Vi allego le lettere pervenute in questi giorni alla comunità del PoliBA. Sintetica quella del Prof. Albino, e molto orientata all'operatività senza troppe "citazioni dotte" (non perchè il prof. Albino non ne saprebbe fare), più aulica quella del Prof. Damiani, in cui, per fare un'osservazione "impertinente", ricorrono molto le frasi "credo in... credo in... " come nella liturgia del Symbolum Apostolicum.... Tuttavia, messaggi entrambi molto alti e ispirati.
Saluti, Michele Ciavarella
p.s. l'accostamento è solo dovuto a non voler fare troppi articoli separati in questo blog.
LETTERA DEL PROF ALBINO
Carissimi,
desidero accompagnare con questa breve nota la comunicazione
alla Comunità del Politecnico della mia
candidatura per la prossima tornata elettorale a Rettore del Politecnico di
Bari. Le circostanze che hanno portato
ad un anticipo di questa tornata elettorale rispetto alla sua naturale scadenza
riflettono, a mio avviso, anche il senso di un cambiamento profondo che sta
attraversando la nostra Istituzione. Tale cambiamento è effetto non solo della
recente riforma universitaria, ma anche dell’emergere di nuove sensibilità e
volontà.
La breve storia del nostro Politecnico (appena
“maggiorenne”, disse una volta il Rettore Nicola Costantino) vede ormai al
termine la prima fase della sua vita, quell’epopea pionieristica in cui i padri
fondatori ne hanno tracciato i caratteri con le loro scuole. Nella transizione
verso una nuova fase, in cui tali caratteri dovranno fecondare il futuro della
nostra Istituzione, stiamo però affrontando tempi difficili. La crisi, che
attanaglia l’economia e la società italiana da ormai troppi anni, manifesta
sempre più evidenti connotati strutturali. Si stanno modificando, tra l’altro,
i valori e i tratti culturali così come il significato e il ruolo delle
istituzioni culturali. Il periodo che ci aspetta è complesso, ma non dobbiamo
spaventarci o peggio demoralizzarci. Forti della nostra pur breve, ma
importante storia, potremo essere interpreti del cambiamento.
La responsabilità sociale del Politecnico è altissima e non
possiamo sottrarci ad essa. Dobbiamo contribuire con tutte le nostre forze al
progresso della società e compiere fino in fondo il nostro dovere.
In un momento in cui sembrano indebolirsi gli ideali e le
vocazioni, a noi toccherà tracciare un percorso che ridia speranze soprattutto
ai giovani, prospettando un futuro di cittadini europei e del mondo, coniugando
il nuovo con i valori della nostra tradizione.
Con stima
Vito Albino
LETTERA DEL PROF DAMIANI
Carissimi,
confrontandomi
con alcuni di voi, nei mesi scorsi avevo già espresso l’intenzione di
candidarmi
alle prossime elezioni per il rettorato del nostro Politecnico. Gli eventi
delle
ultime
settimane hanno rafforzato il mio proposito, confermando alcune delle ragioni
del
mio
possibile impegno.
Ritengo
le dimissioni di Nicola Costantino un atto di alta sensibilità istituzionale,
ma allo
stesso
tempo, l’evidenza più chiara che ormai i problemi di gestione hanno preso il
sopravvento
sulla missione dell’Università.
Penso
che il Politecnico, al pari di altre Università italiane, debba perseguire un
modello
organizzativo
efficace ed efficiente riposizionando al centro della discussione la ragione
essenziale
per la quale l’accademia esiste: la costruzione e la trasmissione del sapere.
Questa è la priorità e la prospettiva in cui dobbiamo credere.
E’
necessario proseguire il percorso già avviato da Nicola Costantino, il quale ha
affrontato
il
difficile iter di adempimento alla legge di riforma universitaria mantenendo
una visione
che
pone al primo posto lo sviluppo della ricerca e della didattica. Se nel futuro
la nostra
attenzione
sarà rivolta esclusivamente al “rispetto delle regole” (spesso intese come meri
calcoli
ragionieristici) a prescindere dai sogni e dagli obiettivi da perseguire,
avremo al più
costruito
un efficiente Ente di gestione, certamente lontano dalla funzione originaria
del
Politecnico.
Sono
assolutamente convinto che il rispetto delle norme sia strumento indispensabile
di
garanzia,
giustizia e trasparenza; sono però altrettanto convinto che si debba avviare un
processo
di semplificazione in un sistema ormai soffocato da regole autoreferenziali,
spesso in contrasto con gli obiettivi da perseguire. Purtroppo, negli ultimi
anni, ai numerosi vincoli ministeriali (a volte non condivisibili ma comunque
cogenti) se ne sono aggiunti altri interni agli Atenei, imponendo a tutti -
docenti, studenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario - grandi
sforzi più per adempimenti di natura burocratica che per il perseguimento
degli obiettivi.
Avrò
tempo per dialogare con voi sulle cose da fare e sulle loro priorità: in ogni
caso credo
in
un Politecnico in cui ciascuno possa riscoprire l’”orgoglio dell’appartenenza” nella
consapevolezza
del ruolo importante dell’Università nella Società, un orgoglio oggi
appannato
perché abbiamo abdicato al nostro ruolo ed al nostro grande privilegio: quello
di essere studiosi alla ricerca della verità e formatori del futuro.
Credo
che se vogliamo essere costruttori
dello sviluppo della società, dobbiamo
invertire la tendenza alla rassegnazione che percorre le nostre stanze; dobbiamo
restituire ad ognuno la speranza e il gusto di sognare con i piedi ben piantati
per terra.
Credo
che l’Università sia il luogo ideale per sognare; il luogo dove si possono
fornire ai
giovani
gli strumenti necessari per “pensare” e realizzare grandi progetti; dove i
docenti
siano
disponibili ad essere punti di riferimento importanti: non giudici, ma guide
disponibili
all’ascolto
e al consiglio; dove il personale sia sostegno a docenti e studenti e supporto
indispensabile
al raggiungimento degli obiettivi.
Io
credo che non vi sia altra scelta, se non quella di gioire dei successi conseguiti
da ciascun componente della comunità, di sostenere chi è in difficoltà, di
sviluppare una sana
competitività
in nome della crescita collettiva. Insomma, vivere l’Ateneo per senso della
comunità
e per la gioia di lavorare ad un obiettivo comune, riscoprendo il gusto di
lavorare
in
squadra e superando l’individualismo ormai emergente.
Credo
in un Ateneo aperto al territorio, capace di creare un proficuo interscambio
con
imprese
e pubbliche Amministrazioni. Le nostre competenze devono essere trasferite
all’esterno
per la crescita socio-economica della comunità, per la tutela dell’ambiente e
la
difesa
del “Bello” che caratterizza la nostra terra. Solo così potremo contribuire
allo
sviluppo
sociale e, perché no, drenare le risorse necessarie per migliorare i servizi di
didattica
e ricerca e creare utili occasioni di inserimento dei nostri studenti nel mondo
del
lavoro.
Tutto ciò è già possibile, grazie all’abnegazione di molti uomini e donne del
nostro
Ateneo
e all’impegno di tutti i precedenti Rettori, ma occorre che il trasferimento
tecnologico
diventi un vero obiettivo strategico.
Io
credo in un Politecnico che sviluppi sinergie con altre istituzioni italiane ed
europee, a
partire
dagli altri Atenei pugliesi e con uno sguardo attento al Mediterraneo; occorre
aprirsi
ad
altri saperi e costruire quel dialogo necessario affinché i nostri giovani
possano sentirsi
“cittadini
del mondo”.
Se
sapremo assolvere a questo importante compito, avremo dato il nostro piccolo
contributo alla costruzione dell’Europa dei Popoli pensata da Adenauer, De Gasperi
e Schuman.
Qualcuno
penserà che sono un idealista ed è in parte vero, ma vi assicuro, per le mie
precedenti
esperienze accademiche, che tante azioni concrete possono trasformare in realtà
questi “sogni”.
Qualcun
altro potrà obiettare che le risorse sono ormai ridotte al lumicino e che sia
necessario
pensare solo a come resistere in attesa che passi la nottata. Ebbene sono
convinto che la nottata passerà se saremo noi a riaccendere la luce e a portare
l’alba nella nostra Società, proponendoci come motore di sviluppo e rilanciando
la nostra funzione sociale. Ed è proprio questa affermazione che ispira il mio
impegno: un ritorno alle origini del nostro Politecnico, fatto di entusiasmo e
di voglia di fare per costruire qualcosa di importante I nostri fondatori ci
hanno insegnato come fare: ispiriamoci al nostro logo e convinciamoci, con le
parole del Sommo Poeta, che possiamo volare alto, anche quando tutto sembra trascinarci
verso il basso, facendo dei remi ali.
Leonardo
DAMIANI
LETTERA DEL PROF. LA SCALA
Carissimi,
come probabilmente vi è noto, ho presentato la mia candidatura a Rettore del Politecnico di
Bari per il prossimo sessennio 2013-2019.
Il nostro Politecnico, nato 21 anni fa, ha la necessità di proseguire, con determinazione, il
suo percorso di crescita senza sottrarsi al confronto con la difficile situazione economica ed
istituzionale, affermando il proprio ruolo di promozione della cultura, della scienza e dell’etica.
Per raggiungere tale obiettivo ritengo siano necessari, più di tutto, una larga condivisione di
intenti, la più ampia partecipazione della comunità alle scelte strategiche che si impongono in
questo momento, nonché un diffuso e organico lavoro di squadra. Così da permettere la crescita
della nostra Università con spirito dinamico e positivo, scevro da eccessi burocratici e snello nelle
procedure, e con il fine di creare occasioni concrete di gratificazione professionale per i nostri
studenti, per il personale tecnico-amministrativo, per i ricercatori e i docenti.
Ciò detto, sono convinto che le premesse da cui partire per intraprendere questo percorso di
crescita siano sintetizzabili in quattro parole chiave: condivisione, apertura, qualità, organizzazione.
Condivisione
• la valorizzazione di tutte le persone che vivono quotidianamente l’Università (studenti,
personale tecnico amministrativo, ricercatori, docenti) e la condivisione degli obiettivi con
senso di responsabilità e concretezza. Il Politecnico è una macchina complessa che non può
crescere senza un’ampia partecipazione e la realizzazione di un ambiente creativo e leggero,
non solo dal punto di vista burocratico, ma nel senso indicato da Calvino, con le sue
Lezioni americane, ovverosia «di una leggerezza che non è superficialità ma il planare
sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore…» (… anche io, perdonatemi, non sono
riuscito a sottrarmi alle citazioni…);
Apertura
• apertura e potenziamento delle relazioni con l’esterno. In un clima di incertezza economica
in tanti guardano al mondo della ricerca con grande interesse, proprio per questo il
Politecnico può costruire la sua immagine ed impostare così il suo ruolo di interprete del
cambiamento. Il futuro Rettore dovrà fortemente impegnarsi, per collocare compiutamente
il Politecnico di Bari nel mondo universitario, della ricerca nazionale e internazionale, e
anche nel mondo imprenditoriale, costituendo un polo tecnologico in grado di costruire e
rinsaldare il legame tra ricercatori universitari e società;
Qualità
• favorire la qualità della ricerca e della didattica per valorizzarne il “marchio”, base della
competitività scientifica e attrazione per gli studenti ai livelli di istruzione superiore
(specialistica, dottorati, post-doc, etc.); favorire il placement dei nostri laureati e dottori di
ricerca; sarà, poi, utile, anzi necessario favorire una rivisitazione dello Statuto del
Politecnico, al fine di realizzare una migliore organizzazione della didattica e dei servizi per
la ricerca che sono motori per lo sviluppo del nostro Ateneo.
Organizzazione
• l’organizzazione del governo dell’Ateneo deve permettere: condivisione degli obiettivi,
team working, trasparenza e informazione adeguata, efficacia delle scelte grazie alla
comprovata esperienza dei singoli attori nei settori specifici, capacità di ascolto.
Il pensiero che ho riportato in questa prima comunicazione è connaturato al mio modo di essere
e di agire e rafforzato dalla convinzione che le scelte e gli obiettivi debbano essere concreti,
condivisi e trasparenti, senza dimenticare che, in questo percorso, autonomia e responsabilità
individuale devono essere requisiti fondamentali per il raggiungimento del bene comune.
Sento forte la responsabilità che implica il ruolo di Rettore, consapevole dell’impegno che in
prima persona potrei assumere. Sono convinto che per affrontare i profondi cambiamenti
organizzativi e le complesse sfide culturali e di sostenibilità economica imposte dai nostri
tempi, sia necessario, da parte di noi tutti, impegno e grande spirito partecipativo e
collaborativo.
In sei anni molto si può e si deve fare.
È con questo spirito che presento la mia candidatura: condividere con tutti voi un nuovo e
necessario cammino di sviluppo. Sarà però indispensabile e fondamentale per me il vostro
supporto, assicurandovi sin d’ora le mie competenze, tutto il mio impegno e il mio entusiasmo.
Massimo La Scala
P.S. Il mio curriculum è disponibile sul sito: http://dee.poliba.it/DEE/Lascala.html
MESSAGGIO DEL PROF. PAPPALETTERE
LETTERA DEL PROF. LA SCALA
Carissimi,
come probabilmente vi è noto, ho presentato la mia candidatura a Rettore del Politecnico di
Bari per il prossimo sessennio 2013-2019.
Il nostro Politecnico, nato 21 anni fa, ha la necessità di proseguire, con determinazione, il
suo percorso di crescita senza sottrarsi al confronto con la difficile situazione economica ed
istituzionale, affermando il proprio ruolo di promozione della cultura, della scienza e dell’etica.
Per raggiungere tale obiettivo ritengo siano necessari, più di tutto, una larga condivisione di
intenti, la più ampia partecipazione della comunità alle scelte strategiche che si impongono in
questo momento, nonché un diffuso e organico lavoro di squadra. Così da permettere la crescita
della nostra Università con spirito dinamico e positivo, scevro da eccessi burocratici e snello nelle
procedure, e con il fine di creare occasioni concrete di gratificazione professionale per i nostri
studenti, per il personale tecnico-amministrativo, per i ricercatori e i docenti.
Ciò detto, sono convinto che le premesse da cui partire per intraprendere questo percorso di
crescita siano sintetizzabili in quattro parole chiave: condivisione, apertura, qualità, organizzazione.
Condivisione
• la valorizzazione di tutte le persone che vivono quotidianamente l’Università (studenti,
personale tecnico amministrativo, ricercatori, docenti) e la condivisione degli obiettivi con
senso di responsabilità e concretezza. Il Politecnico è una macchina complessa che non può
crescere senza un’ampia partecipazione e la realizzazione di un ambiente creativo e leggero,
non solo dal punto di vista burocratico, ma nel senso indicato da Calvino, con le sue
Lezioni americane, ovverosia «di una leggerezza che non è superficialità ma il planare
sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore…» (… anche io, perdonatemi, non sono
riuscito a sottrarmi alle citazioni…);
Apertura
• apertura e potenziamento delle relazioni con l’esterno. In un clima di incertezza economica
in tanti guardano al mondo della ricerca con grande interesse, proprio per questo il
Politecnico può costruire la sua immagine ed impostare così il suo ruolo di interprete del
cambiamento. Il futuro Rettore dovrà fortemente impegnarsi, per collocare compiutamente
il Politecnico di Bari nel mondo universitario, della ricerca nazionale e internazionale, e
anche nel mondo imprenditoriale, costituendo un polo tecnologico in grado di costruire e
rinsaldare il legame tra ricercatori universitari e società;
Qualità
• favorire la qualità della ricerca e della didattica per valorizzarne il “marchio”, base della
competitività scientifica e attrazione per gli studenti ai livelli di istruzione superiore
(specialistica, dottorati, post-doc, etc.); favorire il placement dei nostri laureati e dottori di
ricerca; sarà, poi, utile, anzi necessario favorire una rivisitazione dello Statuto del
Politecnico, al fine di realizzare una migliore organizzazione della didattica e dei servizi per
la ricerca che sono motori per lo sviluppo del nostro Ateneo.
Organizzazione
• l’organizzazione del governo dell’Ateneo deve permettere: condivisione degli obiettivi,
team working, trasparenza e informazione adeguata, efficacia delle scelte grazie alla
comprovata esperienza dei singoli attori nei settori specifici, capacità di ascolto.
Il pensiero che ho riportato in questa prima comunicazione è connaturato al mio modo di essere
e di agire e rafforzato dalla convinzione che le scelte e gli obiettivi debbano essere concreti,
condivisi e trasparenti, senza dimenticare che, in questo percorso, autonomia e responsabilità
individuale devono essere requisiti fondamentali per il raggiungimento del bene comune.
Sento forte la responsabilità che implica il ruolo di Rettore, consapevole dell’impegno che in
prima persona potrei assumere. Sono convinto che per affrontare i profondi cambiamenti
organizzativi e le complesse sfide culturali e di sostenibilità economica imposte dai nostri
tempi, sia necessario, da parte di noi tutti, impegno e grande spirito partecipativo e
collaborativo.
In sei anni molto si può e si deve fare.
È con questo spirito che presento la mia candidatura: condividere con tutti voi un nuovo e
necessario cammino di sviluppo. Sarà però indispensabile e fondamentale per me il vostro
supporto, assicurandovi sin d’ora le mie competenze, tutto il mio impegno e il mio entusiasmo.
Massimo La Scala
P.S. Il mio curriculum è disponibile sul sito: http://dee.poliba.it/DEE/Lascala.html
MESSAGGIO DEL PROF. PAPPALETTERE
Cari Colleghe e Colleghi,
Cari Studentesse e Studenti,
Cari Amiche ed Amici,
Desidero
inviarVi una breve nota sul mio Curriculum Vitae e su quanto intendo
fare in qualità di Rettore per il Politecnico di Bari nel periodo
2013-2019.
La
mia candidatura nasce dalla volontà di mettere al servizio del
Politecnico di Bari tutte le competenze che lo stesso Politecnico mi ha
consentito di maturare nella mia carriera di ricercatore e docente,
nell’ambito della didattica, della ricerca e delle attività gestionali.
Vi
riassumo di seguito le principali competenze che ho avuto l’opportunità
di maturare negli anni come Dipendente Universitario, prima presso
l'Università di Bari e poi, fin dalla sua istituzione, presso il
Politecnico di Bari.
CARRIERA: sono stato precario dal 1975, ricercatore dal 1980, associato dal 1987, ordinario dal 1990.
DIDATTICA:
ho insegnato presso tutte le Università di Puglia portando la cultura
della Attività di Ricerca che ha contraddistinto quasi tutto il mio
operato dal 1975 ad oggi. Sia a Lecce che a Potenza esistono dei
laboratori di Meccanica Sperimentale ben attrezzati, funzionanti ed
operativi. In particolare, ho insegnato presso il Politecnico di Bari
(sedi di Bari, Foggia e Taranto), presso la Facoltà di Ingegneria e la
Facoltà di Architettura; presso l’Università di Lecce (11 anni); presso
l’Università del Salento - sede di Brindisi (2 anni); presso l’
Università della Basilicata – sede di Potenza (2 anni).
RICERCA:
sono autore di circa 370 lavori scientifici di cui più di 100 su
rivista o libro internazionale (h-index 14); dal luglio 2012 sono
Presidente della European Society for Experimental Mechanics (EuraSEM).
Da grande viaggiatore, ho coltivato molti contatti con colleghi di
Università straniere in tutto il Mondo ed ho avuto modo di conoscere
l’organizzazione di quelle realtà.
FONDI
RICERCA: ho avuto finanziati progetti di ricerca per circa 10 M€ negli
ultimi anni; per i prossimi 3 anni ho progetti PON finanziati per circa 6
M€.
INCARICHI ISTITUZIONALI: Direttore del Dipartimento DIMeG (2001-2003) .
INCARICHI ESTERNI: 9 anni di presidenza del Centro Laser (2002-2011); consigliere in altre 3 Amministrazioni di Consorzi.
Credo
perciò di aver maturato, proprio grazie al Politecnico, una grande
esperienza in tutto ciò che è utile allo stesso per portarlo a risorgere
al meglio nell'immediato futuro e per programmarne le attività a medio e
lungo termine.
Non penso sia possibile governare la nostra Università in
maniera monocratica, ma intendo farlo con un consesso di giovani,
scelti fra i più capaci e volenterosi, proprio per costruire il miglior
futuro per tutti (studenti, docenti/ricercatori e personale TAB) e per
formare una futura classe dirigente seria e preparata. Il tutto sarà
fatto in sintonia con gli organi di governo esistenti e previsti dallo
Statuto.
Riassumo
in breve cosa vorrei fare nei primi tre anni del mio mandato, alla fine
dei quali chiederò una verifica referendaria del mio operato. Sarò
pronto a lasciare se non sarò stato capace di realizzare quanto promesso
o almeno averlo realmente avviato.
1) Revisione di alcuni punti dello Statuto in particolare per quello che riguarda le Scuole e i poteri degli organi di Governo.
2) Reperimento di finanziamenti tramite accordi con i Ministeri, con gli Enti Locali ed eventualmente anche con Aziende.
3)
Accordi con gli altri Politecnici Italiani e politiche regionali e
nazionali al fine di rafforzare e ripristinare forti rappresentanze del
Politecnico nei Distretti e nei Consorzi.
4)
Messa a punto di criteri per i passaggi di carriera degli idonei sulla
base dei Settori a cui attribuire le priorità e valorizzazione delle
eccellenze.
5) Valorizzazione delle professionalità del personale Tecnico-Amministrativo- Bibliotecario (TAB) anche in funzione del livello di autosoddisfazione.
6) Concreto aiuto al miglioramento reale della vita dei nostri dipendenti.
7)
Razionalizzazione dei corsi di laurea, sia per Architettura sia per
Ingegneria, ottimizzati secondo le esigenze del territorio e finalizzati
a concrete possibilità di impiego. Realizzazione di accordi con le
strutture del territorio al fine del mantenimento di sedi decentrate.
8)
Attivazione di corsi in lingua inglese al fine di preparare meglio i
nostri studenti all’apprendimento della lingua e cercare di attrarre più
studenti dall’estero.
9)
Creazione di posti di ricercatore a tempo determinato per incrementare
l’offerta didattica del Politecnico e incentivare l’attività di ricerca.
10)
Scelta del Direttore Generale, possibilmente dal territorio per
garantire continuità e stabilità, con primo incarico finalizzato alla
razionalizzare e velocizzazione delle procedure burocratiche e alla
riorganizzazione del personale TAB.
11)
Creazione di una struttura per la gestione dei grandi progetti di
ricerca e per il loro reperimento a livello nazionale ed europeo, azione
strategica fondamentale per il futuro del nostro Ateneo.
12)
Creazione di Laboratori di eccellenza che siano di riferimento per il
Politecnico e interfaccia con il territorio locale, nazionale ed
internazionale. Creazione di laboratori didattici. Realizzazione di
infrastrutture che consentano di razionalizzare i servizi didattici e di
ricerca del Politecnico.
Il mio Curriculum Vitae completo è reperibile al seguente link http://www-dmmm.poliba. it/users/carpa/CV_CP-20130729. pdf
L’elenco delle pubblicazioni invece al seguente link http://www-dmmm.poliba. it/users/carpa/PB_CP-20130729. pdf
Per qualsiasi altro chiarimento sono a Vostra completa disposizione.
Cari saluti
Carmine Pappalettere
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