sabato 13 luglio 2013

5 idee per Brainstorming con i candidati Rettore del Politecnico di BARI

Nelle prossime settimane non mancheranno gli incontri. Si spera che il lavoro di scambio di idee sia concreto e rimanga traccia da qualche parte delle promesse fatte. Che il programma dei candidati non sia un libro statico, ma che funzioni come un wiki che più attori scrivano. A quanto vedo finora, non ho sentito di nessuna proposta a questo riguardo, e nessun candidato ho visto ha ancora attivato nessun blog o piattaforma interattiva.

Alcune idee sparse ed iniziali, non esaustive, per un piccolo contributo alla comunità del Politecnico che possa magari farne tesoro per domande da fare ai candidati , e viceversa ai candidati per catturare qualche tema:-

11)      Tasse universitarie. In assoluto non sono alte, anzi sono le più basse d’Italia, ma se guardiamo ai Paesi scandinavi, e già alla Germania (che paga gli studenti in parte a fondo perduto e in parte con finanziamento molto conveniente), ci sarebbe da fare. Tuttavia, non potendo risolvere un Rettore la cosa a livello nazionale, non può almeno impegnarsi a trovare accordi per convenzioni estremamente vantaggiose con banche? Un nostro docente peraltro (Prof. Castorani) è presidente di una importante Fondazione Bancaria.

22)      Nostro livello come Politecnico nelle varie “classifiche”: Scimago ci mette come prima pubblica Università in Italia. Ma la gioia è relativa se la Bocconi, di poco sopra, è solo 629esima. Siamo in provincia irrimediabilmente? Io credo di no. Inoltre, la Scimago pesa in base alla dimensione, mentre se vedessimo le classifiche non “pesate” andremmo ancora peggio: possibilità per scalare le classifiche? Davvero poche, ad essere realisti. Una sola però potrebbe essere semplice (non ci aiuta nella classifica Scimago, ma forse nelle altre si): aggregazione come Politecnico Appulo-Lucano? E’ una cosa che si sente dire ogni tanto, andrebbe davvero pianificata con grande determinazione, con mezzi pubblici di trasporto dedicati e non tra le varie sedi, possibilità di seguire più sedi, e grande uso di supporti didattici via WEB, tipo corsi Nettuno (in disuso o di cui abbiamo perso copyrigth), oppure in versione anglofona, i corsi di MIT, etc.

33)      Fuga verso il nord e anche verso l’estero (60mila studenti italiani studiano all'estero). Da un lato questo è fisiologico in una logica non-latina in cui ci si stacca prima dalla famiglia di origine. Dall’altro, è permesso solo ai ricchi di fatto. Non si possono certo fermare studenti che trovino Università estere di livello e che fanno pagare anche poche tasse. Si potrebbe compensare con maggiore circolazione (il limite di Erasmus è che abbiamo fama di non attirare studenti di ritorno, e quindi pochi vogliono fare accordi con noi). Una cosa da notare è che da quando Bari ha hub della Ryanair, si vedono tanti polacchi e bulgari ed estoni in viaggio nella ns bella terra.  Andrebbe fatto recruitment in quei paesi (e in tutti gli altri scali raggiunti da Bari a poco prezzo dalla Ryanair, per es., Bruxelles Charleroi, Parigi Beauvais,  Baden-Baden , Dusseldorf Weeze, Francoforte Hahn, Londra Stansted, Malta, Maastricht, Varsavia , Siviglia, Valencia), fare accordi di collaborazione on i licei locali per promuovere il Politecnico, e anche se sembra riduttivo come motivo di scelta, mi pare potrebbe essere molto efficace.


44)      Ruolo nel problema del due milioni di "néné", né lavoratori né studenti. Più della metà, il 56,5 per cento, è costituito da donne che vivono al Sud! Cosa si può fare per attirare questo bacino di utenti verso l’Università? Servono proposte ad hoc. La politica sembra orientata solo a facilitare loro nel trovare impiego (contratto di apprendistato).  Perché non proporre un contratto di apprendistato per studiare all'università?

55)      Problema reclutamento giovani  assunzione abilitati nazionali. La Ministro Carrozza vuole bandire concorsi nazionali per ricercatori a tempo determinato ma di tipo B, ossia con budget assicurato per contratto a tempo indeterminato da Prof. Associato, se si passa l’idoneità. A seconda di come si piazzeranno nelle graduatorie nazionali i ns giovani, o a seconda di come sapremo attivare anche non nostri giovani a venire al Politecnico, saremo in grado di aumentare il ns FFO e i nostri cervelli. Come agire? Per gli abilitati nazionali, si creerà al solito un gran caos su come bandire i concorsi locali (una vera assurdità per chi ha già seguito anni di già tormentati concorsi di idoneità nazionale). Questi concorsi locali (per metà da bandire “aperti ad esterni”, e per metà “chiusi”) saranno un esercizio di battaglie prevedibili. Un Rettore candidato già oggi può promettere criteri trasparenti e meritocratici su come scegliere i concorsi da bandire (a meno che le Abilitazioni Nazionali non siano state fatte già ad arte per avere solo un concorrente locale abilitato a disposizione nei concorsi “chiusi” ---- come nelle solite cose all’italiana in cui gli effetti collaterali delle medicine che si prescrivono sono peggiori degli effetti curativi). Inoltre, che criteri seguire per i concorsi “aperti”?   Quando si fanno infine poi i conti sul numero di assunti “esterni” (che mi pare deve risultare a fine anno il 25% degli assunti da tutti i concorsi sia “chiusi” che “aperti”)?



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