Cari amici,
Nella mia ultima lettera avevo rivolto l’invito:” prima delle votazioni….
facciamo in modo che il Consiglio di Amministrazione si senta in dovere di
dare le spiegazioni che stiamo aspettando….” che è stato totalmente ignorato
e neanche condiviso dagli altri candidati Rettore.
A questo punto, riguardo alle imminenti votazioni del Rettore, io credo che
vadano riconosciute due questioni che richiedono una espressione di volontà
distinta:
· Volere o non volere il cambiamento rispetto allo status quo
· Come operare per soddisfare le istanze di crescita del
Politecnico.
Riguardo al primo punto, appare evidente che il mio desiderio di cambiamento
non è condiviso da nessuno degli altri candidati che propongono tutti uno
sviluppo senza rottura con lo stato attuale. Quindi il cambiamento dal
vecchio sistema è un tema esclusivo della mia candidatura e chi lo desidera
lo potrà conseguire soltanto votando me e su questo non ci sono dubbi.
Per le istanze di crescita bisogna guardare i vari programmi. Mi chiedo a
cosa possa servire scrivere molte pagine di programma se le difficoltà
intrinseche al nostro sistema potrebbero non consentire la realizzazione di
nessun punto del programma. Abbiamo assistito alle dimissioni del Rettore e
del Direttore Generale, abbiamo compreso che il nostro sistema democratico
ha mostrato momenti di sofferenza che potrebbero essere non circoscritti
visto che nessuno ne ha voluto parlare, il che indica che non è obiettivo di
nessuno porre riparo. Però, le difficoltà che hanno indotto alle dimissioni
i vertici del nostro sistema sono tutte lì, pronte ad ostacolare qualsiasi
pensiero indipendente e a bloccare tutto ciò che è diverso dall’attuale.
Signori miei, chiediamo finchè siamo in tempo di ripristinare le regole
democratiche e chiediamo a coloro che hanno ricevuto da noi la delega a
rappresentarci di rappresentare noi e non chi sta muovendo le marionette in
questo teatrino. Chiediamo ai candidati come intendono attuare i loro
programmi e, soprattutto, come intendono ripristinare la democrazia nel
nostro sistema.
Io mi rivolgo ai giovani perché il futuro è loro e questo Rettore inciderà
sulla loro vita futura e su quella delle loro famiglie. Guardiamoci intorno,
non è possibile andare avanti con cambiamenti pilotati come è stato fatto
fino ad ora, non c’è da mantenere la situazione che c’è. Bisogna che tutti
noi ci sentiamo responsabili del cambiamento, che ci svegliamo dallo
stordimento delle scarse garanzie di futuro che provengono dal potere dei
pochi che hanno governato e vogliono continuare a farlo.
Sono convinta che il punto sostanziale di tutti i programmi è cambiare il
sistema e renderlo meno attaccabile da ogni forma di potere che non sia
democratico. Io ho fatto una proposta e, buona o cattiva che sia, è l’unica
che intende attuare un cambiamento reale atto a riportare il governo del
Politecnico ai principi di democratizzazione, sviluppo sostenibile e
partecipazione e propone scelte provenienti direttamente dalle componenti
presenti nel Politecnico interessate ai singoli problemi. E’ un “embrione”
di proposta che deve arricchirsi dei contributi di tutti voi perché ha senso
attuare un cambiamento se la comunità lo vuole veramente.
Vi invito a leggere il programma allegato e a proporre integrazioni o
modifiche per la sua attuazione.
Concetta I. Giasi
Nella mia ultima lettera avevo rivolto l’invito:” prima delle votazioni….
facciamo in modo che il Consiglio di Amministrazione si senta in dovere di
dare le spiegazioni che stiamo aspettando….” che è stato totalmente ignorato
e neanche condiviso dagli altri candidati Rettore.
A questo punto, riguardo alle imminenti votazioni del Rettore, io credo che
vadano riconosciute due questioni che richiedono una espressione di volontà
distinta:
· Volere o non volere il cambiamento rispetto allo status quo
· Come operare per soddisfare le istanze di crescita del
Politecnico.
Riguardo al primo punto, appare evidente che il mio desiderio di cambiamento
non è condiviso da nessuno degli altri candidati che propongono tutti uno
sviluppo senza rottura con lo stato attuale. Quindi il cambiamento dal
vecchio sistema è un tema esclusivo della mia candidatura e chi lo desidera
lo potrà conseguire soltanto votando me e su questo non ci sono dubbi.
Per le istanze di crescita bisogna guardare i vari programmi. Mi chiedo a
cosa possa servire scrivere molte pagine di programma se le difficoltà
intrinseche al nostro sistema potrebbero non consentire la realizzazione di
nessun punto del programma. Abbiamo assistito alle dimissioni del Rettore e
del Direttore Generale, abbiamo compreso che il nostro sistema democratico
ha mostrato momenti di sofferenza che potrebbero essere non circoscritti
visto che nessuno ne ha voluto parlare, il che indica che non è obiettivo di
nessuno porre riparo. Però, le difficoltà che hanno indotto alle dimissioni
i vertici del nostro sistema sono tutte lì, pronte ad ostacolare qualsiasi
pensiero indipendente e a bloccare tutto ciò che è diverso dall’attuale.
Signori miei, chiediamo finchè siamo in tempo di ripristinare le regole
democratiche e chiediamo a coloro che hanno ricevuto da noi la delega a
rappresentarci di rappresentare noi e non chi sta muovendo le marionette in
questo teatrino. Chiediamo ai candidati come intendono attuare i loro
programmi e, soprattutto, come intendono ripristinare la democrazia nel
nostro sistema.
Io mi rivolgo ai giovani perché il futuro è loro e questo Rettore inciderà
sulla loro vita futura e su quella delle loro famiglie. Guardiamoci intorno,
non è possibile andare avanti con cambiamenti pilotati come è stato fatto
fino ad ora, non c’è da mantenere la situazione che c’è. Bisogna che tutti
noi ci sentiamo responsabili del cambiamento, che ci svegliamo dallo
stordimento delle scarse garanzie di futuro che provengono dal potere dei
pochi che hanno governato e vogliono continuare a farlo.
Sono convinta che il punto sostanziale di tutti i programmi è cambiare il
sistema e renderlo meno attaccabile da ogni forma di potere che non sia
democratico. Io ho fatto una proposta e, buona o cattiva che sia, è l’unica
che intende attuare un cambiamento reale atto a riportare il governo del
Politecnico ai principi di democratizzazione, sviluppo sostenibile e
partecipazione e propone scelte provenienti direttamente dalle componenti
presenti nel Politecnico interessate ai singoli problemi. E’ un “embrione”
di proposta che deve arricchirsi dei contributi di tutti voi perché ha senso
attuare un cambiamento se la comunità lo vuole veramente.
Vi invito a leggere il programma allegato e a proporre integrazioni o
modifiche per la sua attuazione.
Concetta I. Giasi
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