Dalla mia analisi originale del primo articolo su questo blog, ho individuato nella categoria degli studenti-lavoratori, l'unica categoria davvero in boom nell'università italiana. Non e' un caso, dato che abbiamo solo l'11% di lavoratori laureati, quindi un totale di 18 milioni non lo sono. Un ottimo "mercato", su cui sinora timidi sono stati i tentativi da parte delle Università Pubbliche di operare.
Eccezioni sono le università che hanno sapientemente saputo sfruttare la possibilità introdotta nel DM509 [http://almalaurea.it/universita/profilo/profilo2008/premessa/pdf-file/sezione15.pdf] e pare voluta da Zich allora Rettore di PoliTO, del tempo "non pieno", ossia in cui uno si iscrive dichiarando quanti esami vuole fare via via allungando la laurea se vuole. Cosi' spariscono i fuori corso!
Gli immatricolati "in ritardo" ossia chi si iscrive dopo una breve esperienza di lavoro di 2 o piu' anni, sono intorno al 20%, circa i due terzi degli immatricolati all’università con un ampio ritardo sono lavoratori-studenti (Graf. 15.4). Paradossalmente, è interessante osservare, in questa sede, che quasi il 50 per cento degli studenti adulti ritiene di avere concluso un percorso di studi decisamente sostenibile, mentre fra gli iscritti in età regolare tale percentuale è inferiore al 30 per cento (Graf. 15.6). Ossia i lavoratori studenti, nonostante il carico di lavoro piu' pesante, sono meno lamentosi!
Da notare [http://almalaurea.it/universita/profilo/profilo2008/premessa/pdf-file/premessa.pdf] che la percentuale di lavoratori studenti è enormemente aumentata, e viaggia intorno al 10% (ossia 180mila studenti), mentre la percentuale di studenti "non a tempo pieno" è oggi su 41000 studenti il chè vuole dire che solo uno studente-lavoratore su 4 usufruisce della iscrizione "non a tempo pieno". Sicuramente la resistenza delle università a implementare questo sistema, non favorisce il pieno sviluppo. Con iscritti non tempo pieno, spiccano
PoliTO - 5914 su totale di 24554 ossia 24%!
UniTO - 6955 su totale di 64884 ossia 10%!
Salerno - 3924 su totale di 39003 ossia 10%!
PoliMI - 10108 su totale di 36232 ossia 10%!
Macerata 2400 su totale di 11898 ossia 20%!
genova 1552 su totale di 35111 ossia 4%!
Cagliari 1757 su totale di 34293 ossia 5%!
PoliBA ---- un vergognoso 9!
Occorrerebbe vedere le serie storiche, per vedere chi si e' mosso prima, ma certo PoliTO (da cui l'idea era nata da Zich) si vede che e' avanti, e Poliba si vede che e' a zero!
Riguardo alla ovvia possibilità che gli studenti lavoratori vadano presso università telematiche, ci sono sorprese. Il totale degli studenti delle telematiche è oggi 17328, ossia 1% degli studenti totali, e 10% dei 180mila studenti lavoratori.
Dal momento che per ora gli studenti lavoratori preferiscono le università tradizionali, ma con corsi a iscrizione "non piena" (tuttavia, la frequenza è normalmente in classe), ci sono enormi margini di crescita delle università telematiche e infatti, mentre le principali università hanno numero di iscritti piu' o meno stabile
univ anno 2000 anno 2008 increm. %
PoliMI 38864 34331 -10%
PoliTO 22145 24106 +10%
Bocconi 12276 12634 stab
PoliBA 10624 11274 +7%
Nettuno pochi 2171 +inf (con raddoppio solo l'anno scorso!)
Credo che Nettuno, messo in rete con altri atenei in forma opportuna, potrebbe avere un boom dalle proporzioni inusitate, se calcoliamo la classe lavoratrice italiana NON laureata di 18milioni di individui. Anche solo prendendo un 10%, ossia 1.8 mil, avremmo raddoppiato il numero di studenti, e siccome Nettuno costa ca.2000 Eu all'anno, parliamo di 3.5 Miliardi di Euro, di che infischiarsene dei tagli della Gelmini!
Il Rettore poliTO, che è Virtuoso, ha notato questo mercato enorme, e mentre noi stiamo a perdere tempo a lamentarci con la Gelmini, ha lanciato in COLLABORAZIONE con UNINETTUTO
http://corsiadistanza.polito.it/presentazione/index.php
Presentazione a.a. 2009/2010
I Corsi di Laurea a Distanza
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I Corsi di Laurea a Distanza in Ingegneria costituiscono una valida e ormai consolidata alternativa ai corsi di laurea tradizionali. Pensati con la finalità di rispondere alle esigenze degli studenti lavoratori, dei residenti in località prive di sedi universitarie, dei disabili e di tutti coloro che intendono affrontare un corso di studi universitario gestendo in modo autonomo e flessibile il proprio percorso formativo, i Corsi di Laurea a Distanza riscontrano oggi un crescente interesse anche da parte di tutti coloro che desiderano riprendere gli studi universitari, nonché di coloro che necessitano di riqualificazione professionale o di educazione permanente. Il bacino di utenza attualmente copre l'intero ambito nazionale, ed in taluni casi lo supera.
Il modello didattico, consolidato da più di quindici anni di esperienza, prevede la totale assenza di obblighi di presenza in sede (se non per gli esami), l'espletamento di tutte le pratiche burocratiche a distanza, l'uso massiccio delle nuove tecnologie per la diffusione dell'informazione e del materiale didattico, la possibilità di calibrare autonomamente il carico didattico annuale, un supporto costante e personalizzato da parte dei tutori delle varie discipline.
L'offerta formativa ricopre numerosi ambiti dell'ingegneria; per l'anno accademico 2009/2010 sono attivati i Corsi di Laurea in:
Ingegneria Civile
Ingegneria Elettrica
Ingegneria Elettronica
Ingegneria Informatica
Ingegneria Logistica e della Produzione
Ingegneria Meccanica
Ingegneria delle Telecomunicazioni
I corsi hanno la durata di tre anni accademici; al termine del percorso formativo si consegue il titolo di "Dottore in Ingegneria".
I corsi sono attivati presso la sede di Torino (Ingegneria Informatica, delle Telecomunicazioni, Elettronica, Civile, Meccanica, Elettrica, Logistica e della Produzione). Per il corso di Ingegneria Informatica è possibile fruire dei servizi offerti dal Centro di Ascolto di Scano di Montiferro. Per i corsi di Ingegneria Elettrica e Meccanica è infine possibile usufruire dei servizi offerti dal Centro di Servizi di Verona.
Non conosco i dati degli iscritti a questo corso, ma non siamo molto lontani dalla terza Revolucion Educativa di Castro, che tramite un'introduzione massiccia di televisori e computers in ogni piccolo villaggio di Cuba, conta di avere un maestro per ogni 15 alunni. Cuba ha 11 milioni di abitanti, di cui 2.7 studenti (25%), 300.000 "educadores" o "profesores"; esistono 13.543 centri di istruzione, e la spesa nell'istruzione è nel 2005 al 20% del PIL. A seguito della crisi degli anni '90, si era raggiunto una demoralizzazione nella scuola
"Lo que estamos viviendo hoy es la tercera revolución educativa", asegura Néstor Ruiz, director de la Televisión Educativa, adscrita al Ministerio de Educación. La primera se dio en los inicios de los setenta, con la campaña de alfabetización. La segunda, en plenos setenta, consistió en la formación masiva de maestros de secundaria. Y esta tercera "se basa en la introducción masiva de medios audiovisuales en la enseñanza", asegura Ruiz.
Sono stati distribuiti 109.117 tv con 40.858 videoregistratori, esiste dal 2002 un "Canal Educativo" che trasmette dalle 8 della mattina alle 5 del pomeriggio. Sono stati formati piu' di 40.000 "profesores generales integrales", che insegnano appoggiandosi alla "teleclases elaboradas por la Televisión Educativa". C'e' anche un secondo canale di trasmissioni culturali.
Anche la "universalización de la educación superior": sembrerebbe che 380.000 sonno studenti universitari, raddoppiando il numero dell'anno prima.
Naturalmente a Cuba come per le Telematiche italiane, ci sono dubbi sulla qualità (che non è tuttavia necessariamente garantita dalle non-telematiche), e convegni di studio sul tema.
Che la micro-parcellizzazione delle sedi italiane non fosse solo un passo timido verso il modello telematico e cubano? Perche' allora tornare indietro se questo andava semmai di molto potenziato e reso piu' efficiente con i sistemi informatici?
Cordiali Saluti, MC
Fonti:
http://www.miur.it
http://www.educacionenvalores.org/Revolucion-en-la-aulas-de-Cuba.html
http://www.escolares.com.ar/profesionales/cuba.-la-tercera-revolucion-educacional.html
http://www.rimed.cu/
http://www.portalesmedicos.com/publicaciones/articles/777/1/Las-microuniversidades-en-la-formacion-de-profesionales-de-Enfermeria-Retos-y-perspectivas.html
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