti e'una battaglia che dura da 50 anni, come ricorda Floris, e come ricorda sulla sua pelle l'ex Rettore di Pisa, Presidente della CRUI nonche' vice Ministro di Mussi, Luciano Modica. Lui, attirandosi le critiche del mondo accademico che conta e quindi garantendosi così, probabilmente, la fine della propria carriera politica – ha ridotto l’età pensionabile prima da 77 a 75 anni (causando, da rettore, una sentenza in questo senso), poi da 75 a 73 anni (abolizione di due anni di fuori ruolo, con la CRUI che presiedeva che ideò e difese la norma voluta dal Sottosegretario Giarda) e infine, scrivendo di suo pugno e in forma giuridica quasi inattaccabile la norma della finanziaria 2008, da 73 a 70 anni (graduale eliminazione del fuori ruolo), il tutto in meno di dieci anni. Quindi, al di là delle chiacchiere e degli anatemi, credo che Modida abbia immodestamente dato il contributo maggiore all’abbassamento dell’età pensionabile dei professori universitari. Ma i toni da crociata sortiscono l’effetto opposto, a mio parere, perché non tengono conto di ciò che è davvero GIA’ successo negli ultimi anni.

Insomma, mi sembra sbagliato che, per riformare, si debba sempre partire daccapo, come se riforme e cambiamenti veri non ce ne fossero stati o fossero stati tutti pesantemente negativi.

Non si puo' pensare oggi di fregarsene della tendenza al downsizing europeo dovuto al calo demografico dei giovani, e non considerare la politica di immigrazione cieca italiana, che non favorisce immigrati di qualita', ma solo immigrazione di colf e badanti, o al limite di modelle e spogliarelliste.

Non condivido la critica di Petrocelli che si allinea alle proposte Bassi/Profumo/Gelmini Critico il rettore sul proliferare dei corsi di laurea: «Abbiamo avuto un’esplosione eccessiva di crescita formativa, un’esplosione indotta dall'intervento
riformatore, che ha voluto fare il tre più due, e dalle sollecitazioni del territorio. Un esempio è Scienze della comunicazione, sette corsi in Puglia e
ora questi corsi si stanno svuotando perché manca la richiesta da parte del mondo del lavoro>>.

Ma chi dice che l'errore sia di aver aperto? Magari si e' aperto male! Magari il territorio vorrebbe quel corso, ma in modi diversi, per i lavoratori... Come si fa ad allinearsi cosi' pedissequamente alle proposte di Burocratizzazione selvaggia pseudo/meritocratica della Gelmini?

Il problema e'che non si puo' pianificare con tutti i paletti, i garanti, i tempi che cambiano, e certo la 160 mette altri paletti, non lascia la liberta' di NON ripetere di nuovo gli stessi errori.

Quello di Petrocelli quindi di ripartire appare quindi contraddittorio. Capiscoche scienze infermieristiche vada meglio, e quindi certo non vada tagliata. Ma quale sarebbe il vero spreco di fare aperte anche le altre? Voglio vedere i numeri dello spreco! Se poi lo facessimo low cost, ma questo si richiederebbe lavoro, e questo vuol dire sudore, sono certo che risparmieremmo, nel senso che aumenteremmo talmente il numero di studenti che faremmo andare i bilanci in attivo!

Quindi la mia proposta "low cost" e' forse unica soluzione, come quando i carrozzoni Alitalia o Termini Imerese sono stati costretti ad andare fuori mercato. E poi a ruota da Taranto, si puo' applicare il modello alle 300 sedi periferiche, che vanno aumentate non diminuite, secondo le logiche schizofreniche dei vari Ministri che cambiano e ricambiano e rimangono sempre in superficie...

Naturalmente in Italia si dice che chi ha molti debiti, ha molti amici, e poi se Sapienza fa un buco di 5 miliardi di Euro, forse fa bene, perche` poi un decreto glielo tappa, chi ha il coraggio di chiudere Sapienza, come il Rettore Frati ben sa minacciando il Ministro di chiamare il Commissario?

Sospetto che il Presidente CRUI Decleva mi chiamera' presto per le mie idee...

Una alternativa invece addirittura tremenda, potrebbe essere di rilanciare il modello di Frati, e dichiarare IRRICEVIBILE l'intero pacchetto 160. E sfidare, compatti il Ministro, con le sue proposte faragginose, e paradossalmente meritocratiche, e paradossalmente incentivanti la semplificazione, con uno tsunami di 500 articoli da cui liberarsi.

Con questi vincoli, oggi i Rettori non possono aprire corsi se il territorio chiede, ne'oggi ne'in prospettiva, ne'in potenziale scommessa, e nemmeno in modalita' innovativa: il Consorzio Nettuno, ottima cosa fatta male dallo Stato, finito in UniNettuno, ha perso molti bei corsi pagati profumatamente nel campo da 509 a 270, etc.

Si sono perse un sacco di energie ad aprire Sedi distaccate? Mah, e allora perche' ce lo avete fatto fare pochi anni fa? Siamo schizofrenici? Non si perdono energie anche a fare e disfare? Con la differenza che disfare, come propone la Gelmini, e tagliando, e' la soluzione stupida e facile, non quella intelligente. Le sedi periferiche in USA sono, in percentuale agli abitanti, 3 volte piu' che in Italia.

Ma i Ministri a chi si ispirano? Ai balli che fanno un passetto avanti e uno indietro? O forse ai gamberi dei 3 indietro?

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Il Vostro Rettore Virtuoso!

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