lunedì 22 luglio 2013

Programma e CV breve del Prof. Massimo La Scala candidato Rettore del Politecnico

Nel pubblicare il programma del prof. LaScala a candidato Rettore, devo dichiarare che sento un clima Orwelliano... tra un pò verrà la "psico-polizia" a prendermi e "Vaporizzarmi".  Ho avuto questo scambio di messaggi con un collega molto autorevole ed anziano del politecnico, se non il piu'  autorevole ed anziano.... "Se gli attuali candidati non ti bastano, è un problema tuo! Credo che stai creando solo entropia e potresti influenzare le menti più deboli. Un tuo silenzio totale fino all’elezione del nuovo Rettore  sarebbe MOLTO GRADITA! Buone vacanze." 

La mia risposta "le menti deboli sei tu che cerchi di influenzarle. Siccome non sono tra questi, credo i tuoi messaggi somiglino molto alle minacce di censura di epoca stalinista o fascista. io vorrei andare molto piu' avanti di te che sei fermo agli anni '30 e vuoi lasciare l'universita' in tali situazioni. rileggili..... non pubblico questi messaggi con nomi e cognomi perche' erano riservati ma non ti fanno onore, e nemmeno all'Istituzione. buone vacanze."

Ora, mi domando e dico, stiamo parlando di una guerra enorme tra forze del Politecnico per un seggio elettorale? Ma scherziamo?

Io preferisco tornare indietro nel tempo, ai favolosi anni '60, e '70, e '80, quando Umberto Ruggiero portò a Bari grandi cervelli da fuori, con una logica non provinciale.  Io credo che Umberto Ruggiero oggi avrebbe cominciato con prendere Rettori, Decani, e molte altre cariche da fuori, per evitare queste guerriglie di poco conto.

E' vero che Umberto Ruggiero ha persino troppo entusiasmo e oggi UNIVERSUS sta soffrendo economicamente, perchè appunto non sono gli anni '60, 70, e '80, ma davvero la nostra visione si deve esaurire in programmi elettorali quasi uguali uno all'altro, e in un rimescolamento minimo del sangue?

Chi non ha nemmeno pensato ad un Rettore esterno, penserà mai ad una cattedra esterna (per quanto obbligatoria con la legge Gelmini?)

Notate che la Legge Gelmini, che comincio ad apprezzare in qualche parte, per rimescolare le carte, aveva reso possibile ma non obbligatorio avere un Rettore Esterno, mentre obbligatorio chiamare docenti esterni. Ma se questo è il clima che regna al Politecnico, e lo spessore delle lotte (seggio elettorale), allora gli "esterni" saranno al piu' i nostri allievi in momentanea permanenza all'estero.

Che tristezza.  E leggiamo il programma di LaScala allora. Spero ci siano davvero dei gradini da salire in questa scala, perchè con i nostri vertici attuali, tra dimenticanze che i Rettori possono essere esterni, e esplicite intimidazioni al silenzio di stampo stalinista-fascista, siamo fermi ai sotto-Scala!
Michele Ciavarella


QUALCHE COMMENTO SUL PROGRAMMA DI LASCALA.
Estremamente ambizioso, serio, documentato, direi rischia di scontrarsi contro un muro di gomma. A me pare ambizioso, ed in parte l'ambizione muove le montagne e quindi ben venga. Ha avuto un numero impressionante di incarichi professionali all'estero, e questo lo fa certamente candidato di notevole spessore e rilevanza. Pecca anche lui, come quasi tutti i candidati (tranne Mascolo) di dichiarare esattaamente quanti lavori su rivista ha.
Un piccolo studio su Google Scholar con dati che lui stesso ha dichiarato, mi permette di dire che i risultati scientifici sono notevoli, paragonabili a quelli di Gigi Galantucci per es. anche lui rintracciabile su Google Scholar in modo certo, come il sottoscritto.  Io ho dati leggermente superiori ma mi sono concentrato decisamente sullo scrivere articoli e non ho avuto incarichi paragonabili a Galantucci e LaScala, che considero pero' ora come modello per un futuro professionale ricco di soddisfazioni. Ultimamente, nonostante gli ostacoli che mi sono messi a creare un mio gruppo di ricerca, infatti, mi dedico comunque ad altre attività anche all'estero, e, mantenendo l'entusiasmo, spero un giorno di poter rendere orgoglioso il Politecnico di avermi avuto come studente e poi docente.  Io sono orgoglioso a mia volta che esista in questo Politecnico la libertà di parola, cosa non scontata in certi regimi, e data non scontata da certe figure isolate nel nostro Politecnico stesso, che pure sarebbero altrimenti degnissime di stima.   In conclusione, visto che si avvicinano le ferie anche per me, auguro a Galantucci e LaScala con cui ho interagito di piu' i migliori successi nel resto della campagna elettorale, a DiSciascio che mi ha un po' snobbato di mostrare di valore i voti che "appaiono" nel sondaggio, e a Vito Albino e Leonardo Damiani, di apparire un poco di piu', perchè forse devono rimontare, ma è solo la mia impressione da lontano.

Saluti, MC

La Scala
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Citations 1107 479
h-index 18 13
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Galantucci
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All Since 2008
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h-index 13 10
i10-index 20 14


Michele Ciavarella
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            All Since 2008
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Per un Politecnico di Bari della crescita e della condivisione

Proposte di Massimo La Scala


1.      La visione

Il nostro Politecnico, nato 21 anni fa, ha la necessità di proseguire, con determinazione, il suo percorso di crescita senza sottrarsi al confronto con la difficile situazione economica ed istituzionale, affermando il ruolo fondamentale dell’Università pubblica ed il proprio ruolo di promozione della cultura, della scienza e dell’etica.

Per raggiungere tale obiettivo è necessario, più di tutto, una larga condivisione di intenti, la più ampia partecipazione della comunità alle scelte strategiche che si impongono in questo momento, nonché un diffuso e organico lavoro di squadra. Così da permettere la crescita della nostra Università con spirito dinamico e positivo, scevro da eccessi burocratici e snello nelle procedure, e con il fine di creare occasioni concrete di gratificazione professionale per i nostri studenti, per il personale tecnico-amministrativo e bibliotecari, per i ricercatori e i docenti.

Ciò detto, sono convinto che le premesse da cui partire per intraprendere questo percorso di crescita possano essere sintetizzate in quattro parole chiave: condivisione, apertura, qualità, organizzazione.

            Condivisione
·         la valorizzazione di tutte le persone che vivono quotidianamente l’Università (studenti, personale tecnico amministrativo e bibliotecari, ricercatori, docenti) e la condivisione degli obiettivi con senso di responsabilità e concretezza. Il Politecnico è una macchina complessa che non può crescere senza un’ampia partecipazione e la realizzazione di un ambiente creativo.

Apertura
·         apertura e  potenziamento delle relazioni con l’esterno. In un clima di incertezza economica in tanti guardano al  mondo della ricerca con grande attenzione, proprio per questo il Politecnico può costruire la sua immagine ed impostare così il suo ruolo di interprete del cambiamento. Il futuro Rettore dovrà fortemente impegnarsi, per collocare compiutamente il Politecnico di Bari nel mondo universitario, della ricerca nazionale e internazionale, e anche nel mondo imprenditoriale, costituendo un polo tecnologico in grado di costruire e rinsaldare il legame tra ricercatori universitari e società;

Qualità
·         favorire la qualità della ricerca e della didattica per valorizzarne il “marchio”, base della competitività scientifica e attrazione per gli studenti ai livelli di istruzione superiore (specialistica, dottorati, post-doc, etc.); favorire il placement dei nostri laureati e dottori di ricerca; sarà, poi, utile, anzi necessario favorire una rivisitazione dello Statuto del Politecnico, al fine di realizzare una migliore organizzazione della didattica e dei servizi per la ricerca che sono motori per lo sviluppo del nostro Ateneo.

Organizzazione
·         l’organizzazione del governo dell’Ateneo deve permettere: condivisione degli obiettivi, team working, trasparenza e informazione adeguata, efficacia delle scelte grazie alla comprovata esperienza dei singoli attori nei settori specifici, capacità di ascolto.

2.    Condivisione

L’energia del Politecnico è data dalle persone che lo animano ogni giorno; il nostro Ateneo è una entità complessa, che per raggiungere i propri obiettivi ha bisogno di tutti. Solo attraverso la valorizzazione e  la responsabilità dei singoli si potrà ottenere una storia di successo.

Gli obiettivi, tattici e strategici, devono essere noti a tutti e condivisi nel modo più ampio.

Impegno e responsabilità devono essere condivisi da ogni singola persona, coerentemente con il proprio ruolo e le proprie competenze.

Individuare e valorizzare le eccellenze e le buone prassi, semplificare l’attività gestionale, favorire l’accesso ai mezzi necessari affinché, ciascuno, possa, in dipendenza del proprio ruolo e responsabilità, esprimere il proprio potenziale.

Alcuni strumenti per raggiungere questi obiettivi sono:

Creazione di un forum permanente on-line con l’obiettivo di migliorare in maniera graduale e continua i nostri processi, mantenendo vivo quel dibattito sul futuro e sulle proposte che, in questo particolare momento, si sta sviluppando forse anche con troppa urgenza. 

Misurare le attività di ricerca, didattica e tecnico-amministrative secondo criteri ed indicatori propri di ciascun ambito, anche ricorrendo ad Audit esterni di terza parte per realizzare una mappa organizzativa più efficiente, ridistribuendo i carichi di lavoro e diffondendo i casi di successo e le buone prassi.

Definizione di una Carta dei servizi che garantisca le prestazioni minime dei servizi da erogare sia verso l’esterno che l’interno.

Definizione di un documento di politica di miglioramento continuo della qualità.

Mettere a disposizione dei lavoratori del Politecnico servizi aggiuntivi ed una organizzazione flessibile che possano essere elementi per il superamento di alcune problematiche di ostacolo all’attività stessa e per la promozione delle pari opportunità  (es.  trasporto, asili nido, orari flessibili, tele-lavoro,…).

Attenzione all’ambiente di lavoro: le condizioni di sicurezza, accessibilità, eliminazione delle barriere architettoniche, salubrità e decoro nonché di sostenibilità ed efficienza energetica  devono essere oggetto di attenzione. Molto è stato fatto in un clima di scarsità di risorse ma non possiamo essere una scuola di tecnologie se non eccelliamo su questi aspetti. Possiamo sicuramente responsabilizzare il MIUR sulle tematiche della sicurezza e delle barriere architettoniche, utilizzare risorse PON già in corso di erogazione ed afferire a nuovi progetti europei nella realizzazione di buone pratiche di sostenibilità ambientale ed  energetiche. Di solito queste ultime azioni si risolvono in consistenti riduzione dei costi di esercizio (15-30%) oltre che avere un ruolo fondamentale di crescita della coscienza sociale su queste tematiche.

Esistono, poi,  problematiche differenziate per le varie persone che vivono quotidianamente il Politecnico a cui tenterò di dare risposta.

Studenti

Ai nostri discenti dobbiamo garantire un’offerta didattica e formativa articolata, coerente, corretta, e all’avanguardia, in altre parole, “vendibile” sia nell’ambito nazionale che all’estero. 

Garantire un metodo di insegnamento che si fonda sul trasferimento dell’esperienza derivante sia dall’eccellenza scientifica che dalla concreta esperienza della pratica professionale ed industriale.

Favorire la domanda attraverso un rinvigorimento delle azioni di orientamento e placement, volte anche allo studio e alla caratterizzazione della popolazione di interesse. Per il placement e l’attrazione di risorse verso il Politecnico è importante attivare un Associazione ex-Alumni, sulla scorta dell’esperienza delle migliori università nazionali ed internazionali. 

Gli studenti ci domandano competenze spendibili nel mondo del lavoro. Rispondiamo loro rafforzando la didattica frontale con il coinvolgimento delle imprese, a ogni livello: testimonianze in aula, tirocini, career days e sportelli di collocazione.

Favorire le azioni e i percorsi volti all’internazionalizzazione della formazione in Politecnico:

·         potenziamento del Laboratorio linguistico;
·         attivazione di alcuni insegnamenti in lingua inglese, fino alla realizzazione di corsi di studio e/o di dottorato erogati in inglese, in grado di attrarre studenti Erasmus o provenienti da altri paesi del Sud Est Europa e del bacino del Mediterraneo.
·         favorire la partecipazione a programmi internazionali (laurea triennale, magistrale, dottorato, double degree);
·         sito anche in lingua inglese;
·         favorire l’inserimento degli studenti del Politecnico nei circuiti internazionali del tipo BEST (Board of European Students of Technology) per favorire l’assistenza, la valutazione dei servizi, lo scambio di studenti e la partnership di aziende.

Supportare il merito significa eliminare le barriere all’ingresso: è necessario rafforzare i servizi di sostegno con borse e assegni di studio mirati e congrui.

Ridurre gli abbandoni, anche attraverso una maggiore visibilità ed utilizzo di sistemi di apprendimento a distanza (e-learning).

Favorire la nascita di cooperative di studenti e il volontariato su alcune attività interne al Politecnico ed al servizio degli studenti stessi.

Utilizzare meglio lo strumento dell’Osservatorio della didattica, sensibilizzando gli studenti alla sua importanza, dandogli maggiore visibilità, utilizzandolo quale sistema di monitoraggio più spinto sulle condizioni di salute dei vari corsi, integrando i suoi risultati con dati anche di terza parte e i classici metodi statistici per verificare la consistenza dei risultati ottenuti. 

Gli studenti ci chiedono poi di potersi concentrare sullo studio e sulla formazione. È importante aiutarli a ridurre i gravami burocratici, i tempi d’attesa, le incertezze sugli esiti o le modalità di esami, garantendo al contempo ai docenti e al personale amministrativo un sistema chiaro e di facile utilizzo.

Oltre al miglioramento della qualità della didattica in senso ampio, è necessario potenziare e promuovere le nostre specificità ed eccellenze, affinché queste concorrano a rafforzare il brand Politecnico così da “trattenere” ed attirare studenti per i corsi di laurea magistrale.

Tutto questo va realizzato, nella situazione economica attuale, senza incremento di tasse, cercando di giocare sull’efficienza, utilizzando le nostre risorse interne anche di volontariato, potenziando i nostri rapporti con gli Enti territoriali ed il contributo di sponsor esterni che potranno riconoscerci il loro apprezzamento solo se saremo in grado di essere eccellenti e visibili.

Tecnici, amministrativi e bibliotecari

Coinvolgimento del personale nella definizione degli obiettivi, nella discussione sugli aspetti organizzativi e nella identificazione di soluzioni tecniche alle problematiche, con riconoscimento del lavoro svolto e dell’apporto dato al Politecnico.

Diretto coinvolgimento e responsabilizzazione nella semplificazione del numero e contenuto degli atti amministrativi.

Facilitazione/semplificazione delle pratiche amministrative.

Sostegno e potenziamento dell’utilizzo dei sistemi informativi di Ateneo, per una maggiore dematerializzazione, semplificazione e trasparenza dell’azione amministrativa.

Attenzione alle progressioni di carriera, valorizzazione delle competenze all’interno e all’esterno
del Politecnico, rispetto dei rapporti con le organizzazioni sindacali.

Incentivazione del personale tecnico-amministativo, in analogia a quanto viene fatto per l’attività conto terzi, e partecipazione ai risultati ottenuti tramite le attività di ricerca/consulenza produttive dei Dipartimenti. Regolamentare l’utilizzo delle quote derivanti da conto terzi e finanziamenti privati afferenti al Fondo per la premialità ( art. 9 L. 240/2010) per raggiungere questo obiettivo.

Utilizzo del Fondo Comune di Ateneo per la protezione delle fasce più deboli.

Occorre individuare e valorizzare le risorse interne; puntare alla internalizzazione di alcuni servizi con riduzione dei costi verso l’esterno.

Puntare sul merito valorizzando le forze più attive, metter in luce le buone prassi, favorire lo sviluppo delle capacità di singoli o gruppi anche modificando prassi e consuetudini consolidate in modo coerente allo sviluppo dell’Ateneo.

Docenti

E’ evidente che la prossima azione di governo deve dare:

la massima priorità nell’utilizzo del Piano straordinario degli associati e allo svuotamento numerico di ricercatori a tempo indeterminato;

Oltre le risorse derivanti dal Piano straordinario sarà necessario utilizzare altre risorse per la chiamata degli idonei.

Le risorse aggiuntive devono derivare in maniera significativa dal turn over ma anche nel medio periodo da altre risorse esterne.

Occorre, inoltre, fare pressione sul MIUR sulla soluzione di alcuni contenziosi in atto, su una rivalutazione del costo differenziale ricercatori e associati pari al suo valore reale di 0.1 punti organico e sulla possibilità di un secondo finanziamento straordinario.  

Diviene essenziale riprendere a programmare le carriere e lo sviluppo del Politecnico, anche sulla base delle linee guida, per cui propongo la 

Definizione di chiare linee guida per la programmazione del personale docente.

Come:
·         Definizione congiunta e condivisa dei macro obiettivi;

·         Favorire una crescita armonica dei vari settori e tra le varie fasce docenti, garantendo, l’emersione delle eccellenze ed il riconoscimento del merito che costituiscono il brand del Politecnico;

·         L’importanza del tema richiede la definizione rapida di linee guida e indizione di una Conferenza monotematica di Ateneo sul tema della crescita e delle progressioni di carriera al fine di condividerne il merito ed apportare eventuali variazioni;

·         Definizione di un regolamento per le cattedre finanziate da Aziende ed Enti esterni.

·         Frequente valutazione della ricerca interna dell’ateneo anche tramite Audit esterno.

Altri punti chiave sono:

Attenzione peculiare ai ricercatori, al finanziamento delle loro attività, alla costruzione di curricula forti e competitivi, al supporto delle carriere, all’ascolto delle loro esigenze, critiche e proposte.

Pieno appoggio alle opportunità di ricerca interne ed esterne alla Politecnico, per valorizzare le ricerche in collaborazione; con particolare riferimento ai ricercatori più giovani fornendo sostegno economico anche interno tramite i FRA che potrebbe essere a loro destinato e costituire una riscorsa iniziale per affrontare nuove tematiche di ricerca e permettere l’accesso ai FIRB.

Utilizzo di sistemi di valutazione per orientare le scelte di programmi, favorire un’integrazione tra aree e tra queste e il tessuto imprenditoriale. Dovrà essere migliorata la produzione scientifica ma anche la sua divulgazione, prevedendo prodotti specifici con un migliore utilizzo del sito internet e dei media, nuovi e vecchi; così da meglio qualificare la visibilità del Politecnico sul territorio regionale e nazionale.

3.    Apertura: Un ponte con l’esterno

Il Politecnico deve uscire dalle porte delle sue sedi per incontrare il mondo esterno, dialogare con esso in uno scambio propositivo, proficuo e quotidiano.

Il Rettore avrà un impegno personale nel posizionamento di Politecnico nel mondo universitario, della ricerca nazionale e internazionale, di base ed applicata con specifica attenzione all’industria.

Il Politecnico quindi, deve garantire un supporto sia economico che gestionale per la garanzia dei requisiti richiesti per la partecipazione ai bandi di ricerca ritenuti rilevanti, soprattutto a livello internazionale.

E’ anche necessario realizzare un:

·         Inventario delle competenze e attrezzature disponibili nei vari laboratori per favorire l’apertura degli stessi alle attività di ricerca interdisciplinari ed al mondo esterno;

·         un documento di presentazione sulle attrezzature, i servizi e le certificazioni che è possibile realizzare presso il Politecnico, individuando i servizi e le attività “vendibili” all’esterno. Definizione di una politica comune di manutenzione e taratura della strumentazione oggi affidata ai singoli gruppi.


Molto maggiori dovranno essere le opportunità da dare ai giovani per orientarsi su nuove occasioni lavorative sia di interfaccia università-impresa sia di attività autonome.

Altresì utile la creazione un “incubatore” in grado di interfacciare la formazione e lo sviluppo di prodotti di ricerca con l’impresa/ente.

Messa a sistema e valorizzazione di rapporti convenzionali con altre Università, Enti pubblici, privati, e industria sia per collaborazioni di ricerca sia per uno scambio diretto, con una gestione trasparente delle risorse.

Potenziamento dell’interazione tra Politecnico e impresa per la definizione di specifiche esigenze formative valorizzando le competenze di ateneo e l’identificazione di temi e progetti di sviluppo congiunto.

La sedi periferiche devono trovare quegli elementi specifici e di sostegno economico che garantiscano l’effettiva nascita di Scuole locali. La sede di Foggia deve trovare sostegno ed integrazione attraverso un accordo con l’Ateneo locale. La sede di Taranto può e deve  svolgere un ruolo per la rinascita della città in cui si colloca e, per questo, dovremo sforzarci di trovare le risorse regionali, nazionali ed industriali per un suo rilancio. Sono sicuro che grazie all’attenzione nazionale sulla questione Taranto sarà possibile raggiungere l’obiettivo se riusciremo a mettere in evidenza tutte le potenzialità progettuali e scientifiche che la sede locale e tutto il Politecnico nel suo complesso potranno mettere in campo.  

E’ necessario un più pressante dialogo propositivo con il MIUR e gli altri ministeri di interesse (ad Ministero dello Sviluppo economico) con la realizzazioni di Task force interne al Politecnico ed in collaborazione con altri Atenei; è necessario un approfondimento delle conoscenze sulle altre Organizzazioni  e attivazione di canali diretti di comunicazione.

Bisognerà perciò prevedere una forte presenza del Politecnico ai tavoli di lavoro e nei gruppi programmatici a livello nazionale e regionale.

4.    Qualità per una migliore formazione, la ricerca e per la crescita

L’offerta didattica deve essere sempre all’avanguardia e al passo con le esigenze della società e della professione; questo può essere garantito solo attraverso il trasferimento dell’esperienza scientifica. I percorsi formativi devono essere orientati ad un mercato del lavoro non più esclusivamente nazionale ma più ampio, europeo o addirittura globale. E’ importante che i nostri laureati e dottori di ricerca, addestrati sulle nostre eccellenze locali, sappiano collocarsi come professionisti e ricercatori su un mercato globale ovvero, utilizzando un neologismo, siano glocal.

Una razionalizzazione dell’offerta didattica, anche in relazione al turn over, è necessaria in tempi brevi con l’intento di evidenziare le eccellenze e permettere la prosecuzione del lavoro delle tante Scuole presenti nel Politecnico di Bari, salvaguardandone le specificità. 

Nella riprogettazione dei percorsi formativi una attenzione va posta nei confronti di una solida formazione fisico-matematico che è sempre stata alla base dei nostri corsi di studio e della versatilità dei nostri laureati da sempre un valore in un mercato del lavoro rapidamente mutevole.

Fondamentale è la valorizzazione della qualità della ricerca del nostro Politecnico. È necessaria la definizione di efficaci strategie per alimentare i fondi da destinare alla ricerca. Negli anni la ricerca condotta dalla nostra Istituzione, si è distinta anche a livello internazionale, pur muovendosi in contesto di risorse quanto mai scarse. 

Deve essere potenziata la cosiddetta terza missione dell’università ovvero di valorizzazione della conoscenza non solo economica ma anche socio-culturale. Devono essere favoriti i rapporti con l’industria, il territorio e le strutture di intermediazione e supporto territoriali nonché  promossa l’attività conto terzi, la capacità di innovare e produrre brevetti, la creazione di start up e imprese spin-off su brevetti accademici e le attività delle nostre Scuole più naturalmente presenti  nella valorizzazione della conoscenza socio-culturale.

Dovrà crearsi un Ufficio centrale della ricerca che avrà il ruolo di fornire servizi comuni al sistema della ricerca del Politecnico (informazione sui bandi, rapporto strutturale con le Aziende e loro associazioni, servizi per la rendicontazione, apertura di uno sportello a Bruxelles anche in collaborazione con altre Università ed Enti del territorio, ausilio alla diffusione dei risultati (anche in lingua inglese), servizio stampa, favorire la interdisplinarietà richiesta negli attuali progetti di ricerca, etc. ). I Dipartimenti saranno, comunque, le entità che strutturalmente, gestiranno i progetti.

Altri punti chiave per il potenziamento della ricerca finanziata sono:

Semplificazione contabile e amministrativa nella gestione dei contratti di ricerca finanziata.

Revisione del regolamento conto terzi in favore di una maggiore premialità per l’acquisizione dei contratti e definizione di un regolamento per il Fondo per la premialità che incentivi  con compensi aggiuntivi il personale docente e tecnico-amministrativo che contribuisce all’acquisizione di commesse conto terzi o finanziamenti privati, nei limiti delle risorse del fondo non derivanti da finanziamenti pubblici. Una attenzione particolare andrà riservata alla valorizzazione di quei gruppi che hanno permesso una buona valutazione dell’ANVUR che a sua volta può costituire elemento per l’attribuzione di ulteriori somme  a questo stesso Fondo per la premialità.

Un problema ricorrente nella creazione di risorse economiche per la copertura di posizioni a tempo determinato, che hanno costituito in questi ultimi anni una vera forza trainante,  è determinata dalla difficoltà di copertura economica completa dei periodi previsti dalla attuale regolamentazione dovuta ad un disallineamento tra questi ultimi e la durata dei progetti finanziati. Per superare questi problemi che impediscono l’attivazione di queste posizioni, anche per la mancata copertura di pochi mesi, è opportuno che si proceda alla creazione di una stanza di compensazione per le partite correnti al fine di attivare un meccanismo di solidarietà tra gruppi di ricerca che possa permettere la copertura di questi periodi. Questa funzione di “banca dei mesi uomo” è utile che sia centralizzata per il Politecnico. Riuscire a realizzare un luogo contabile in cui concentrare queste risorse permetterà l’attivazione di nuove posizioni di Ricercatori a Tempo Determinato e permettere l’accantonamento di una quota di solidarietà per giovani ricercatori o gruppi di ricerca nascenti.

E’ importante la promozione e condivisione di programmi, bandi, progetti di ricerca, nazionali e internazionali, che spesso richiedono caratteristiche trasversalmente interdisciplinari.

Va quindi ancor di più favorita la creazione di network tra vari gruppi di ricerca ottimizzando le competenze di ciascun ricercatore e la creazione di laboratori interdisciplinari.

Dobbiamo uscire dalla “prigione” degli SSD altrimenti non riusciremo ad accedere alle nuove fonti di finanziamento europee che puntano sulle KET (Key Enabling Technologies) caratterizzate da forte interdisciplinarietà e contenuti tecnologici avanzati.

Il Politecnico quindi, deve garantire un supporto sia economico che gestionale per la garanzia dei requisiti richiesti per la partecipazione ai bandi di ricerca ritenuti rilevanti ed interdisciplinari.

Particolare attenzione deve essere posta all’allocazione delle risorse economiche, garantendo sia gli investimenti per le infrastrutture, ad esempio da destinare alla creazione di nuovi laboratori e centri di ricerca, spin-off, ecc. ed alla valorizzazione della proprietà intellettuale.

E’ anche fondamentale riconoscere il valore dell’alta formazione e dell’attuale struttura del Dottorato di ricerca in quattro corsi. Ritengo, inoltre, che vadano ulteriormente sperimentati corsi di Dottorato interdisciplinari che se ben legati ad esigenze del territorio o a progetti finanziati possono trovare le risorse per il loro sostentamento.  La presenza di questi ultimi è fondamentale perché di ausilio alla collaborazione tra gruppi di ricerca afferenti a settori diversi su tematiche trasversali (come ad es. quelle di Horizon 2020 o legate a particolari attività produttive del territorio). 

Una attenzione particolare va rivolta a quella che, per un Ateneo, è una infrastruttura fondamentale: il sistema delle biblioteche.

La consistenza del patrimonio librario del Politecnico di Bari è notevole, non solo dal punto di vista numerico, ma anche e soprattutto qualitativo. Dati precisi non sono per ora disponibili, ma, se consideriamo anche le fondazioni e le donazioni, ci sono circa 150.000 volumi da gestire. Questo patrimonio librario, costituito anche da volumi e pubblicazioni di grande pregio e interesse scientifico, è certamente confrontabile con quello di altri Atenei italiani, ma certamente poco valorizzato ed esposto. Anche questo fa parte della terza missione dell’università.

L’eccessiva “polverizzazione” del patrimonio librario, già presente anche prima della nuova proposta di riorganizzazione dei Dipartimenti, è certamente peggiorata oggi, producendo una serie di problemi legati a:

· diversa gestione di servizi;
· orari diversi di apertura;
· regolamenti differenziati e talvolta incoerenti (qualora presenti);
· logistica irragionevole (vista dall’utente);
· ausiliarato e sorveglianza onerosi;
· maggiori costi di pulizia;
· razionalizzazione del personale bibliotecario.

Anche la gestione delle “sezioni” all’interno delle singole biblioteche, se, talvolta, da un lato concorre all’individuazione tematica di argomenti e tipologia di testi e pubblicazioni, dall’altro impone diversità di “gestione” abbastanza onerose. Alcune “sezioni” si trovano logisticamente molto distanti pur facenti parte della stessa biblioteca di Dipartimento. Altre “sezioni”, pur essendo logisticamente contigue, hanno regolamenti differenti. Si tratta, se ci si pone dal punto di vista dell’utenza (particolarmente quella studentesca), di situazioni abbastanza paradossali che provocano disagio all’utenza stessa e non valorizzano come si dovrebbe, il patrimonio bibliotecario stesso.

Non mancano al tempo stesso biblioteche in cui, sia il patrimonio librario, che la qualità dei servizi erogati, sono al “top” per qualità dei servizi erogati, competenza (“reference”), servizi di back office e front office, arredi, rispetto del “silenzio”, gestione a scaffale “aperto”, presidio…

La situazione non è, in generale, consolante. Non soltanto è una situazione particolarmente penalizzante per l’utenza (verso la quale esiste un dovere di erogazione di servizi e un impegno morale di diffusione della cultura), ma in questo scenario non si può sottovalutare il rischio concreto del degrado del patrimonio librario così parcellizzato.

E’ inderogabile procedere con rapidità ad una profonda riorganizzazione dell’intero sistema bibliotecario di Ateneo; avviare un percorso di centralizzazione delle funzioni didattiche, completare l’informatizzazione, rendere più fruibili gli spazi per lo studio, facilitare l’accessibilità, ridurre le ridondanze e aprirsi nei confronti del territorio favorendo l’accesso anche a studiosi e professionisti esterni al Politecnico.

5.    Nuova governance: partecipazione e lavoro di squadra

Vedo il ruolo del Rettore come colui che, interprete ed osservatore delle esigenze collettive dell’Ateneo, possa definire, in una visione d’assieme, le iniziative utili al perseguimento delle strategie del Politecnico, creare opportunità per lo sviluppo alle aspirazioni individuali, favorire la creazione di un clima creativo ed efficace.

Dovrà favorire lo scambio di informazioni e mantenere sempre aperte le porte del suo studio, stimolare il confronto e la condivisione più ampia degli obiettivi all’interno dell’Università. Il Rettore sarà raggiungibile (e disponibile) anche tramite i nuovi canali di comunicazione che permettono un dialogo diretto.

Il ruolo del Rettore nelle relazioni con il mondo esterno è fondamentale non solo presso le sedi più strettamente legate all’attività istituzionale (MIUR, CRUI, etc.) ma  deve rappresentare un legame continuo tra il mondo accademico e la società.

Il Rettore deve essere un mezzo efficiente per garantire la condivisione degli obiettivi e il lavoro di squadra sempre alla luce della trasparenza e della qualità, al fine di consentire l’elevata valorizzazione delle risorse umane.

La scelta delle deleghe e delle professionalità che affiancano il Rettore nella sua attività di governo deve essere fatta sulla base della comprovata esperienza nei settori specifici.

Lo scambio di informazioni deve essere sempre bidirezionale, e ci deve essere una grande apertura al dialogo anche con utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione (forum, miglioramento accesso ad Albo Pretorio, streaming, intranet, sito istituzionale, maggiore diffusione PEC, etc. ).

Sarà necessario proporre una rivisitazione dello Statuto e di alcune regolamentazioni sugli organi di governo:  

·         Riconoscimento dei Dipartimenti quali organismi di riferimento dell’Ateneo ma anche riconoscimento delle Scuole quali organismi funzionali, e loro coinvolgimento negli aspetti organizzativi delle funzioni di interesse e nella proposizione di obiettivi condivisi.

·         Riesame del ruolo del Collegio dei Direttori

·         Accorpamenti più “omogenei” dei vari settori ed abbassamento della soglia dei docenti afferenti ai Dipartimenti pari al numero di 35 previsto dalla L.240/2010.

·         Favorire la nascita di Centri e Laboratori Interdipartimentali.

Le mie esperienze professionali in ruoli accademici e nei rapporti con Aziende, Istituzioni nazionali e internazionali e Pubblica Amministrazione mi hanno arricchito dandomi alcune certezze che voglio condividere.

Le risorse possono essere trovate purché ci sia determinazione, motivazione, coesione,  professionalità. La carenza di risorse spesso è la facile motivazione per il laissez faire, per una sonnolenta lotta  a colpi di “artifici burocratici” per dividersi una coperta troppo corta.

Ho anche imparato che non bisogna subire la burocrazia. La comunità di un Ateneo, rappresentato dal proprio Rettore, deve dare il suo contributo creativo e professionale per cambiare le regole del gioco e deve comunicare le proprie istanze al livello più alto. A volte i cambiamenti non si fanno perché non si ha il coraggio di tentare le strade più difficili.

Per lavorare in squadra  gli obiettivi e i percorsi devono essere chiari, semplici e  condivisi.

Le scelte e gli obiettivi debbano essere concreti, condivisi e trasparenti, senza dimenticare che, in questo percorso, autonomia e responsabilità individuale devono essere requisiti fondamentali per il raggiungimento del bene comune.

Non credo che esistano soluzioni semplici e preconfezionate specialmente in tempi difficili e mutevoli come quello in cui viviamo. E’ dal confronto che nasceranno le nuove idee di cui tutti vogliamo essere consapevoli attori. Altre problematiche sarete voi a metterle in evidenza; ascoltare le esperienze di tutti sarà per me fondamentale.

Sento forte la responsabilità che implica il ruolo di Rettore, consapevole dell’impegno che in prima persona potrei assumere. Sono convinto che per affrontare i profondi cambiamenti organizzativi e le complesse sfide culturali e di sostenibilità economica imposte dai nostri tempi, sia necessario, da parte di noi tutti, impegno e grande spirito partecipativo e collaborativo.

 In sei anni molto si può e si deve fare .





Profilo breve del Prof. Ing. Massimo La Scala


Note Biografiche

clip_image002 Massimo La Scala è nato a Bari il 25 ottobre 1959, risiede a Bari, è sposato e ha tre figli. La laurea in Ingegneria Elettrotecnica Massimo La Scala la consegue con lode nel 1984 presso l’Università di Bari concludendo brillantemente i suoi studi universitari. La sua formazione didattico scientifica viene arricchita professionalmente nel 1987 quando opera come ingegnere presso il Compartimento di Napoli dell’ENEL. Successivamente Massimo La Scala frequenta il dottorato di ricerca in ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Bari. Nell’ambito del dottorato, egli ha il suo primo incontro con gli Stati Uniti svolgendo nel 1988 attività di ricerca in qualità di Visiting Faculty Associate presso il Department of Electrical Engineering - Arizona State University su un progetto della National Science Foundation; tale esperienza getterà le basi per alcune collaborazioni tra il Politecnico di Bari ed alcuni Atenei Statunitensi inserendolo negli ambienti scientifici internazionali.

Nel 1989, egli riceve il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrotecnica e nel 1990, inizia la sua attività di Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di Elettrotecnica ed Elettronica dell'Università degli Studi di Bari.

Nell’ottobre 1991, risulta vincitore del concorso nazionale per professore associato nel gruppo scientifico I129 (poi ING/IND 33, Sistemi Elettrici per l’energia). Veniva chiamato dall’Università di Napoli “Federico II” con titolarità in “Impianti elettrici di bordo”.

Dal 1992 al 1996 presso l'Università di Napoli “Federico II” e poi dal 1996 al 2000 presso il Politecnico di Bari, offre la propria professionalità alla didattica in qualità di Professore Associato di Sistemi Elettrici per l’Energia dove è stato titolare di diversi corsi.

Nel 1993 gli viene assegnata una Senior-Fellowship bandita da NATO-CNR e sviluppa una intensa attività presso l'Arizona State University confermando la propensione verso l’attività scientifica internazionale ed ottenendo notevoli successi nel campo del High Performance Computing applicato ai Sistemi elettrici per l’energia.

Nel 2000, in qualità di idoneo in una valutazione comparativa per professore I fascia nel settore ING/IND 33, veniva chiamato dalla I Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari. Dal 2003 è Professore Ordinario di Sistemi Elettrici per l’Energia presso il Politecnico di Bari.

Egli è stato in diverse occasioni Visiting Professor presso Arizona State University, Washington State University, Castilla La Mancha, Waterloo Canada.

Nel 2007 Massimo La Scala riceve uno tra i più importanti riconoscimenti scientifici internazionali nel settore dell’ingegneria elettrica: la Fellowship della IEEE (Institute of Electrical & Electronics Engineers) con la motivazione “for contributions to computationally efficient power system dynamic performance simulation and control”.

Nel 2009 riceve dal International Council on Large Electric System-U.S. National Committee of CIGRE’ (Conseil International des Grands Reséaux Electriques), il Recognition Award for the noteworthy CIGRE’ Technical paper “A dynamic Optimization Approach for Wide-Area Control of Transient Phenomena”.

Dal 2002 ad oggi ha fatto parte della Commissione Nazionale di Esperti del Ministero per le Attività produttive (poi Ministero per lo Sviluppo Economico)  per la valutazione dei progetti di ricerca della “Ricerca di Sistema”.

E’ tra i professori selezionati per far parte delle commissioni di Abilitazione Scientifica Nazionale in virtù degli indicatori scientifici ottenuti.

Il prof. Massimo La Scala é stato coordinatore nazionale e responsabile di numerosi progetti di  ricerca tra cui i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) del MIUR. I progetti di ricerca di cui al momento è Responsabile scientifico sono finanziati per circa 3.5 milioni di euro.


Principali incarichi ed attività organizzativa presso le Università

·         Dal 1992 al 1996 presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” è stato delegato alle procedure di attivazione programma europeo Socrates per la mobilità degli studenti e per il riconoscimento dei crediti.

·         Dal 1996 è componente del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrotecnica del Politecnico di Bari.

·         Dal 1998 al 2001 è stato membro dell'Osservatorio paritetico per la valutazione della didattica del Politecnico di Bari.

·         Nel triennio 2000-2003 ha rivestito la carica di Presidente del Corso di Diploma in Ingegneria Elettrica del Politecnico di Bari su nomina del Consiglio di Corso di Studi unificato in Ingegneria Elettrica e durante il suo mandato è stato responsabile della procedura di attivazione del nuovo Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica di Foggia.

·         Dal 2000 al 2006, il Prof. La Scala è stato Presidente della Commissione Scientifica della Biblioteca della I Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari.

·         Dal 2001 al 2006 ha fatto parte del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria della Sicurezza e Sicurezza Nucleare dell’Università di Pisa.

·         Nell’AA. 2003/2004 è stato Presidente Vicario del Consiglio Unitario di Classe per Ingegneria Industriale della I Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari.

·         Dal 2007 è coordinatore del Dottorato in Ingegneria della Prevenzione incendi presso il Politecnico di Bari.

·         Dall’AA. 1999/2000 ha contribuito a promuovere ed organizzare il Master in Ingegneria della Sicurezza.

·         Durante l’AA. 2006/2007 ha fatto parte del Consiglio Scientifico del Master in Energy Management del Politecnico di Bari.

·         Dal 2008 al 2012 è stato Consigliere di Amministrazione del Consorzio Interuniversitario Regionale Pugliese (CIRP).

·         Dal settembre 2008 al 2010 ha rappresentato il Politecnico di Bari in seno al Consiglio di Amministrazione del Distretto Tecnologico Nazionale sull’Energia.

·         È Presidente del “Centro di Ricerca per i Servizi Pubblici e l'Energia” presso il Politecnico di Bari.

·         E’ stato nel 2011 revisore nella valutazione dei programmi di ricerca di Ateneo per l'Università degli Studi di Padova.

·         È revisore di progetti per la Università di Hong Kong ed i Centri di Ricerca ad essa collegati.

·         Nel 2004 ha fatto parte dell’albo degli esperti del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR).

·         Nel 2012 ha svolto l’attività di valutatore per l'Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) che si è occupata della valutazione della ricerca prodotta negli atenei e centri di ricerca vigilati dal MIUR nel settennio 2004-2010 (VQR 2004-2010).


Attività presso altri Enti ed Associazioni Scientifiche

·      Dal gennaio 2004 al giugno 2007 è stato Presidente della Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana - Sezione Pugliese.

·      Nel giugno 2006 fonda l’Associazione Italiana Infrastrutture Critiche e ha fatto parte, fino al 2009, del relativo Consiglio Direttivo.

·      Nel 2004 è stato consulente presso l’Autorità di Regolazione dell’energia della Lituania in tema di pianificazione energetica e regolamentazione del mercato elettrico lituano per conto della Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.

·      Nel 2005 è stato consulente presso l’Autorità di Regolazione dell’energia della Turchia in tema di pianificazione energetica e regolamentazione del mercato elettrico turco per conto della Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.

·      Dal 2002 ad oggi ha fatto parte della Commissione Nazionale di Esperti del Ministero per le Attività produttive (poi Ministero per lo Sviluppo Economico) per la valutazione dei progetti di ricerca della “Ricerca di Sistema”.

·      Con la Determinazione n. 4/10, il Direttore della Direzione Tariffe della Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha approvato un elenco di esperti idonei alla valutazione dei progetti, con elevata professionalità nell’ambito della conoscenza dello sviluppo delle reti elettriche e con particolare riferimento ai temi delle reti attive e delle smart grids. Il Prof. La Scala è entrato a far parte di questo gruppo di esperti dal 5 agosto 2010.

·      Fa parte degli esperti selezionati GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) per svolgere attività di verifica ai sensi della delibera GOP della AEEG n. 71/09 e del Regolamento di cui alla delibera 215/04.

·      Dal 2007 al 2009 ha fatto parte del gruppo di lavoro per l’energia e le fonti rinnovabili di Confidustria Puglia e ha contribuito alla realizzazione del Distretto Produttivo “La Nuova Energia”, facendo successivamente parte del Comitato Scientifico.

·      Consigliere della Associazione Energia Elettrica di AEIT Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica Automazione, Informatica e Telecomunicazioni (2007-2010).

·      Consigliere della Associazione Scienze e Tecnologie per la Ricerca e l’Industria (2012-oggi).


Attività didattica

·      Negli AA 1992/93 e 1993/94, ha tenuto il corso di “Analisi dei sistemi elettrici per l'energia” nell’ambito del Corso di laurea in Ingegneria Elettrica dell'Università degli Studi di Napoli “Federico II”, in qualità di professore associato.

·      Negli AA 1994/95 e 1995/96, il prof. La Scala ha tenuto il corso di “Automazione dei sistemi elettrici per l'energia” nell’ambito del Corso di laurea in Ingegneria Elettrica dell'Università degli Studi di Napoli “Federico II”. 

·      Nel Politecnico di Bari  ha tenuto vari corsi nel settore ING/IND 33 Sistemi elettrici per l’energia ed attualmente è titolare del corso di Impianti Elettrici nel corso di Laurea triennale di Ingegneria Elettrica.

·      Dal 1993 Visiting professor presso l’Arizona State University e la Washington State University dove ha tenuto una serie di seminari e lezioni in più occasioni.

·      Il 22 luglio 2010 ha fatto parte del “Tribunal por la Comisiòn de Doctorado de la Universitad de Castilla – La Mancha como Vocal Titular” sulla base del Decreto del Rettore della medesima università del 5 luglio 2010.

·      Il 30 luglio 2012 ha fatto parte, in qualità di “External Examiner” di una commissione per l’attribuzione del titolo di PhD (Dottore di ricerca) presso l’Università di Waterloo in Canada.






Attività scientifica

·         L'attività scientifica del Prof. ing. Massimo La Scala, nel corso degli anni, ha riguardato temi attinenti Produzione, Trasmissione e Distribuzione dell’Energia Elettrica ponendo una particolare attenzione alla gestione delle problematiche ambientali, dal 2005 sui temi delle smart grids e più recentemente agli aspetti infrastrutturali delle smart cities.

·         Il Prof. Ing. Massimo La Scala é autore di più di  190 lavori scientifici pubblicati prevalentemente sulle maggiori riviste internazionali del settore (IEEE Transactions on Power Systems, IEE Proceedings) oppure presentate a convegni internazionali di prestigio.
·         Durante la sua attività di ricerca presso il Politecnico di Bari il Prof. La Scala ha collaborato con ricercatori di Aziende private, Istituti e Dipartimenti di Università sia a livello nazionale che internazionale, così come attestano anche le pubblicazioni dei risultati scientifici ottenuti.

·         L’attività scientifica del Prof. ing. Massimo La Scala è citata in numerosi riferimenti bibliografici di lavori scientifici prodotti da altri autori. Sul sito  http://scholar.google.it/ è disponibile la frequenza con cui alcuni lavori principali sono citati.  Ha al momento su Scopus dal 1995 un h index 11 di  e 352 citazioni. Tale statistica  però è in corso di rivalutazione perché “Massimo La Scala” è presente sotto varie denominazioni e sotto varie affiliazioni relative a tutte le Università con cui ha lavorator nel corso degli anni.


·         E’ “referee” ricorrente per numerose riviste tra cui IEEE Transactions on Power Systems, IEEE Transactions on Circuits and Systems, IEE Proceedings, Electrical Energy Systems e per lavori sottoposti a congressi internazionali.

·         Dal 2006 è Panelist nel Comitato C2 “System Operation and Control” della CIGRE (International Council on Large Electric Systems).

·         Per il Politecnico di Bari, ha svolto attività di ricerca e conto terzi per aziende ed enti operanti nel comparto energetico tra cui ENEL Centro Ricerca Automatica, Milano, ENEL S.p.A. –Ricerca –Polo Elettrico ed automazione, Milano, Agip Petroli, SAIPEM, ENIPOWER, ENEL S.p.A., C.E.S.I. S.p.A., AMGAS SpA, Regione Puglia, etc.

·         Nell’ottobre 2005 è stato coordinatore di un esperimento WAMS (Wide Area Measurement System) su scala geografica estesa nel Far-East della Russia insieme al Politecnico di Losanna, al Siberian Electric Power Research Institute, al Transmission System Operator del Far East Interconnection Power System (IPS) che ha fruttato al Prof. La Scala uno dei maggiore riconoscimenti scientifici internazionali nel settore della ingegneria elettrica.

·         Infatti, nel 2007 riceve la Fellowship della IEEE (Institute of Electrical & Electronics Engineers) con la motivazione: “for contributions to computationally efficient power system dynamic performance simulation and control”.

·         Dal 2009 è Responsabile Scientifico dell’Osservatorio per l’Innovazione Energetica dell’Istituto per la Competitività ICOM.

·         Dal 2010 è Associate Editor della rivista “Int. J. of Renewable Energy Technology” Interscience Publishers Ltd..

·         E’ tra i professori selezionati per far parte delle commissioni di Abilitazione Scientifica Nazionale in virtù degli indicatori scientifici ottenuti.

Si riportano di seguito i più recenti progetti di ricerca in cui il Prof. La Scala è coordinatore e responsabile scientifico:

-          Il prof. Massimo La Scala é stato coordinatore e responsabile di numerosi progetti di  ricerca tra cui i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN). In particolare, dal 2010 è stato coordinatore nazionale del progetto PRIN 2008, finanziato dal MIUR, dal titolo: “Reti elettriche duttili per la sicurezza del sistema elettrico italiano” del valore di 203.491 €. Il progetto coordinato dall’Unità di Bari del prof. La Scala è in collaborazione con le Unità di ricerca del Gruppo Sistemi Elettrici per l’energia del Politecnico di Milano, Università di Pavia, Università “La Sapienza” di Roma e Politecnico di Torino.

-          Progetto Interlink 2006-2009, II4C5EDA9: Sviluppo di Sistemi OTS (Operator Training Simulator) per l’addestramento degli operatori dei centri di controllo dei sistemi elettrici di trasmissione. Tale attività di ricerca della durata di 3 anni è stata sviluppata in collaborazione con la Washington State University (USA). Finanziato con 31.228 €.

-          Contratto tra DEE-Politecnico di Bari ed AMGAS SpA su “Studio delle potenzialità di un distretto energetico nell’area metropolitana di Bari”della durata di due anni (2007-2009). Finanziato con 46.200 €.

-          Progetto INTERREG/PHARE/CARDS denominato GASATO sulla definizione di Best practice nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica tra Italia  e Serbia, 2007-2008. Il gruppo locale è stato finanziato con 122.424 €.

-          Progetto Strategico della Regione Puglia: “Smart Grid: Tecnologie avanzate per i servizi pubblici e l’energia”, 2009-2011. Finanziato con 1.133.700 €.

-          Progetto Reti di Laboratori della Regione Puglia: “Laboratorio per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica nei distretti energetici: Progetto ZERO (Zero Emission Research Option)”, 2009-2014. Ammesso al finanziamento per 2.183.971 €.

-          Nel 2010 è stato responsabile scientifico di uno studio di fattibilità realizzato dal Politecnico di Bari per EniPower sull’inserimento di sistemi di desolforizzazione (DeSOx) e denitrificazione (DeNox) nella Raffineria di Taranto (finanziato con 25.000 €).

-          Nel 2010 ha sviluppato uno studio per SAIPEM Spa in merito a criteri di valutazione dell’interferenza elettromagnetica tra linee aeree e strutture metalliche interrate (metanodotti) dal titolo “Contratto per lo studio di interferenze elettromagnetiche tra linee elettriche con tensione di esercizio maggiore di 30 kV presso il metanodotto tratto Zinnella-Cervignano d’Adda e per l’elaborazione di un software per lo studio delle stesse” per 57600 €.

-          Nel 2011 ha sviluppato uno studio (Contratto n. 628788) per SAIPEM Spa in merito a criteri di valutazione dell’interferenza elettromagnetica tra linee aeree e strutture metalliche interrate (metanodotti) dal titolo “Verifica del programma di calcolo per studio di interferenza elettromagnetica - Metanodotto Vastogirardi - Oricola” per 30.000 €.

-          Nel 2011 è stato responsabile scientifico di uno studio relativo ad una applicazione di illuminazione pubblica adattativa (Smart Public Illumination)  realizzato per ENEA nell’ambito delle attività per la Ricerca di Sistema Elettrico - Accordo di Programma Ministero dello Sviluppo Economico – ENEA, Area: Razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia. Progetto: Tecnologie “smart” per l’integrazione della illuminazione pubblica con altre reti di servizi energetici e loro ottimizzazione. (finanziato con 30.000 €).

-          Dal 2012 è responsabile della unità di ricerca Sistemi elettrici per l’energia del Politecnico di Bari partner del progetto di ricerca RES NOVAE “Renewable energy and Smart Grids” finanziato per  23.391.010 €. Si tratta di un progetto PON Ricerca - MIUR che vede come partner ENEA, CNR, Università della Calabria, ENEL Distribuzione, IBM Italia, General Electric,  ElettroniKa.


2 commenti:

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    1. Caro Ciavarella,
      Pur non condividendo alcune tue iniziative (p.es. un sondaggio senza alcun fondamento scientifico), dalle quali peraltro mi astengo dal partecipare, mi addolora leggere che qualcuno possa chiederti il silenzio.
      Nessun uomo di cultura e democrazia può temere critiche, commenti o voci dissenzienti, purchè espresse con garbo e nel rispetto delle regole.
      Per quanto mi riguarda mi sono sempre battuto e mi batterò per difendere la libertà di ogni persona di esprimere il proprio pensiero, anche quando ciò possa danneggiarmi.
      La stessa libertà che rivendico per me quando decido di astenermi da dibattiti, polemiche o .... sondaggi che reputo inutili.
      Con affetto,

      Leonardo Damiani

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