sabato 20 luglio 2013

Messaggi di candidature dei Prof. Albino e Damiani, La Scala e Pappalettere a Rettore del Politecnico di BARI

Vi allego le lettere pervenute in questi giorni alla comunità del PoliBA.  Sintetica quella del Prof. Albino, e molto orientata all'operatività senza troppe "citazioni dotte" (non perchè il prof. Albino non ne saprebbe fare), più aulica quella del Prof. Damiani, in cui, per fare un'osservazione "impertinente", ricorrono molto le frasi "credo in... credo in... " come nella liturgia del Symbolum Apostolicum.... Tuttavia, messaggi entrambi molto alti e ispirati.
Saluti, Michele Ciavarella
p.s. l'accostamento è solo dovuto a non voler fare troppi articoli separati in questo blog.

LETTERA DEL PROF ALBINO
Carissimi,
desidero accompagnare con questa breve nota la comunicazione alla Comunità del Politecnico della  mia candidatura per la prossima tornata elettorale a Rettore del Politecnico di Bari.  Le circostanze che hanno portato ad un anticipo di questa tornata elettorale rispetto alla sua naturale scadenza riflettono, a mio avviso, anche il senso di un cambiamento profondo che sta attraversando la nostra Istituzione. Tale cambiamento è effetto non solo della recente riforma universitaria, ma anche dell’emergere di nuove sensibilità e volontà.
La breve storia del nostro Politecnico (appena “maggiorenne”, disse una volta il Rettore Nicola Costantino) vede ormai al termine la prima fase della sua vita, quell’epopea pionieristica in cui i padri fondatori ne hanno tracciato i caratteri con le loro scuole. Nella transizione verso una nuova fase, in cui tali caratteri dovranno fecondare il futuro della nostra Istituzione, stiamo però affrontando tempi difficili. La crisi, che attanaglia l’economia e la società italiana da ormai troppi anni, manifesta sempre più evidenti connotati strutturali. Si stanno modificando, tra l’altro, i valori e i tratti culturali così come il significato e il ruolo delle istituzioni culturali. Il periodo che ci aspetta è complesso, ma non dobbiamo spaventarci o peggio demoralizzarci. Forti della nostra pur breve, ma importante storia, potremo essere interpreti del cambiamento.
La responsabilità sociale del Politecnico è altissima e non possiamo sottrarci ad essa. Dobbiamo contribuire con tutte le nostre forze al progresso della società e compiere fino in fondo il nostro dovere.
In un momento in cui sembrano indebolirsi gli ideali e le vocazioni, a noi toccherà tracciare un percorso che ridia speranze soprattutto ai giovani, prospettando un futuro di cittadini europei e del mondo, coniugando il nuovo con i valori della nostra tradizione.
Con stima

Vito Albino





LETTERA DEL PROF DAMIANI
Carissimi,
confrontandomi con alcuni di voi, nei mesi scorsi avevo già espresso l’intenzione di
candidarmi alle prossime elezioni per il rettorato del nostro Politecnico. Gli eventi delle
ultime settimane hanno rafforzato il mio proposito, confermando alcune delle ragioni del
mio possibile impegno.

Ritengo le dimissioni di Nicola Costantino un atto di alta sensibilità istituzionale, ma allo
stesso tempo, l’evidenza più chiara che ormai i problemi di gestione hanno preso il
sopravvento sulla missione dell’Università.

Penso che il Politecnico, al pari di altre Università italiane, debba perseguire un modello
organizzativo efficace ed efficiente riposizionando al centro della discussione la ragione
essenziale per la quale l’accademia esiste: la costruzione e la trasmissione del sapere. 
Questa è la priorità e la prospettiva in cui dobbiamo credere.

E’ necessario proseguire il percorso già avviato da Nicola Costantino, il quale ha affrontato
il difficile iter di adempimento alla legge di riforma universitaria mantenendo una visione
che pone al primo posto lo sviluppo della ricerca e della didattica. Se nel futuro la nostra
attenzione sarà rivolta esclusivamente al “rispetto delle regole” (spesso intese come meri
calcoli ragionieristici) a prescindere dai sogni e dagli obiettivi da perseguire, avremo al più
costruito un efficiente Ente di gestione, certamente lontano dalla funzione originaria del
Politecnico.

Sono assolutamente convinto che il rispetto delle norme sia strumento indispensabile di
garanzia, giustizia e trasparenza; sono però altrettanto convinto che si debba avviare un
processo di semplificazione in un sistema ormai soffocato da regole autoreferenziali, spesso in contrasto con gli obiettivi da perseguire. Purtroppo, negli ultimi anni, ai numerosi vincoli ministeriali (a volte non condivisibili ma comunque cogenti) se ne sono aggiunti altri interni agli Atenei, imponendo a tutti - docenti, studenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario - grandi sforzi più per adempimenti di natura burocratica che per il perseguimento degli obiettivi.

Avrò tempo per dialogare con voi sulle cose da fare e sulle loro priorità: in ogni caso credo
in un Politecnico in cui ciascuno possa riscoprire l’”orgoglio dell’appartenenza” nella
consapevolezza del ruolo importante dell’Università nella Società, un orgoglio oggi
appannato perché abbiamo abdicato al nostro ruolo ed al nostro grande privilegio: quello di essere studiosi alla ricerca della verità e formatori del futuro.

Credo che se vogliamo essere costruttori dello sviluppo della società, dobbiamo invertire la tendenza alla rassegnazione che percorre le nostre stanze; dobbiamo restituire ad ognuno la speranza e il gusto di sognare con i piedi ben piantati per terra.

Credo che l’Università sia il luogo ideale per sognare; il luogo dove si possono fornire ai
giovani gli strumenti necessari per “pensare” e realizzare grandi progetti; dove i docenti
siano disponibili ad essere punti di riferimento importanti: non giudici, ma guide disponibili
all’ascolto e al consiglio; dove il personale sia sostegno a docenti e studenti e supporto
indispensabile al raggiungimento degli obiettivi.

Io credo che non vi sia altra scelta, se non quella di gioire dei successi conseguiti da ciascun componente della comunità, di sostenere chi è in difficoltà, di sviluppare una sana
competitività in nome della crescita collettiva. Insomma, vivere l’Ateneo per senso della
comunità e per la gioia di lavorare ad un obiettivo comune, riscoprendo il gusto di lavorare
in squadra e superando l’individualismo ormai emergente.

Credo in un Ateneo aperto al territorio, capace di creare un proficuo interscambio con
imprese e pubbliche Amministrazioni. Le nostre competenze devono essere trasferite
all’esterno per la crescita socio-economica della comunità, per la tutela dell’ambiente e la
difesa del “Bello” che caratterizza la nostra terra. Solo così potremo contribuire allo
sviluppo sociale e, perché no, drenare le risorse necessarie per migliorare i servizi di
didattica e ricerca e creare utili occasioni di inserimento dei nostri studenti nel mondo del
lavoro. Tutto ciò è già possibile, grazie all’abnegazione di molti uomini e donne del nostro
Ateneo e all’impegno di tutti i precedenti Rettori, ma occorre che il trasferimento
tecnologico diventi un vero obiettivo strategico.

Io credo in un Politecnico che sviluppi sinergie con altre istituzioni italiane ed europee, a
partire dagli altri Atenei pugliesi e con uno sguardo attento al Mediterraneo; occorre aprirsi
ad altri saperi e costruire quel dialogo necessario affinché i nostri giovani possano sentirsi
“cittadini del mondo”.

Se sapremo assolvere a questo importante compito, avremo dato il nostro piccolo contributo alla costruzione dell’Europa dei Popoli pensata da Adenauer, De Gasperi e Schuman.

Qualcuno penserà che sono un idealista ed è in parte vero, ma vi assicuro, per le mie
precedenti esperienze accademiche, che tante azioni concrete possono trasformare in realtà questi “sogni”.

Qualcun altro potrà obiettare che le risorse sono ormai ridotte al lumicino e che sia
necessario pensare solo a come resistere in attesa che passi la nottata. Ebbene sono convinto che la nottata passerà se saremo noi a riaccendere la luce e a portare l’alba nella nostra Società, proponendoci come motore di sviluppo e rilanciando la nostra funzione sociale. Ed è proprio questa affermazione che ispira il mio impegno: un ritorno alle origini del nostro Politecnico, fatto di entusiasmo e di voglia di fare per costruire qualcosa di importante I nostri fondatori ci hanno insegnato come fare: ispiriamoci al nostro logo e convinciamoci, con le parole del Sommo Poeta, che possiamo volare alto, anche quando tutto sembra trascinarci verso il basso, facendo dei remi ali.


Leonardo DAMIANI






 LETTERA DEL PROF. LA SCALA

Carissimi,
come probabilmente vi è noto, ho presentato la mia candidatura a Rettore del Politecnico di
Bari per il prossimo sessennio 2013-2019.
Il nostro Politecnico, nato 21 anni fa, ha la necessità di proseguire, con determinazione, il
suo percorso di crescita senza sottrarsi al confronto con la difficile situazione economica ed
istituzionale, affermando il proprio ruolo di promozione della cultura, della scienza e dell’etica.
Per raggiungere tale obiettivo ritengo siano necessari, più di tutto, una larga condivisione di
intenti, la più ampia partecipazione della comunità alle scelte strategiche che si impongono in
questo momento, nonché un diffuso e organico lavoro di squadra. Così da permettere la crescita
della nostra Università con spirito dinamico e positivo, scevro da eccessi burocratici e snello nelle
procedure, e con il fine di creare occasioni concrete di gratificazione professionale per i nostri
studenti, per il personale tecnico-amministrativo, per i ricercatori e i docenti.
Ciò detto, sono convinto che le premesse da cui partire per intraprendere questo percorso di
crescita siano sintetizzabili in quattro parole chiave: condivisione, apertura, qualità, organizzazione.
Condivisione
• la valorizzazione di tutte le persone che vivono quotidianamente l’Università (studenti,
personale tecnico amministrativo, ricercatori, docenti) e la condivisione degli obiettivi con
senso di responsabilità e concretezza. Il Politecnico è una macchina complessa che non può
crescere senza un’ampia partecipazione e la realizzazione di un ambiente creativo e leggero,
non solo dal punto di vista burocratico, ma nel senso indicato da Calvino, con le sue
Lezioni americane, ovverosia «di una leggerezza che non è superficialità ma il planare
sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore…» (… anche io, perdonatemi, non sono
riuscito a sottrarmi alle citazioni…);
Apertura
• apertura e potenziamento delle relazioni con l’esterno. In un clima di incertezza economica
in tanti guardano al mondo della ricerca con grande interesse, proprio per questo il
Politecnico può costruire la sua immagine ed impostare così il suo ruolo di interprete del
cambiamento. Il futuro Rettore dovrà fortemente impegnarsi, per collocare compiutamente
il Politecnico di Bari nel mondo universitario, della ricerca nazionale e internazionale, e
anche nel mondo imprenditoriale, costituendo un polo tecnologico in grado di costruire e
rinsaldare il legame tra ricercatori universitari e società;
Qualità
• favorire la qualità della ricerca e della didattica per valorizzarne il “marchio”, base della
competitività scientifica e attrazione per gli studenti ai livelli di istruzione superiore
(specialistica, dottorati, post-doc, etc.); favorire il placement dei nostri laureati e dottori di
ricerca; sarà, poi, utile, anzi necessario favorire una rivisitazione dello Statuto del
Politecnico, al fine di realizzare una migliore organizzazione della didattica e dei servizi per
la ricerca che sono motori per lo sviluppo del nostro Ateneo.
Organizzazione
• l’organizzazione del governo dell’Ateneo deve permettere: condivisione degli obiettivi,
team working, trasparenza e informazione adeguata, efficacia delle scelte grazie alla
comprovata esperienza dei singoli attori nei settori specifici, capacità di ascolto.
Il pensiero che ho riportato in questa prima comunicazione è connaturato al mio modo di essere
e di agire e rafforzato dalla convinzione che le scelte e gli obiettivi debbano essere concreti,
condivisi e trasparenti, senza dimenticare che, in questo percorso, autonomia e responsabilità
individuale devono essere requisiti fondamentali per il raggiungimento del bene comune.
Sento forte la responsabilità che implica il ruolo di Rettore, consapevole dell’impegno che in
prima persona potrei assumere. Sono convinto che per affrontare i profondi cambiamenti
organizzativi e le complesse sfide culturali e di sostenibilità economica imposte dai nostri
tempi, sia necessario, da parte di noi tutti, impegno e grande spirito partecipativo e
collaborativo.
In sei anni molto si può e si deve fare.
È con questo spirito che presento la mia candidatura: condividere con tutti voi un nuovo e
necessario cammino di sviluppo. Sarà però indispensabile e fondamentale per me il vostro
supporto, assicurandovi sin d’ora le mie competenze, tutto il mio impegno e il mio entusiasmo.
Massimo La Scala
P.S. Il mio curriculum è disponibile sul sito: http://dee.poliba.it/DEE/Lascala.html 





MESSAGGIO DEL PROF. PAPPALETTERE


Cari Colleghe e Colleghi, 
Cari Studentesse e Studenti,
Cari Amiche ed Amici, 

Desidero inviarVi una breve nota sul mio Curriculum Vitae e su quanto intendo fare in qualità di Rettore per il Politecnico di Bari nel periodo 2013-2019.
La mia candidatura nasce dalla volontà di mettere al servizio del Politecnico di Bari tutte le competenze che lo stesso Politecnico mi ha consentito di maturare nella mia carriera di ricercatore e docente, nell’ambito della didattica, della ricerca e delle attività gestionali.

Vi riassumo di seguito le principali competenze che ho avuto l’opportunità di maturare negli anni come Dipendente Universitario, prima presso l'Università di Bari e poi, fin dalla sua istituzione, presso il Politecnico di Bari.
CARRIERA: sono stato precario dal 1975, ricercatore dal 1980, associato dal 1987, ordinario dal 1990.
DIDATTICA: ho insegnato presso tutte le Università di Puglia portando la cultura della Attività di Ricerca che ha contraddistinto quasi tutto il mio operato dal 1975 ad oggi. Sia a Lecce che a Potenza esistono dei laboratori di Meccanica Sperimentale ben attrezzati, funzionanti ed operativi. In particolare, ho insegnato presso il Politecnico di Bari (sedi di Bari, Foggia e Taranto), presso la Facoltà di Ingegneria e la Facoltà di Architettura; presso l’Università di Lecce (11 anni); presso l’Università del Salento - sede di Brindisi (2 anni)‏; presso l’ Università della Basilicata – sede di Potenza (2 anni).
RICERCA: sono autore di circa 370 lavori scientifici di cui più di 100 su rivista o libro internazionale (h-index 14); dal luglio 2012 sono Presidente della European Society for Experimental Mechanics (EuraSEM). Da grande viaggiatore, ho coltivato molti contatti con colleghi di Università straniere in tutto il Mondo ed ho avuto modo di conoscere l’organizzazione di quelle realtà.
FONDI RICERCA: ho avuto finanziati progetti di ricerca per circa 10 M€ negli ultimi anni; per i prossimi 3 anni ho progetti PON finanziati per circa 6 M€.
INCARICHI ISTITUZIONALI: Direttore del Dipartimento DIMeG (2001-2003).
INCARICHI ESTERNI: 9 anni di presidenza del Centro Laser (2002-2011); consigliere in altre 3 Amministrazioni di Consorzi.
Credo perciò di aver maturato, proprio grazie al Politecnico, una grande esperienza in tutto ciò che è utile allo stesso per portarlo a risorgere al meglio nell'immediato futuro e per programmarne le attività a medio e lungo termine.

Non penso sia possibile governare la nostra Università in maniera monocratica, ma intendo farlo con un consesso di giovani, scelti fra i più capaci e volenterosi, proprio per costruire il miglior futuro per tutti (studenti, docenti/ricercatori e personale TAB) e per formare una futura classe dirigente seria e preparata. Il tutto sarà fatto in sintonia con gli organi di governo esistenti e previsti dallo Statuto.

Riassumo in breve cosa vorrei fare nei primi tre anni del mio mandato, alla fine dei quali chiederò una verifica referendaria del mio operato. Sarò pronto a lasciare se non sarò stato capace di realizzare quanto promesso o almeno averlo realmente avviato.
1) Revisione di alcuni punti dello Statuto in particolare per quello che riguarda le Scuole e i poteri degli organi di Governo.
2) Reperimento di finanziamenti tramite accordi con i Ministeri, con gli Enti Locali ed eventualmente anche con Aziende.
3) Accordi con gli altri Politecnici Italiani e politiche regionali e nazionali al fine di rafforzare e ripristinare forti rappresentanze del Politecnico nei Distretti e nei Consorzi.
4) Messa a punto di criteri per i passaggi di carriera degli idonei sulla base dei Settori a cui attribuire le priorità e valorizzazione delle eccellenze.
5) Valorizzazione delle professionalità del personale Tecnico-Amministrativo-Bibliotecario (TAB) anche in funzione del livello di autosoddisfazione. 
6) Concreto aiuto al miglioramento reale della vita dei nostri dipendenti.
7) Razionalizzazione dei corsi di laurea, sia per Architettura sia per Ingegneria, ottimizzati secondo le esigenze del territorio e finalizzati a concrete possibilità di impiego. Realizzazione di accordi con le strutture del territorio al fine del mantenimento di sedi decentrate.
8) Attivazione di corsi in lingua inglese al fine di preparare meglio i nostri studenti all’apprendimento della lingua e cercare di attrarre più studenti dall’estero.
9) Creazione di posti di ricercatore a tempo determinato per incrementare l’offerta didattica del Politecnico e incentivare l’attività di ricerca.
10) Scelta del Direttore Generale, possibilmente dal territorio per garantire continuità e stabilità, con primo incarico finalizzato alla razionalizzare e velocizzazione delle procedure burocratiche e alla riorganizzazione del personale TAB.
11) Creazione di una struttura per la gestione dei grandi progetti di ricerca e per il loro reperimento a livello nazionale ed europeo, azione strategica fondamentale per il futuro del nostro Ateneo.
12) Creazione di Laboratori di eccellenza che siano di riferimento per il Politecnico e interfaccia con il territorio locale, nazionale ed internazionale. Creazione di laboratori didattici. Realizzazione di infrastrutture che consentano di razionalizzare i servizi didattici e di ricerca del Politecnico.

Il mio Curriculum Vitae completo è reperibile al seguente link http://www-dmmm.poliba.it/users/carpa/CV_CP-20130729.pdf
L’elenco delle pubblicazioni invece al seguente link http://www-dmmm.poliba.it/users/carpa/PB_CP-20130729.pdf

Per qualsiasi altro chiarimento sono a Vostra completa disposizione.

Cari saluti
Carmine Pappalettere




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