Cari amici del Politecnico,
la mia candidatura intende unire quanti condividono la volontà
di innovare raccogliendo le sfide del nostro tempo.
L'Università vive una crisi che si svolge all'interno di un’altra più vasta.
In particolare soffre per la contrazione del personale docente, il blocco alle
assunzioni di giovani studiosi, la conseguente "fuga di cervelli" e l’impossibilità
di assicurare una naturale continuità ai processi di costruzione e trasmissione
del sapere. A ciò si aggiunge un ritardo inaccettabile nelle meritate progressioni
di carriera.
In questo contesto di difficoltà dobbiamo, come comunità, coltivare
la speranza e il coraggio necessari per
rimuovere tutti gli
ostacoli allo sviluppo di un’eccellenza vera nella ricerca e nell’insegnamento
Il problema dell'eccellenza nell'innovazione scientifica e
tecnica è un problema non solo nazionale ma europeo. E' un fatto che l'ultimo
premio Nobel conseguito in Italia è stato quello di Natta (1963) e il penultimo
quello di Fermi (1938). E' un fatto che non ci sono esempi di trasferimento
tecnologico che hanno dato origine a marchi di valore internazionale.
Occorre quindi lavorare insieme su poche e importanti priorità:
1. Curare e favorire la costruzione di Scuole di eccellenza;
2. Ricominciare ad assumere giovani studiosi;
3. Internazionalizzare la popolazione studentesca;
4. Informatizzare i processi amministrativi e alleggerire il
carico burocratico.
La costruzione di Scuole di eccellenza è l’obiettivo più
importante e può radicarsi solo su scelte etiche e responsabili.
Tutti dovremmo saper riconoscere e promuovere
spontaneamente l’eccellenza. Le valutazioni esterne sono importanti ma non possono
determinare automaticamente volontà e scelte politiche a favore della qualità.
L'ingresso di una giovane generazione di studiosi è inderogabile
pena l'interruzione irreversibile della necessaria continuità nei processi di
costruzione e trasmissione del sapere.
Attrarre una percentuale significativa di studenti da altri
paesi è oggi, più che mai, essenziale perchè l'Università o è globale
(universale) o non è. Il Politecnico di Torino ha 32.000 studenti dei quali il 50% proviene
da fuori Regione e circa il 15% da Paesi esteri.
L'informatizzazione dei processi amministrativi, la riduzione
del carico burocratico e normativo sono condizioni necessarie minime per ottenere
una produttività del lavoro al passo coi tempi e sono premessa per ogni altro
risultato.
Dobbiamo rinascere. Ogni rinascimento è un ritorno alle origini,
nel nostro caso alle origini della cultura italiana che è stata ed è alla base
della migliore civiltà europea e americana.
Bari, 23
Luglio 2013[1]
Saverio Mascolo
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