Nelle prossime settimane non mancheranno gli incontri. Si spera che il lavoro di scambio di idee sia concreto e rimanga traccia da qualche parte delle promesse fatte. Che il programma dei candidati non sia un libro statico, ma che funzioni come un wiki che più attori scrivano. A quanto vedo finora, non ho sentito di nessuna proposta a questo riguardo, e nessun candidato ho visto ha ancora attivato nessun blog o piattaforma interattiva.
Alcune idee sparse ed iniziali, non esaustive, per un
piccolo contributo alla comunità del Politecnico che possa magari farne tesoro
per domande da fare ai candidati , e viceversa ai candidati per catturare
qualche tema:-
11)
Tasse universitarie. In assoluto non sono alte,
anzi sono le più basse d’Italia, ma se guardiamo ai Paesi scandinavi, e già
alla Germania (che paga gli studenti in parte a fondo perduto e in parte con
finanziamento molto conveniente), ci sarebbe da fare. Tuttavia, non potendo
risolvere un Rettore la cosa a livello nazionale, non può almeno impegnarsi a
trovare accordi per convenzioni estremamente vantaggiose con banche? Un nostro
docente peraltro (Prof. Castorani) è presidente di una importante Fondazione
Bancaria.
22)
Nostro livello come Politecnico nelle varie “classifiche”:
Scimago ci mette come prima pubblica Università in Italia. Ma la gioia è
relativa se la Bocconi, di poco sopra, è solo 629esima. Siamo in provincia
irrimediabilmente? Io credo di no. Inoltre, la Scimago pesa in base alla
dimensione, mentre se vedessimo le classifiche non “pesate” andremmo ancora
peggio: possibilità per scalare le classifiche? Davvero poche, ad essere
realisti. Una sola però potrebbe essere semplice (non ci aiuta nella classifica
Scimago, ma forse nelle altre si): aggregazione come Politecnico Appulo-Lucano?
E’ una cosa che si sente dire ogni tanto, andrebbe davvero pianificata con
grande determinazione, con mezzi pubblici di trasporto dedicati e non tra le
varie sedi, possibilità di seguire più sedi, e grande uso di supporti didattici
via WEB, tipo corsi Nettuno (in disuso o di cui abbiamo perso copyrigth), oppure
in versione anglofona, i corsi di MIT, etc.
33)
Fuga verso il nord e anche verso l’estero (60mila
studenti italiani studiano all'estero). Da un lato questo è fisiologico in una
logica non-latina in cui ci si stacca prima dalla famiglia di origine. Dall’altro,
è permesso solo ai ricchi di fatto. Non si possono certo fermare studenti che
trovino Università estere di livello e che fanno pagare anche poche tasse. Si
potrebbe compensare con maggiore circolazione (il limite di Erasmus è che
abbiamo fama di non attirare studenti di ritorno, e quindi pochi vogliono fare
accordi con noi). Una cosa da notare è che da quando Bari ha hub della Ryanair,
si vedono tanti polacchi e bulgari ed estoni in viaggio nella ns bella terra. Andrebbe fatto recruitment in quei paesi (e
in tutti gli altri scali raggiunti da Bari a poco prezzo dalla Ryanair, per
es., Bruxelles Charleroi, Parigi Beauvais,
Baden-Baden , Dusseldorf Weeze, Francoforte Hahn, Londra Stansted, Malta,
Maastricht, Varsavia , Siviglia, Valencia), fare accordi di collaborazione on i
licei locali per promuovere il Politecnico, e anche se sembra riduttivo come
motivo di scelta, mi pare potrebbe essere molto efficace.
44)
Ruolo nel problema del due milioni di
"néné", né lavoratori né studenti. Più della metà, il 56,5 per cento,
è costituito da donne che vivono al Sud! Cosa si può fare per attirare questo
bacino di utenti verso l’Università? Servono proposte ad hoc. La politica
sembra orientata solo a facilitare loro nel trovare impiego (contratto di
apprendistato). Perché non proporre un
contratto di apprendistato per studiare all'università?
55)
Problema reclutamento giovani assunzione abilitati nazionali. La Ministro Carrozza
vuole bandire concorsi nazionali per ricercatori a tempo determinato ma di tipo
B, ossia con budget assicurato per contratto a tempo indeterminato da Prof.
Associato, se si passa l’idoneità. A seconda di come si piazzeranno nelle
graduatorie nazionali i ns giovani, o a seconda di come sapremo attivare anche
non nostri giovani a venire al Politecnico, saremo in grado di aumentare il ns
FFO e i nostri cervelli. Come agire? Per gli abilitati nazionali, si creerà al
solito un gran caos su come bandire i concorsi locali (una vera assurdità per
chi ha già seguito anni di già tormentati concorsi di idoneità nazionale).
Questi concorsi locali (per metà da bandire “aperti ad esterni”, e per metà “chiusi”)
saranno un esercizio di battaglie prevedibili. Un Rettore candidato già oggi
può promettere criteri trasparenti e meritocratici su come scegliere i concorsi
da bandire (a meno che le Abilitazioni Nazionali non siano state fatte già ad
arte per avere solo un concorrente locale abilitato a disposizione nei concorsi
“chiusi” ---- come nelle solite cose all’italiana in cui gli effetti
collaterali delle medicine che si prescrivono sono peggiori degli effetti
curativi). Inoltre, che criteri seguire per i concorsi “aperti”? Quando si fanno infine poi i conti sul
numero di assunti “esterni” (che mi pare deve risultare a fine anno il 25%
degli assunti da tutti i concorsi sia “chiusi” che “aperti”)?
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