C.A. Magnifici Rettori,
p.c. ISSNAF, Gruppo2003
21 Gennaio 2010
Oggetto: Lancio di un "sondaggio" sul blog http://rettorevirtuoso.blogspot.com/, con
preghiera di diffonderlo e segnalarlo a tutta la comunità (docenti e studenti e tecnici etc)
Magnifici,
a seguito della mia lettera “Il manuale del Rettore "Virtuoso" --- I rischi della meritocrazia “all’italiana” nell’Università.” del 8 Gennaio u.s. che in sostanza ripete quanto avevo scritto nel messaggio di apertura del blog
http://rettorevirtuoso.blogspot.com/
ho avuto il piacere di ricevere varie segnalazioni di stima da parte di Rettori per l’analisi da loro definita lucida, e spesso condivisa, ma tutti mi hanno chiesto con curiosità: si, ma cosa proponi? Anche stuzzicati dalla mia chiusura in cui rimando alla versione “estesa” del manuale con la “pars construens”. Non ho lanciato nemmeno il blog proprio in attesa della pubblicazione del manuale “esteso”. Già qualche Rettore più rapido ha commentato sul blog, e molti mi hanno promesso di volerlo fare ad horas.
Tuttavia, tanto per citare qualcosa di immediato, una delle prime risposte che ho avuto è stata credo scritta di getto in pochi minuti da un brillante Professore italiano in California, preparato in uno dei ns politecnici Virtuosi (Torino), Giuseppe Caire: in 3 piccoli punti già mi pare sintetizzi un’ottima proposta anche semplice che risolverebbe molti problemi. Ne consiglio lettura, che prende pochi secondi. Naturalmente, in Italia impegniamo il ns genio a fondo a fare 4000 proposte, ognuna di 4000 pagine, ricche di riferimenti incrociati normativi, con i recenti paradossi persino di incentivare la “semplificazione” con leggi appunto che superano i record del numero di articoli -- il ddl Gelmini, tanto per fare nomi, che secondo qualcuno passerà a Febbraio, secondo altri che non condividono la fretta di un testo debole e probabilmente paradossale come dico senza entrare nel merito, potrebbe con calma andare al periodo della Finanziaria per trovare qualche motivazione concreta... Ma io vado molto oltre, non avendo tempo per seguire i dettagli di queste procedure, e non essendo un politico ma un normale docente universitario.
Sono in trattative per la pubblicazione del Manuale Esteso, e non mi sembra corretto inviarla in giro. L’Editore potrebbe essere http://lascienzainrete.it/ la rivista online del Gruppo2003 degli scienziati più citati di Italia secondo la classifica ISIhighlycited.com, che comprende nomi come Nicolais, Garattini, Mannucci, Remuzzi, Mantovani, e circa altri 80 (purtroppo, ne abbiamo meno in Italia di quanti ce ne siano nella sola Harvard, e in tutti gli USA ce ne sono oltre 4200 sul totale di 5000…). Lungi da essere un programma politico, delinea alcuni scenari, se non proposte, che facili non sono…in Italia! Vi allego tuttavia il sommario insieme alla presente lettera. Il punto è che deve finire l’ingenuità di ritenere che una legge, per quanto ricca, possa risolvere ad anello aperto problemi così complessi! E’ una presa in giro che va avanti da (almeno) 50 anni. Nessuno mai ha studiato teoria dei controlli? Occorre lavorare sull’anello chiuso. Altrimenti, fatta la legge, si troverà l’inganno, e non sembra maturato molto il paese dai tempi di Tomasi di Lampedusa, che stranamente nemmeno voleva pubblicare in vita il suo Gattopardo….
Potrei segnalarVi le proposte del gruppo20031 che suonano tremendamente liberali con le 3 GRANDI ABOLIZIONI (del posto fisso, del valore legale e dei concorsi), e il DECALOGO di cose “normali", che "esistono normalmente non solo nell’Eldorado America, ma in tutti i principali paesi Europei". [Editoriale PM Mannucci Università: Ministro, più coraggio! del 3 gennaio, 2009 http://www.scienzainrete.net/node/116]
Sembra di sentire Alesina dalla sua cattedra di Harvard (e purtroppo anche Giavazzi dalla sua cattedra Bocconi negli Editoriali del Corriere) che sentenziano che l’Università italiana va abbandonata al suo destino! Ovvero mandiamo tutti i nostri figli ad Harvard? Se gli scienziati italiani sono ingenui, questi mi pare lo siano troppo per essere in buona fede. Ebbene, l’editoriale di Mannucci, in oltre un anno, ha ricevuto solo 186 letture... direi molto poche. Non so se i grandi scienziati italiani sono talmente sfiniti dal cercare soluzioni che credano davvero alle 3 abolizioni, e l’intelligenza di Mannucci, autore non a caso di oltre 1400 pubblicazioni scientifiche, viene fuori alla fine quando dice Tutte cose ormai così dette e stradette - finora del tutto inutilmente - che a scriverle ci si sente come un disco inceppato! Sono solo degli sfoghi semplicistici che soluzioni.
Potrei segnalarVi le proposte congiunte di gruppo2003 e ISSNAF (l’associazione di
scienziati Italiani in nord america, con nomi molto prestigiosi) a valle del convegno "INSIEME PER LA RICERCA. Scienziati italiani d'ITALIA e USA per una nuova governance" il 21 settembre 2009 all’Università Bocconi con relatori di spicco come Bordignon, Remuzzi, Mantovani, Boeri, Dosi, Peccei, Celi, Einaudi , Sangiovanni-Vincentelli, Dompé, Maccacaro, Campese. Riassumo solo
(i) il giusto richiamo al fatto che mentre Obama ha reagito alla crisi finanziaria con rapidità nel Febbraio 2009 con un pacchetto “stimulus” aggiuntivo di risorse di 21 miliardi di dollari, da erogare subito e su progetti per rilanciare l’occupazione, e oggi sono stati probabilmente quasi tutti erogati --- noi abbiamo invece solo raschiato 500milioni dallo scudo fiscale, e quasi altrettanti per scuole private, che non mi pare rientrino nelle “ferree” meritocrazie delle “classifiche” di virtuosità
(ii) la proposta di Governance “di istituire una rete di agenzie o strutture ad hoc, coordinate da un'unica cabina di regia e di avviare il riordino degli Enti pubblici di ricerca, che sono gli attori fondamentali della ricerca finanziata dallo Stato.”
Non mi cimento nella valutazione di queste proposte, e in attesa di pubblicare il mio “manuale esteso”, preferisco chiederVi di aiutarmi a svolgere un sondaggio sul mio blog, composto da 10 proposte (che qui commento un poco), un misto di cose provocatorie, cose facili da fare, e cose più difficili o già tentate.
1) Indire la “giornata del 30 e lode politico” per richiamare l’attenzione dei media
2) Mettere numero chiuso per le lodi
3) Misure di qualità didattica con test standard informatizzati (GMAT, SAT etc) su materie base all’ingresso e all’uscita primo anno --- la proposta di Giuseppe Caire
4) Assecondare la “svendita delle lauree” per togliere il mercato alle università “online” di bassa qualità, e rilanciare Università di Eccellenza – una battaglia sul “mercato”
5) Abolire la burocrazia dei “concorsi” --- e solo la burocrazia..
6) Quote fisse sulla percentuale di conferme in ruolo (e non conferme per tutti!)
7) Incentivi diretti ai docenti di alta qualità didattica e ispezioni sui docenti meno virtuosi (modello NO CHILD LEFT BEHIND del programma di George Bush 2001), che allarga la proposta di Giuseppe Caire anche ad altre materie, e che richiederebbe la messa a punto di test nuovi. Incentivi e punizioni.. smuoviamo le acque!
8) Creare ruolo del “SuperOrdinario” per selezionare i migliori “Generali” su base internazionale, cui affidare l’esercito e non come promoveatur ut amoveatur. Anche per dare uno stimolo alla competizione ai troppi ordinari
9) Abolire il valore legale della laurea --- e farlo con le buone (regolamentato) o con le cattive (proteste del voto regalato)
10) Abolire i Settori-Scientifico-Disciplinari --- e farlo drasticamente non a “puntate” dai tempi geologici
Per fare il "sondaggio" --- e che sia rappresentativo, vi prego di partecipare attivamente e segnalare a tutta la comunità (docenti e studenti e tecnici etc) di rendere il campione numeroso e quindi utile.
In attesa di Vs cortese riscontro, porgo
Cordiali Saluti.
--
Prof. Michele Ciavarella
Politecnico di BARI
V.le Gentile 182
70125 BARI, Italy
tel+390805962811
fax+390805962777
Mciava@poliba.it
http://rettorevirtuoso.blogspot.com/
facebook: michele ciavarella
skype: micheleciavarella
Ricevo dal Rettore Costantino.
RispondiEliminaCaro Michele,
ritorno - in maniera un po' più estesa - sulla tua provocazione. Penso che, al di là delle pur pesantissime contingenze (i problemi di bilancio, gli scandali di parentopoli, ecc.) il nostro paese si trovi di fronte a due scelte fondamentali, in molti modi interconnesse:
1) Conservare l'attuale finaziamento pubblico delle università, che lascia solo spazi marginali, anche se importanti, alle università private, o andare verso una forte privatizzazione?
2) Conservare l'attuale valore legale del titolo di studio, o abbandonarlo?
Le differenze tra Italia ed USA, ad esempio,tanto spesso enfatizzate, vanno lette alla luce di queste opzioni. Noi abbiamo scelto - finora - la prima, nei due casi; gli USA la seconda. La gaussiana della qualità universitaria ha sigma molto differenti nei due paesi: se si confrontano i massimi (MIT contro i Politecnici italiani, ad esempio), le distanze sono scoraggianti; ma dovremmo confrontare anche i minimi, e - soprattutto - i valori modali: sono certo che i risultati sarebbero molto interessanti.
Personalmente credo nella funzione sociale dell'università pubblica e nella necessità di garantire veramente il diritto allo studio, ed il riconoscimento dei titoli conseguiti.
Se per conservare, e rafforzare, tali conquiste del passato, bisogna diminuire gli ambiti di autonomia dei singoli atenei, preferisco questa opzione, a quella di dare alle nostre università una solo formale maggiore autonomia, finanziaria e programmatoria, che le rende - almeno nelle regioni più svantaggiate - solo più deboli ed indifese rispetto ai vincoli al contorno, al calo della qualità erogata ed alla concorrenza dei privati.
Nicola Costantino