Nel pubblicare il programma del prof. LaScala a candidato Rettore, devo dichiarare che sento un clima Orwelliano... tra un pò verrà la "psico-polizia" a prendermi e "Vaporizzarmi". Ho avuto questo scambio di messaggi con un collega molto autorevole ed anziano del politecnico, se non il piu' autorevole ed anziano.... "Se gli attuali candidati non ti bastano, è un problema tuo! Credo che stai creando solo entropia e potresti influenzare le menti più deboli. Un tuo silenzio totale fino all’elezione del nuovo Rettore sarebbe MOLTO GRADITA! Buone vacanze."
La mia risposta "le menti deboli sei tu che cerchi di influenzarle. Siccome non sono tra questi, credo i tuoi messaggi somiglino molto alle minacce di censura di epoca stalinista o fascista. io vorrei andare molto piu' avanti di te che sei fermo agli anni '30 e vuoi lasciare l'universita' in tali situazioni. rileggili..... non pubblico questi messaggi con nomi e cognomi perche' erano riservati ma non ti fanno onore, e nemmeno all'Istituzione. buone vacanze."
Ora, mi domando e dico, stiamo parlando di una guerra enorme tra forze del Politecnico per un seggio elettorale? Ma scherziamo?
Io preferisco tornare indietro nel tempo, ai favolosi anni '60, e '70, e '80, quando Umberto Ruggiero portò a Bari grandi cervelli da fuori, con una logica non provinciale. Io credo che Umberto Ruggiero oggi avrebbe cominciato con prendere Rettori, Decani, e molte altre cariche da fuori, per evitare queste guerriglie di poco conto.
E' vero che Umberto Ruggiero ha persino troppo entusiasmo e oggi UNIVERSUS sta soffrendo economicamente, perchè appunto non sono gli anni '60, 70, e '80, ma davvero la nostra visione si deve esaurire in programmi elettorali quasi uguali uno all'altro, e in un rimescolamento minimo del sangue?
Chi non ha nemmeno pensato ad un Rettore esterno, penserà mai ad una cattedra esterna (per quanto obbligatoria con la legge Gelmini?)
Notate che la Legge Gelmini, che comincio ad apprezzare in qualche parte, per rimescolare le carte, aveva reso possibile ma non obbligatorio avere un Rettore Esterno, mentre obbligatorio chiamare docenti esterni. Ma se questo è il clima che regna al Politecnico, e lo spessore delle lotte (seggio elettorale), allora gli "esterni" saranno al piu' i nostri allievi in momentanea permanenza all'estero.
Che tristezza. E leggiamo il programma di LaScala allora. Spero ci siano davvero dei gradini da salire in questa scala, perchè con i nostri vertici attuali, tra dimenticanze che i Rettori possono essere esterni, e esplicite intimidazioni al silenzio di stampo stalinista-fascista, siamo fermi ai sotto-Scala!
Michele Ciavarella
QUALCHE COMMENTO SUL PROGRAMMA DI LASCALA.
Estremamente ambizioso, serio, documentato, direi rischia di scontrarsi contro un muro di gomma. A me pare ambizioso, ed in parte l'ambizione muove le montagne e quindi ben venga. Ha avuto un numero impressionante di incarichi professionali all'estero, e questo lo fa certamente candidato di notevole spessore e rilevanza. Pecca anche lui, come quasi tutti i candidati (tranne Mascolo) di dichiarare esattaamente quanti lavori su rivista ha.
Un piccolo studio su Google Scholar con dati che lui stesso ha dichiarato, mi permette di dire che i risultati scientifici sono notevoli, paragonabili a quelli di Gigi Galantucci per es. anche lui rintracciabile su Google Scholar in modo certo, come il sottoscritto. Io ho dati leggermente superiori ma mi sono concentrato decisamente sullo scrivere articoli e non ho avuto incarichi paragonabili a Galantucci e LaScala, che considero pero' ora come modello per un futuro professionale ricco di soddisfazioni. Ultimamente, nonostante gli ostacoli che mi sono messi a creare un mio gruppo di ricerca, infatti, mi dedico comunque ad altre attività anche all'estero, e, mantenendo l'entusiasmo, spero un giorno di poter rendere orgoglioso il Politecnico di avermi avuto come studente e poi docente. Io sono orgoglioso a mia volta che esista in questo Politecnico la libertà di parola, cosa non scontata in certi regimi, e data non scontata da certe figure isolate nel nostro Politecnico stesso, che pure sarebbero altrimenti degnissime di stima. In conclusione, visto che si avvicinano le ferie anche per me, auguro a Galantucci e LaScala con cui ho interagito di piu' i migliori successi nel resto della campagna elettorale, a DiSciascio che mi ha un po' snobbato di mostrare di valore i voti che "appaiono" nel sondaggio, e a Vito Albino e Leonardo Damiani, di apparire un poco di piu', perchè forse devono rimontare, ma è solo la mia impressione da lontano.
Saluti, MC
La Scala
http://scholar.google.it/citations?user=SUdziagAAAAJ&hl=en&oi=ao
Citation indices
All Since 2008
Citations 1107 479
h-index 18 13
i10-index 28 16
Galantucci
http://scholar.google.it/citations?user=EKqaJyIAAAAJ&hl=en
Citation indices
All Since 2008
Citations 493 331
h-index 13 10
i10-index 20 14
Michele Ciavarella
http://scholar.google.it/citations?user=FcC7-AUAAAAJ&hl=en
Citation indices
All Since 2008
Citations 1914 1180
h-index 24 19
i10-index 48 42
QUALCHE COMMENTO SUL PROGRAMMA DI LASCALA.
Estremamente ambizioso, serio, documentato, direi rischia di scontrarsi contro un muro di gomma. A me pare ambizioso, ed in parte l'ambizione muove le montagne e quindi ben venga. Ha avuto un numero impressionante di incarichi professionali all'estero, e questo lo fa certamente candidato di notevole spessore e rilevanza. Pecca anche lui, come quasi tutti i candidati (tranne Mascolo) di dichiarare esattaamente quanti lavori su rivista ha.
Un piccolo studio su Google Scholar con dati che lui stesso ha dichiarato, mi permette di dire che i risultati scientifici sono notevoli, paragonabili a quelli di Gigi Galantucci per es. anche lui rintracciabile su Google Scholar in modo certo, come il sottoscritto. Io ho dati leggermente superiori ma mi sono concentrato decisamente sullo scrivere articoli e non ho avuto incarichi paragonabili a Galantucci e LaScala, che considero pero' ora come modello per un futuro professionale ricco di soddisfazioni. Ultimamente, nonostante gli ostacoli che mi sono messi a creare un mio gruppo di ricerca, infatti, mi dedico comunque ad altre attività anche all'estero, e, mantenendo l'entusiasmo, spero un giorno di poter rendere orgoglioso il Politecnico di avermi avuto come studente e poi docente. Io sono orgoglioso a mia volta che esista in questo Politecnico la libertà di parola, cosa non scontata in certi regimi, e data non scontata da certe figure isolate nel nostro Politecnico stesso, che pure sarebbero altrimenti degnissime di stima. In conclusione, visto che si avvicinano le ferie anche per me, auguro a Galantucci e LaScala con cui ho interagito di piu' i migliori successi nel resto della campagna elettorale, a DiSciascio che mi ha un po' snobbato di mostrare di valore i voti che "appaiono" nel sondaggio, e a Vito Albino e Leonardo Damiani, di apparire un poco di piu', perchè forse devono rimontare, ma è solo la mia impressione da lontano.
Saluti, MC
La Scala
http://scholar.google.it/citations?user=SUdziagAAAAJ&hl=en&oi=ao
Citation indices
All Since 2008
Citations 1107 479
h-index 18 13
i10-index 28 16
Galantucci
http://scholar.google.it/citations?user=EKqaJyIAAAAJ&hl=en
Citation indices
All Since 2008
Citations 493 331
h-index 13 10
i10-index 20 14
Michele Ciavarella
http://scholar.google.it/citations?user=FcC7-AUAAAAJ&hl=en
Citation indices
All Since 2008
Citations 1914 1180
h-index 24 19
i10-index 48 42
Per un Politecnico di Bari della crescita e della condivisione
Proposte di Massimo La Scala
1.
La
visione
Il nostro
Politecnico, nato 21 anni fa, ha la necessità di proseguire, con
determinazione, il suo percorso di crescita
senza sottrarsi al confronto con la difficile situazione economica ed
istituzionale, affermando il ruolo fondamentale dell’Università pubblica ed il
proprio ruolo di promozione della cultura,
della scienza e dell’etica.
Per
raggiungere tale obiettivo è necessario, più di tutto, una larga condivisione
di intenti, la più ampia partecipazione della comunità alle scelte strategiche
che si impongono in questo momento, nonché un diffuso e organico lavoro di
squadra. Così da permettere la crescita della
nostra Università con spirito dinamico e positivo, scevro da eccessi
burocratici e snello nelle procedure, e con il fine di creare occasioni
concrete di gratificazione professionale per i nostri studenti, per il
personale tecnico-amministrativo e bibliotecari, per i ricercatori e i docenti.
Ciò detto,
sono convinto che le premesse da cui partire per intraprendere questo percorso
di crescita possano essere sintetizzate in quattro parole chiave: condivisione, apertura, qualità,
organizzazione.
Condivisione
·
la valorizzazione di tutte le persone che vivono
quotidianamente l’Università (studenti, personale tecnico amministrativo e
bibliotecari, ricercatori, docenti) e la condivisione degli obiettivi con senso
di responsabilità e concretezza. Il Politecnico è una macchina complessa che
non può crescere senza un’ampia partecipazione e la realizzazione di un
ambiente creativo.
Apertura
·
apertura e
potenziamento delle relazioni con l’esterno. In un clima di incertezza
economica in tanti guardano al mondo
della ricerca con grande attenzione, proprio per questo il Politecnico può
costruire la sua immagine ed impostare così il suo ruolo di interprete del
cambiamento. Il futuro Rettore dovrà fortemente impegnarsi, per collocare compiutamente il Politecnico di Bari nel
mondo universitario, della ricerca nazionale e internazionale, e anche nel
mondo imprenditoriale, costituendo un polo tecnologico in grado di costruire e
rinsaldare il legame tra ricercatori universitari e società;
Qualità
·
favorire la qualità della ricerca e della
didattica per valorizzarne il “marchio”, base della competitività scientifica e
attrazione per gli studenti ai livelli di istruzione superiore (specialistica,
dottorati, post-doc, etc.); favorire il placement
dei nostri laureati e dottori di ricerca; sarà, poi, utile, anzi necessario
favorire una rivisitazione dello Statuto del Politecnico, al fine di realizzare
una migliore organizzazione della didattica e dei servizi per la ricerca che
sono motori per lo sviluppo del nostro Ateneo.
Organizzazione
·
l’organizzazione del governo dell’Ateneo deve
permettere: condivisione degli obiettivi, team
working, trasparenza e informazione adeguata, efficacia delle scelte grazie
alla comprovata esperienza dei singoli attori nei settori specifici, capacità
di ascolto.
2. Condivisione
L’energia del Politecnico è data dalle persone che lo animano ogni
giorno; il nostro Ateneo è una entità complessa, che per raggiungere i propri
obiettivi ha bisogno di tutti. Solo attraverso la valorizzazione e la responsabilità dei singoli si potrà
ottenere una storia di successo.
Gli obiettivi, tattici e strategici, devono essere noti a tutti e
condivisi nel modo più ampio.
Impegno e responsabilità devono essere
condivisi da ogni singola persona, coerentemente con il proprio ruolo e le
proprie competenze.
Individuare e valorizzare le eccellenze e le buone prassi,
semplificare l’attività gestionale, favorire l’accesso ai mezzi necessari
affinché, ciascuno, possa, in dipendenza del proprio ruolo e responsabilità, esprimere
il proprio potenziale.
Alcuni strumenti per raggiungere questi obiettivi sono:
Creazione di un forum
permanente on-line con l’obiettivo di migliorare in maniera graduale e
continua i nostri processi, mantenendo vivo quel dibattito sul futuro e sulle
proposte che, in questo particolare momento, si sta sviluppando forse anche con
troppa urgenza.
Misurare le attività di ricerca,
didattica e tecnico-amministrative secondo criteri ed indicatori propri di
ciascun ambito, anche ricorrendo ad Audit esterni di terza parte per realizzare
una mappa organizzativa più efficiente, ridistribuendo i carichi di lavoro e
diffondendo i casi di successo e le buone prassi.
Definizione di una Carta
dei servizi che garantisca le prestazioni minime dei servizi da erogare sia
verso l’esterno che l’interno.
Definizione di un documento di politica di miglioramento continuo della qualità.
Mettere a disposizione dei lavoratori del Politecnico servizi aggiuntivi ed una organizzazione flessibile che possano
essere elementi per il superamento di alcune problematiche di ostacolo
all’attività stessa e per la promozione delle pari opportunità (es.
trasporto, asili nido, orari flessibili, tele-lavoro,…).
Attenzione all’ambiente di lavoro: le condizioni di sicurezza,
accessibilità, eliminazione delle barriere architettoniche, salubrità e decoro nonché di sostenibilità ed efficienza energetica devono essere oggetto di attenzione.
Molto è stato fatto in un clima di scarsità di risorse ma non possiamo essere
una scuola di tecnologie se non eccelliamo su questi aspetti. Possiamo
sicuramente responsabilizzare il MIUR sulle tematiche della sicurezza e delle
barriere architettoniche, utilizzare risorse PON già in corso di erogazione ed
afferire a nuovi progetti europei nella realizzazione di buone pratiche di
sostenibilità ambientale ed energetiche.
Di solito queste ultime azioni si risolvono in consistenti riduzione dei costi
di esercizio (15-30%) oltre che avere un ruolo fondamentale di crescita della
coscienza sociale su queste tematiche.
Esistono, poi,
problematiche differenziate per le varie persone che vivono
quotidianamente il Politecnico a cui tenterò di dare risposta.
Studenti
Ai nostri discenti dobbiamo garantire un’offerta didattica e
formativa articolata, coerente, corretta, e all’avanguardia, in altre parole,
“vendibile” sia nell’ambito nazionale che all’estero.
Garantire un metodo di insegnamento che si fonda sul trasferimento dell’esperienza derivante
sia dall’eccellenza scientifica che
dalla concreta esperienza della pratica
professionale ed industriale.
Favorire la domanda attraverso un rinvigorimento delle azioni di orientamento e placement, volte anche allo studio e alla caratterizzazione
della popolazione di interesse. Per il placement e l’attrazione di risorse
verso il Politecnico è importante attivare un Associazione ex-Alumni, sulla scorta dell’esperienza delle migliori
università nazionali ed internazionali.
Gli studenti ci domandano competenze spendibili nel mondo del
lavoro. Rispondiamo loro rafforzando la didattica frontale con il
coinvolgimento delle imprese, a ogni livello: testimonianze in aula, tirocini, career
days e sportelli di collocazione.
Favorire le azioni e i percorsi volti all’internazionalizzazione della formazione in Politecnico:
·
potenziamento del Laboratorio linguistico;
·
attivazione di alcuni insegnamenti in lingua inglese, fino
alla realizzazione di corsi di studio e/o di dottorato erogati in inglese, in
grado di attrarre studenti Erasmus o provenienti da altri paesi del Sud Est
Europa e del bacino del Mediterraneo.
·
favorire la partecipazione a
programmi internazionali (laurea
triennale, magistrale, dottorato, double degree);
·
sito anche in lingua inglese;
·
favorire l’inserimento degli
studenti del Politecnico nei circuiti internazionali del tipo BEST (Board of European Students of
Technology) per favorire l’assistenza, la valutazione dei servizi, lo scambio
di studenti e la partnership di aziende.
Supportare il merito significa eliminare le barriere all’ingresso:
è necessario rafforzare i servizi di
sostegno con borse e assegni di studio mirati e congrui.
Ridurre gli abbandoni, anche attraverso una maggiore visibilità ed
utilizzo di sistemi di apprendimento a distanza (e-learning).
Favorire la nascita di cooperative
di studenti e il volontariato su
alcune attività interne al Politecnico ed al servizio degli studenti stessi.
Utilizzare meglio lo strumento dell’Osservatorio della didattica, sensibilizzando gli studenti
alla sua importanza, dandogli maggiore visibilità, utilizzandolo quale sistema
di monitoraggio più spinto sulle condizioni di salute dei vari corsi,
integrando i suoi risultati con dati anche di terza parte e i classici metodi
statistici per verificare la consistenza dei risultati ottenuti.
Gli studenti ci chiedono poi di potersi concentrare sullo studio e
sulla formazione. È importante aiutarli a ridurre
i gravami burocratici, i tempi d’attesa, le incertezze sugli esiti o le
modalità di esami, garantendo al contempo ai docenti e al personale
amministrativo un sistema chiaro e di facile utilizzo.
Oltre al miglioramento della qualità della didattica in senso ampio,
è necessario potenziare e promuovere le nostre specificità ed eccellenze,
affinché queste concorrano a rafforzare il brand Politecnico così da
“trattenere” ed attirare studenti per i corsi di laurea magistrale.
Tutto questo va realizzato, nella situazione economica attuale, senza incremento di tasse, cercando di
giocare sull’efficienza, utilizzando le nostre risorse interne anche di
volontariato, potenziando i nostri rapporti con gli Enti territoriali ed il
contributo di sponsor esterni che potranno riconoscerci il loro apprezzamento
solo se saremo in grado di essere eccellenti e visibili.
Tecnici, amministrativi e bibliotecari
Coinvolgimento del personale nella definizione degli obiettivi, nella discussione sugli
aspetti organizzativi e nella identificazione di soluzioni tecniche
alle problematiche, con riconoscimento del lavoro svolto e dell’apporto dato al
Politecnico.
Diretto coinvolgimento e responsabilizzazione nella
semplificazione del numero e contenuto degli atti amministrativi.
Facilitazione/semplificazione delle pratiche amministrative.
Sostegno e potenziamento dell’utilizzo dei sistemi informativi di Ateneo, per una maggiore
dematerializzazione, semplificazione e trasparenza dell’azione amministrativa.
Attenzione alle progressioni
di carriera, valorizzazione delle competenze all’interno e all’esterno
del Politecnico, rispetto dei rapporti con le organizzazioni
sindacali.
Incentivazione del personale
tecnico-amministativo, in analogia a quanto viene fatto per l’attività conto terzi,
e partecipazione ai risultati
ottenuti tramite le attività di ricerca/consulenza produttive dei Dipartimenti.
Regolamentare l’utilizzo delle quote derivanti da conto terzi e finanziamenti
privati afferenti al Fondo per la
premialità ( art. 9 L. 240/2010) per raggiungere questo obiettivo.
Utilizzo del Fondo Comune
di Ateneo per la protezione delle fasce più deboli.
Occorre individuare e valorizzare le risorse interne; puntare alla
internalizzazione di alcuni servizi
con riduzione dei costi verso l’esterno.
Puntare sul merito valorizzando le forze più attive, metter in luce le buone prassi,
favorire lo sviluppo delle capacità di singoli o gruppi anche modificando
prassi e consuetudini consolidate in modo coerente allo sviluppo dell’Ateneo.
Docenti
E’ evidente che la prossima azione di governo deve dare:
la massima priorità nell’utilizzo del Piano straordinario degli
associati e allo svuotamento numerico di ricercatori a tempo indeterminato;
Oltre le risorse derivanti dal Piano straordinario sarà necessario
utilizzare altre risorse per la chiamata degli idonei.
Le risorse aggiuntive devono derivare in maniera significativa dal
turn over ma anche nel medio periodo da altre risorse esterne.
Occorre, inoltre, fare pressione sul MIUR sulla soluzione di
alcuni contenziosi in atto, su una rivalutazione del costo differenziale ricercatori
e associati pari al suo valore reale di 0.1 punti organico e sulla possibilità
di un secondo finanziamento straordinario.
Diviene essenziale riprendere a programmare le carriere e lo
sviluppo del Politecnico, anche sulla base delle linee guida, per cui propongo
la
Definizione di chiare linee guida per la programmazione del
personale docente.
Come:
·
Definizione congiunta e
condivisa dei macro obiettivi;
·
Favorire una crescita armonica dei vari settori e tra le
varie fasce docenti, garantendo, l’emersione
delle eccellenze ed il
riconoscimento del merito che costituiscono il brand del Politecnico;
·
L’importanza del tema
richiede la definizione rapida di linee
guida e indizione di una Conferenza
monotematica di Ateneo sul tema della crescita e delle progressioni di
carriera al fine di condividerne il merito ed apportare eventuali variazioni;
·
Definizione di un regolamento per le cattedre finanziate da
Aziende ed Enti esterni.
·
Frequente valutazione della
ricerca interna dell’ateneo anche tramite Audit
esterno.
Altri punti chiave sono:
Attenzione peculiare ai
ricercatori, al finanziamento delle loro attività, alla costruzione di curricula forti e competitivi,
al supporto delle carriere, all’ascolto delle loro esigenze, critiche e
proposte.
Pieno appoggio alle opportunità
di ricerca interne ed esterne alla Politecnico, per valorizzare le ricerche
in collaborazione; con particolare riferimento ai ricercatori più giovani fornendo sostegno economico anche interno
tramite i FRA che potrebbe essere a
loro destinato e costituire una riscorsa iniziale per affrontare nuove
tematiche di ricerca e permettere l’accesso ai FIRB.
Utilizzo di sistemi di valutazione per orientare le scelte di
programmi, favorire un’integrazione tra
aree e tra queste e il tessuto imprenditoriale. Dovrà essere migliorata la
produzione scientifica ma anche la sua divulgazione, prevedendo prodotti
specifici con un migliore utilizzo del sito internet e dei media, nuovi e
vecchi; così da meglio qualificare
la visibilità del Politecnico sul
territorio regionale e nazionale.
3.
Apertura:
Un ponte con l’esterno
Il Politecnico deve uscire dalle porte delle sue sedi per
incontrare il mondo esterno, dialogare con esso in uno scambio propositivo,
proficuo e quotidiano.
Il Rettore avrà un impegno personale nel posizionamento di
Politecnico nel mondo universitario, della ricerca nazionale e internazionale,
di base ed applicata con specifica attenzione all’industria.
Il Politecnico quindi, deve garantire un supporto sia economico
che gestionale per la garanzia dei
requisiti richiesti per la partecipazione ai bandi di ricerca ritenuti
rilevanti, soprattutto a livello internazionale.
E’ anche necessario realizzare un:
·
Inventario delle competenze e attrezzature disponibili nei vari
laboratori per favorire l’apertura degli stessi alle attività di ricerca interdisciplinari
ed al mondo esterno;
·
un documento di presentazione sulle attrezzature, i servizi e le
certificazioni che è possibile realizzare presso il Politecnico, individuando i
servizi e le attività “vendibili” all’esterno. Definizione di una politica
comune di manutenzione e taratura della strumentazione oggi affidata ai singoli
gruppi.
Molto maggiori dovranno essere le opportunità da dare ai giovani
per orientarsi su nuove occasioni lavorative sia di interfaccia
università-impresa sia di attività autonome.
Altresì
utile la creazione un “incubatore” in grado di interfacciare la formazione e lo sviluppo
di prodotti di ricerca con l’impresa/ente.
Messa a sistema e valorizzazione di rapporti convenzionali con altre Università, Enti pubblici, privati,
e industria sia per collaborazioni di ricerca sia per uno scambio diretto, con
una gestione trasparente delle risorse.
Potenziamento dell’interazione tra Politecnico e impresa per la
definizione di specifiche esigenze
formative valorizzando le competenze di ateneo e l’identificazione di temi
e progetti di sviluppo congiunto.
La sedi periferiche
devono trovare quegli elementi specifici e di sostegno economico che
garantiscano l’effettiva nascita di Scuole locali. La sede di Foggia deve trovare sostegno ed
integrazione attraverso un accordo con l’Ateneo locale. La sede di Taranto può e deve svolgere un ruolo per la rinascita della
città in cui si colloca e, per questo, dovremo sforzarci di trovare le risorse
regionali, nazionali ed industriali per un suo rilancio. Sono sicuro che grazie
all’attenzione nazionale sulla questione Taranto sarà possibile raggiungere
l’obiettivo se riusciremo a mettere in evidenza tutte le potenzialità
progettuali e scientifiche che la sede locale e tutto il Politecnico nel suo
complesso potranno mettere in campo.
E’ necessario un più
pressante dialogo propositivo con il MIUR e gli altri ministeri di interesse (ad Ministero dello Sviluppo economico) con la
realizzazioni di Task force interne
al Politecnico ed in collaborazione con altri Atenei; è necessario un
approfondimento delle conoscenze sulle altre Organizzazioni e attivazione di canali diretti di
comunicazione.
Bisognerà perciò prevedere una forte presenza del Politecnico ai tavoli di lavoro e nei gruppi programmatici
a livello nazionale e regionale.
4.
Qualità
per una migliore formazione, la ricerca e per la crescita
L’offerta
didattica deve essere sempre
all’avanguardia e al passo con le esigenze della società e della professione;
questo può essere garantito solo attraverso il trasferimento dell’esperienza
scientifica. I percorsi formativi devono essere orientati ad un mercato del
lavoro non più esclusivamente nazionale ma più ampio, europeo o addirittura
globale. E’ importante che i nostri laureati e dottori di ricerca, addestrati
sulle nostre eccellenze locali,
sappiano collocarsi come professionisti e ricercatori su un mercato globale ovvero, utilizzando un
neologismo, siano glocal.
Una
razionalizzazione dell’offerta didattica, anche in relazione al turn over, è
necessaria in tempi brevi con l’intento di evidenziare
le eccellenze e permettere la prosecuzione
del lavoro delle tante Scuole presenti nel Politecnico di Bari,
salvaguardandone le specificità.
Nella
riprogettazione dei percorsi formativi una attenzione va posta nei confronti di
una solida formazione fisico-matematico
che è sempre stata alla base dei nostri corsi di studio e della versatilità dei
nostri laureati da sempre un valore in un mercato del lavoro rapidamente
mutevole.
Fondamentale è la valorizzazione della qualità della ricerca del nostro Politecnico. È
necessaria la definizione di efficaci strategie per alimentare i fondi da
destinare alla ricerca. Negli anni la ricerca condotta dalla nostra
Istituzione, si è distinta anche a livello internazionale, pur muovendosi in
contesto di risorse quanto mai scarse.
Deve essere potenziata la cosiddetta terza missione dell’università ovvero di valorizzazione della conoscenza non solo economica ma anche
socio-culturale. Devono essere favoriti i rapporti con l’industria, il
territorio e le strutture di intermediazione e supporto territoriali nonché promossa l’attività conto terzi, la capacità
di innovare e produrre brevetti, la creazione di start up e imprese spin-off su
brevetti accademici e le attività delle nostre Scuole più naturalmente presenti
nella valorizzazione della conoscenza
socio-culturale.
Dovrà crearsi un Ufficio
centrale della ricerca che avrà il ruolo di fornire servizi comuni al sistema
della ricerca del Politecnico (informazione sui bandi, rapporto strutturale
con le Aziende e loro associazioni, servizi per la rendicontazione, apertura di
uno sportello a Bruxelles anche in collaborazione con altre Università ed Enti
del territorio, ausilio alla diffusione dei risultati (anche in lingua
inglese), servizio stampa, favorire la interdisplinarietà richiesta negli
attuali progetti di ricerca, etc. ). I
Dipartimenti saranno, comunque, le
entità che strutturalmente, gestiranno i progetti.
Altri punti chiave per il potenziamento della ricerca finanziata
sono:
Semplificazione contabile e amministrativa nella gestione dei
contratti di ricerca finanziata.
Revisione del regolamento
conto terzi in favore di una maggiore premialità per l’acquisizione dei
contratti e definizione di un regolamento
per il Fondo per la premialità che incentivi con compensi aggiuntivi il personale docente
e tecnico-amministrativo che contribuisce all’acquisizione di commesse conto
terzi o finanziamenti privati, nei limiti delle risorse del fondo non derivanti
da finanziamenti pubblici. Una attenzione particolare andrà riservata alla
valorizzazione di quei gruppi che hanno permesso una buona valutazione
dell’ANVUR che a sua volta può costituire elemento per l’attribuzione di
ulteriori somme a questo stesso Fondo
per la premialità.
Un problema ricorrente nella creazione di risorse economiche per
la copertura di posizioni a tempo determinato,
che hanno costituito in questi ultimi anni una vera forza trainante, è
determinata dalla difficoltà di copertura economica completa dei periodi
previsti dalla attuale regolamentazione dovuta ad un disallineamento tra questi
ultimi e la durata dei progetti finanziati. Per superare questi problemi che
impediscono l’attivazione di queste posizioni, anche per la mancata copertura
di pochi mesi, è opportuno che si proceda alla creazione di una stanza di compensazione per le partite
correnti al fine di attivare un meccanismo di solidarietà tra gruppi di ricerca
che possa permettere la copertura di questi periodi. Questa funzione di “banca
dei mesi uomo” è utile che sia centralizzata per il Politecnico. Riuscire a
realizzare un luogo contabile in cui concentrare queste risorse permetterà
l’attivazione di nuove posizioni di Ricercatori a Tempo Determinato e
permettere l’accantonamento di una quota di solidarietà per giovani ricercatori
o gruppi di ricerca nascenti.
E’ importante la promozione e condivisione di programmi, bandi,
progetti di ricerca, nazionali e internazionali, che spesso richiedono
caratteristiche trasversalmente interdisciplinari.
Va quindi ancor di più favorita la creazione di network tra vari
gruppi di ricerca ottimizzando le competenze di ciascun ricercatore e la
creazione di laboratori
interdisciplinari.
Dobbiamo uscire dalla “prigione” degli SSD altrimenti non riusciremo ad accedere alle nuove fonti di finanziamento
europee che puntano sulle KET (Key
Enabling Technologies) caratterizzate da forte interdisciplinarietà e contenuti
tecnologici avanzati.
Il Politecnico quindi, deve garantire un supporto sia economico
che gestionale per la garanzia dei
requisiti richiesti per la partecipazione ai bandi di ricerca ritenuti
rilevanti ed interdisciplinari.
Particolare attenzione deve essere posta all’allocazione delle
risorse economiche, garantendo sia gli investimenti per le infrastrutture, ad esempio da destinare alla creazione di nuovi
laboratori e centri di ricerca, spin-off,
ecc. ed alla valorizzazione della
proprietà intellettuale.
E’ anche fondamentale riconoscere il valore dell’alta formazione e
dell’attuale struttura del Dottorato di
ricerca in quattro corsi. Ritengo, inoltre, che vadano ulteriormente
sperimentati corsi di Dottorato
interdisciplinari che se ben legati ad esigenze del territorio o a progetti
finanziati possono trovare le risorse per il loro sostentamento. La presenza di questi ultimi è fondamentale
perché di ausilio alla collaborazione tra gruppi di ricerca afferenti a settori
diversi su tematiche trasversali (come ad es. quelle di Horizon 2020 o legate a
particolari attività produttive del territorio).
Una attenzione particolare va rivolta a quella che, per un Ateneo,
è una infrastruttura fondamentale: il
sistema delle biblioteche.
La consistenza del patrimonio
librario del Politecnico di Bari è notevole, non solo dal punto di vista
numerico, ma anche e soprattutto qualitativo. Dati precisi non sono per ora
disponibili, ma, se consideriamo anche le fondazioni e le donazioni, ci sono
circa 150.000 volumi da gestire. Questo patrimonio librario, costituito anche
da volumi e pubblicazioni di grande pregio e interesse scientifico, è
certamente confrontabile con quello di altri Atenei italiani, ma certamente poco valorizzato ed esposto. Anche questo
fa parte della terza missione dell’università.
L’eccessiva “polverizzazione” del
patrimonio librario, già presente anche prima della nuova proposta di
riorganizzazione dei Dipartimenti, è certamente peggiorata oggi, producendo una
serie di problemi legati a:
· diversa gestione di servizi;
· orari diversi di apertura;
· regolamenti differenziati e
talvolta incoerenti (qualora presenti);
· logistica irragionevole (vista
dall’utente);
· ausiliarato e sorveglianza
onerosi;
· maggiori costi di pulizia;
· razionalizzazione del personale
bibliotecario.
Anche la gestione delle “sezioni”
all’interno delle singole biblioteche, se, talvolta, da un lato concorre
all’individuazione tematica di argomenti e tipologia di testi e pubblicazioni,
dall’altro impone diversità di “gestione” abbastanza onerose. Alcune “sezioni”
si trovano logisticamente molto distanti pur facenti parte della stessa
biblioteca di Dipartimento. Altre “sezioni”, pur essendo logisticamente
contigue, hanno regolamenti differenti. Si tratta, se ci si pone dal punto di
vista dell’utenza (particolarmente quella studentesca), di situazioni
abbastanza paradossali che provocano disagio all’utenza stessa e non
valorizzano come si dovrebbe, il patrimonio bibliotecario stesso.
Non mancano al tempo stesso
biblioteche in cui, sia il patrimonio librario, che la qualità dei servizi
erogati, sono al “top” per qualità dei servizi erogati, competenza
(“reference”), servizi di back office e front office, arredi, rispetto del
“silenzio”, gestione a scaffale “aperto”, presidio…
La situazione non è, in generale,
consolante. Non soltanto è una situazione particolarmente penalizzante per
l’utenza (verso la quale esiste un dovere di erogazione di servizi e un impegno
morale di diffusione della cultura), ma in questo scenario non si può
sottovalutare il rischio concreto del degrado del patrimonio librario così
parcellizzato.
E’ inderogabile procedere con rapidità ad una profonda riorganizzazione
dell’intero sistema bibliotecario di Ateneo; avviare un percorso di
centralizzazione delle funzioni didattiche, completare l’informatizzazione,
rendere più fruibili gli spazi per lo studio, facilitare l’accessibilità,
ridurre le ridondanze e aprirsi nei confronti del territorio favorendo
l’accesso anche a studiosi e professionisti esterni al Politecnico.
5.
Nuova governance: partecipazione e lavoro di
squadra
Vedo il ruolo del Rettore come colui che, interprete ed
osservatore delle esigenze collettive dell’Ateneo, possa definire, in una
visione d’assieme, le iniziative utili al perseguimento delle strategie del
Politecnico, creare opportunità per lo sviluppo alle aspirazioni individuali,
favorire la creazione di un clima creativo
ed efficace.
Dovrà favorire lo scambio
di informazioni e mantenere sempre aperte le porte del suo studio, stimolare
il confronto e la condivisione più ampia degli obiettivi all’interno dell’Università. Il Rettore sarà
raggiungibile (e disponibile) anche tramite i nuovi canali di comunicazione che
permettono un dialogo diretto.
Il ruolo del Rettore nelle relazioni
con il mondo esterno è fondamentale non solo presso le sedi più
strettamente legate all’attività istituzionale (MIUR, CRUI, etc.) ma deve rappresentare un legame continuo tra il
mondo accademico e la società.
Il Rettore deve essere un mezzo
efficiente per garantire la condivisione degli obiettivi e il lavoro di squadra
sempre alla luce della trasparenza e della qualità, al fine di consentire
l’elevata valorizzazione delle risorse umane.
La scelta
delle deleghe e delle professionalità che affiancano il Rettore nella sua
attività di governo deve essere fatta sulla base della comprovata esperienza nei settori specifici.
Lo scambio di informazioni deve essere sempre bidirezionale, e ci
deve essere una grande apertura al dialogo anche con utilizzo dei nuovi
strumenti di comunicazione (forum, miglioramento accesso ad Albo Pretorio,
streaming, intranet, sito istituzionale, maggiore diffusione PEC, etc. ).
Sarà necessario proporre una rivisitazione
dello Statuto e di alcune regolamentazioni sugli organi di governo:
·
Riconoscimento dei Dipartimenti quali organismi di riferimento dell’Ateneo
ma anche riconoscimento delle Scuole quali organismi funzionali, e loro coinvolgimento negli
aspetti organizzativi delle funzioni di interesse e nella proposizione di
obiettivi condivisi.
·
Riesame del ruolo del Collegio dei Direttori
·
Accorpamenti più “omogenei” dei vari settori ed abbassamento della
soglia dei docenti afferenti ai Dipartimenti pari al numero di 35 previsto
dalla L.240/2010.
·
Favorire la nascita di Centri e Laboratori Interdipartimentali.
Le mie esperienze professionali in ruoli accademici e nei rapporti
con Aziende, Istituzioni nazionali e internazionali e Pubblica Amministrazione
mi hanno arricchito dandomi alcune certezze che voglio condividere.
Le risorse possono essere trovate purché ci sia determinazione,
motivazione, coesione, professionalità. La carenza di risorse spesso è la facile motivazione per il laissez faire, per una sonnolenta lotta a
colpi di “artifici burocratici” per dividersi una coperta troppo corta.
Ho anche imparato che non
bisogna subire la burocrazia. La
comunità di un Ateneo, rappresentato dal proprio Rettore, deve dare il suo
contributo creativo e professionale per cambiare le regole del gioco e deve
comunicare le proprie istanze al livello più alto. A volte i cambiamenti
non si fanno perché non si ha il coraggio di tentare le strade più difficili.
Per lavorare in squadra gli
obiettivi e i percorsi devono essere chiari, semplici e condivisi.
Le scelte e gli obiettivi debbano essere concreti, condivisi e trasparenti,
senza dimenticare che, in questo percorso, autonomia
e responsabilità individuale devono essere requisiti fondamentali per il
raggiungimento del bene comune.
Non credo che esistano soluzioni semplici e preconfezionate specialmente
in tempi difficili e mutevoli come quello in cui viviamo. E’ dal confronto che
nasceranno le nuove idee di cui tutti vogliamo essere consapevoli attori. Altre
problematiche sarete voi a metterle in evidenza; ascoltare le esperienze di
tutti sarà per me fondamentale.
Sento forte la responsabilità che implica il ruolo di Rettore,
consapevole dell’impegno che in prima persona potrei assumere. Sono convinto
che per affrontare i profondi cambiamenti organizzativi e le complesse sfide
culturali e di sostenibilità economica imposte dai nostri tempi, sia
necessario, da parte di noi tutti, impegno e grande spirito partecipativo e
collaborativo.
In sei anni molto si può e
si deve fare .
Profilo breve del Prof. Ing. Massimo La Scala
Note Biografiche
Massimo La Scala è nato a Bari il 25 ottobre
1959, risiede a Bari, è sposato e ha tre figli. La laurea in Ingegneria
Elettrotecnica Massimo La Scala la consegue con lode nel 1984 presso
l’Università di Bari concludendo brillantemente i suoi studi universitari. La
sua formazione didattico scientifica viene arricchita professionalmente nel
1987 quando opera come ingegnere presso il Compartimento di Napoli dell’ENEL.
Successivamente Massimo La Scala frequenta il dottorato di ricerca in ingegneria Elettrotecnica presso
l’Università di Bari. Nell’ambito del dottorato, egli ha il suo primo incontro
con gli Stati Uniti svolgendo nel 1988 attività di ricerca in qualità di
Visiting Faculty Associate presso il Department of Electrical Engineering -
Arizona State University su un progetto della National Science Foundation; tale
esperienza getterà le basi per alcune collaborazioni tra il Politecnico di Bari
ed alcuni Atenei Statunitensi inserendolo negli ambienti scientifici
internazionali.
Nel 1989,
egli riceve il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrotecnica e nel 1990,
inizia la sua attività di Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di
Elettrotecnica ed Elettronica dell'Università
degli Studi di Bari.
Nell’ottobre
1991, risulta vincitore del concorso nazionale per professore associato nel
gruppo scientifico I129 (poi ING/IND 33, Sistemi Elettrici per l’energia).
Veniva chiamato dall’Università di
Napoli “Federico II” con titolarità in “Impianti elettrici di bordo”.
Dal 1992 al
1996 presso l'Università di Napoli “Federico II” e poi dal 1996 al 2000 presso
il Politecnico di Bari, offre la propria professionalità alla didattica in
qualità di Professore Associato di Sistemi Elettrici per l’Energia dove è stato
titolare di diversi corsi.
Nel 1993 gli
viene assegnata una Senior-Fellowship
bandita da NATO-CNR e sviluppa una intensa attività presso l'Arizona State University confermando la propensione verso
l’attività scientifica internazionale ed ottenendo notevoli successi nel campo
del High Performance Computing applicato ai Sistemi elettrici per l’energia.
Nel 2000, in
qualità di idoneo in una valutazione comparativa per professore I fascia nel
settore ING/IND 33, veniva chiamato dalla I Facoltà di Ingegneria del
Politecnico di Bari. Dal 2003 è
Professore Ordinario di Sistemi Elettrici per l’Energia presso il Politecnico di Bari.
Egli è stato
in diverse occasioni Visiting Professor
presso Arizona State University, Washington State University, Castilla La
Mancha, Waterloo Canada.
Nel 2007 Massimo La Scala riceve uno tra i
più importanti riconoscimenti scientifici internazionali nel settore
dell’ingegneria elettrica: la Fellowship della IEEE (Institute of Electrical
& Electronics Engineers) con la motivazione “for contributions to computationally efficient power system dynamic
performance simulation and control”.
Nel 2009 riceve dal
International Council on Large Electric System-U.S. National Committee of
CIGRE’ (Conseil International des Grands Reséaux Electriques), il Recognition Award for the noteworthy CIGRE’ Technical paper “A dynamic Optimization Approach for Wide-Area Control of Transient
Phenomena”.
Dal 2002 ad oggi ha fatto parte della Commissione
Nazionale di Esperti del Ministero per
le Attività produttive (poi Ministero per lo Sviluppo Economico) per la valutazione dei progetti di ricerca
della “Ricerca di Sistema”.
E’ tra i professori selezionati per far parte delle
commissioni di Abilitazione Scientifica
Nazionale in virtù degli indicatori scientifici ottenuti.
Il prof. Massimo La Scala é stato coordinatore
nazionale e responsabile di numerosi progetti di ricerca tra cui i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) del MIUR. I progetti
di ricerca di cui al momento è Responsabile scientifico sono finanziati per
circa 3.5 milioni di euro.
Principali incarichi ed attività
organizzativa presso le Università
·
Dal 1992 al 1996 presso l’Università degli Studi
di Napoli “Federico II” è stato delegato alle procedure di attivazione programma europeo Socrates per la
mobilità degli studenti e per il riconoscimento dei crediti.
·
Dal 1996 è componente del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria
Elettrotecnica del Politecnico di Bari.
·
Dal 1998 al 2001 è stato membro dell'Osservatorio paritetico per la valutazione
della didattica del Politecnico di Bari.
·
Nel triennio 2000-2003 ha rivestito la carica di
Presidente del Corso di Diploma in
Ingegneria Elettrica del Politecnico di Bari su nomina del Consiglio di
Corso di Studi unificato in Ingegneria Elettrica e durante il suo mandato è
stato responsabile della procedura di
attivazione del nuovo Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica di Foggia.
·
Dal 2000 al 2006, il Prof. La Scala è stato Presidente della Commissione Scientifica
della Biblioteca della I Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari.
·
Dal 2001 al 2006 ha fatto parte del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca
in Ingegneria della Sicurezza e Sicurezza Nucleare dell’Università di Pisa.
·
Nell’AA. 2003/2004 è stato Presidente Vicario del Consiglio Unitario di Classe per Ingegneria
Industriale della I Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari.
·
Dal 2007 è coordinatore
del Dottorato in Ingegneria della Prevenzione incendi presso il Politecnico
di Bari.
·
Dall’AA. 1999/2000 ha contribuito a promuovere ed organizzare il Master in Ingegneria della Sicurezza.
·
Durante l’AA. 2006/2007 ha fatto parte del Consiglio Scientifico del Master in Energy
Management del Politecnico di Bari.
·
Dal 2008 al 2012 è stato Consigliere di
Amministrazione del Consorzio Interuniversitario Regionale Pugliese (CIRP).
·
Dal
settembre 2008 al 2010 ha rappresentato il Politecnico di Bari in seno al Consiglio
di Amministrazione del Distretto Tecnologico Nazionale sull’Energia.
·
È Presidente
del “Centro di Ricerca per i Servizi Pubblici e l'Energia” presso il
Politecnico di Bari.
·
E’ stato
nel 2011 revisore nella valutazione dei programmi di ricerca di Ateneo
per l'Università degli Studi di Padova.
·
È revisore
di progetti per la Università di
Hong Kong ed i Centri di Ricerca ad
essa collegati.
·
Nel 2004 ha fatto parte dell’albo degli esperti
del Comitato di Indirizzo per la
Valutazione della Ricerca (CIVR).
·
Nel 2012 ha svolto l’attività di valutatore per l'Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e
della Ricerca (ANVUR) che si è
occupata della valutazione della ricerca prodotta negli atenei e centri di
ricerca vigilati dal MIUR nel settennio 2004-2010 (VQR 2004-2010).
Attività presso altri Enti ed Associazioni
Scientifiche
·
Dal gennaio 2004 al giugno 2007 è stato Presidente della Associazione
Elettrotecnica ed Elettronica Italiana - Sezione Pugliese.
·
Nel giugno 2006 fonda l’Associazione Italiana Infrastrutture Critiche e ha fatto parte,
fino al 2009, del relativo Consiglio Direttivo.
·
Nel 2004 è stato consulente presso l’Autorità di Regolazione dell’energia
della Lituania in tema di pianificazione energetica e regolamentazione del
mercato elettrico lituano per conto della Autorità per l’Energia Elettrica ed
il Gas.
·
Nel 2005 è stato consulente presso l’Autorità di Regolazione dell’energia
della Turchia in tema di pianificazione
energetica e regolamentazione del mercato elettrico turco per conto della
Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.
·
Dal 2002 ad oggi ha fatto parte della
Commissione Nazionale di Esperti del Ministero per le Attività produttive (poi Ministero per lo Sviluppo Economico)
per la valutazione dei progetti di ricerca della “Ricerca di Sistema”.
·
Con la Determinazione
n. 4/10, il Direttore della Direzione Tariffe della Autorità per l’Energia
Elettrica ed il Gas ha approvato un elenco di esperti idonei alla
valutazione dei progetti, con elevata professionalità nell’ambito della
conoscenza dello sviluppo delle reti elettriche e con particolare riferimento
ai temi delle reti attive e delle smart grids. Il Prof. La Scala è entrato a
far parte di questo gruppo di esperti dal 5 agosto 2010.
·
Fa parte degli esperti selezionati GSE (Gestore
dei Servizi Elettrici) per svolgere attività di verifica ai sensi della
delibera GOP della AEEG n. 71/09 e del Regolamento di cui alla delibera 215/04.
·
Dal 2007 al 2009 ha fatto parte del gruppo di
lavoro per l’energia e le fonti rinnovabili di Confidustria Puglia e ha contribuito alla realizzazione del Distretto Produttivo “La Nuova Energia”,
facendo successivamente parte del Comitato Scientifico.
·
Consigliere della Associazione Energia Elettrica di AEIT Federazione Italiana di
Elettrotecnica, Elettronica Automazione, Informatica e Telecomunicazioni
(2007-2010).
·
Consigliere della Associazione Scienze e Tecnologie per la Ricerca e l’Industria (2012-oggi).
Attività didattica
·
Negli AA 1992/93 e 1993/94, ha tenuto il corso
di “Analisi dei sistemi elettrici per l'energia” nell’ambito del Corso di
laurea in Ingegneria Elettrica dell'Università degli Studi di Napoli “Federico
II”, in qualità di professore associato.
·
Negli AA 1994/95 e 1995/96, il prof. La Scala ha
tenuto il corso di “Automazione dei sistemi elettrici per l'energia”
nell’ambito del Corso di laurea in Ingegneria Elettrica dell'Università degli
Studi di Napoli “Federico II”.
·
Nel Politecnico di Bari ha tenuto vari corsi nel settore ING/IND 33
Sistemi elettrici per l’energia ed attualmente
è titolare del corso di Impianti Elettrici nel corso di Laurea triennale di
Ingegneria Elettrica.
·
Dal
1993 Visiting professor presso l’Arizona State University e la
Washington State University dove ha tenuto una serie di seminari e lezioni
in più occasioni.
·
Il 22 luglio 2010 ha fatto parte del “Tribunal por la Comisiòn de Doctorado de
la Universitad de Castilla – La Mancha como Vocal Titular” sulla base del
Decreto del Rettore della medesima università del 5 luglio 2010.
·
Il 30 luglio 2012 ha fatto parte, in qualità di “External Examiner” di una commissione per
l’attribuzione del titolo di PhD (Dottore di ricerca) presso l’Università di
Waterloo in Canada.
Attività scientifica
·
L'attività scientifica del Prof. ing. Massimo La
Scala, nel corso degli anni, ha riguardato temi attinenti Produzione, Trasmissione e Distribuzione dell’Energia Elettrica
ponendo una particolare attenzione alla gestione delle problematiche ambientali, dal 2005 sui temi delle smart grids e più recentemente agli aspetti infrastrutturali delle smart
cities.
·
Il Prof. Ing. Massimo La Scala é autore di più di 190 lavori scientifici pubblicati
prevalentemente sulle maggiori riviste internazionali del settore (IEEE
Transactions on Power Systems, IEE Proceedings) oppure presentate a convegni
internazionali di prestigio.
·
Durante la sua attività di ricerca presso il
Politecnico di Bari il Prof. La Scala ha collaborato con ricercatori di Aziende
private, Istituti e Dipartimenti di Università sia a livello nazionale che
internazionale, così come attestano anche le pubblicazioni dei risultati
scientifici ottenuti.
·
L’attività
scientifica del Prof. ing. Massimo La Scala è citata in numerosi riferimenti
bibliografici di lavori scientifici prodotti da altri autori. Sul sito
http://scholar.google.it/ è
disponibile la frequenza con cui alcuni lavori principali sono citati. Ha al
momento su Scopus dal 1995 un h index 11 di
e 352 citazioni. Tale statistica
però è in corso di rivalutazione perché “Massimo La Scala” è presente
sotto varie denominazioni e sotto varie affiliazioni relative a tutte le
Università con cui ha lavorator nel corso degli anni.
·
E’ “referee” ricorrente per numerose riviste tra
cui IEEE Transactions on Power Systems, IEEE Transactions on Circuits and
Systems, IEE Proceedings, Electrical Energy Systems e per lavori sottoposti a
congressi internazionali.
·
Dal
2006 è Panelist nel Comitato C2 “System Operation and Control” della CIGRE
(International Council on Large Electric Systems).
·
Per il Politecnico di Bari, ha svolto attività
di ricerca e conto terzi per aziende ed
enti operanti nel comparto energetico tra cui ENEL Centro Ricerca
Automatica, Milano, ENEL S.p.A. –Ricerca –Polo Elettrico ed automazione, Milano,
Agip Petroli, SAIPEM, ENIPOWER, ENEL S.p.A., C.E.S.I. S.p.A., AMGAS SpA,
Regione Puglia, etc.
·
Nell’ottobre 2005 è stato coordinatore di un esperimento WAMS (Wide Area Measurement
System) su scala geografica estesa nel Far-East della Russia insieme al
Politecnico di Losanna, al Siberian Electric Power Research Institute, al
Transmission System Operator del Far East Interconnection Power System (IPS)
che ha fruttato al Prof. La Scala uno dei maggiore riconoscimenti scientifici
internazionali nel settore della ingegneria elettrica.
·
Infatti,
nel 2007 riceve la Fellowship della IEEE
(Institute of Electrical & Electronics Engineers) con la motivazione: “for
contributions to computationally efficient power system dynamic performance
simulation and control”.
·
Dal 2009 è Responsabile Scientifico dell’Osservatorio per l’Innovazione Energetica
dell’Istituto per la Competitività ICOM.
·
Dal 2010 è Associate Editor della
rivista “Int. J. of Renewable Energy Technology” Interscience Publishers Ltd..
·
E’ tra i
professori selezionati per far parte delle commissioni di Abilitazione Scientifica Nazionale in virtù degli indicatori
scientifici ottenuti.
Si riportano di seguito i più recenti progetti di ricerca in cui il Prof. La Scala è coordinatore e responsabile scientifico:
-
Il prof. Massimo La Scala é stato coordinatore e responsabile di numerosi
progetti di ricerca tra cui i Progetti di Rilevante
Interesse Nazionale (PRIN). In particolare, dal 2010 è stato coordinatore
nazionale del progetto PRIN 2008, finanziato dal MIUR, dal titolo: “Reti
elettriche duttili per la sicurezza del sistema elettrico italiano” del
valore di 203.491 €. Il progetto
coordinato dall’Unità di Bari del prof. La Scala è in collaborazione con le
Unità di ricerca del Gruppo Sistemi Elettrici per l’energia del Politecnico di
Milano, Università di Pavia, Università “La Sapienza” di Roma e Politecnico di
Torino.
-
Progetto Interlink 2006-2009, II4C5EDA9: Sviluppo di Sistemi OTS (Operator Training Simulator) per l’addestramento
degli operatori dei centri di controllo dei sistemi elettrici di trasmissione. Tale attività di ricerca della durata di 3
anni è stata sviluppata in collaborazione con la Washington State University
(USA). Finanziato con 31.228 €.
-
Contratto tra DEE-Politecnico di Bari ed AMGAS
SpA su “Studio delle
potenzialità di un distretto energetico nell’area metropolitana di Bari”della
durata di due anni (2007-2009). Finanziato
con 46.200 €.
-
Progetto INTERREG/PHARE/CARDS denominato GASATO
sulla definizione di Best practice nel
settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica tra Italia e Serbia, 2007-2008. Il gruppo locale è stato finanziato
con 122.424 €.
-
Progetto
Strategico della Regione Puglia: “Smart
Grid: Tecnologie avanzate per i servizi pubblici e l’energia”, 2009-2011. Finanziato con 1.133.700 €.
-
Progetto Reti
di Laboratori della Regione Puglia: “Laboratorio
per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica nei
distretti energetici: Progetto ZERO (Zero Emission Research Option)”,
2009-2014. Ammesso al finanziamento per
2.183.971 €.
-
Nel 2010 è stato responsabile scientifico di uno
studio di fattibilità realizzato dal Politecnico di Bari per EniPower sull’inserimento di sistemi di desolforizzazione (DeSOx) e
denitrificazione (DeNox) nella Raffineria di Taranto (finanziato con 25.000 €).
-
Nel 2010 ha sviluppato uno studio per SAIPEM Spa in merito a criteri di
valutazione dell’interferenza elettromagnetica tra linee aeree e strutture
metalliche interrate (metanodotti) dal titolo “Contratto per lo studio di interferenze elettromagnetiche tra linee
elettriche con tensione di esercizio maggiore di 30 kV presso il metanodotto
tratto Zinnella-Cervignano d’Adda e per l’elaborazione di un software per lo
studio delle stesse” per 57600 €.
-
Nel 2011 ha sviluppato uno studio (Contratto n.
628788) per SAIPEM Spa in merito a
criteri di valutazione dell’interferenza elettromagnetica tra linee aeree e
strutture metalliche interrate (metanodotti) dal titolo “Verifica del programma di calcolo per studio di interferenza
elettromagnetica - Metanodotto Vastogirardi - Oricola” per 30.000 €.
-
Nel 2011 è stato responsabile scientifico di uno
studio relativo ad una applicazione di illuminazione pubblica adattativa (Smart Public Illumination) realizzato per ENEA nell’ambito delle attività per la Ricerca di Sistema
Elettrico - Accordo di Programma Ministero dello Sviluppo Economico – ENEA, Area:
Razionalizzazione e risparmio nell’uso dell’energia. Progetto: Tecnologie “smart” per l’integrazione della
illuminazione pubblica con altre reti di servizi energetici e loro
ottimizzazione. (finanziato con
30.000 €).
-
Dal 2012 è responsabile della unità di ricerca
Sistemi elettrici per l’energia del Politecnico di Bari partner del progetto di
ricerca RES NOVAE “Renewable energy and
Smart Grids” finanziato per 23.391.010 €. Si tratta di un progetto
PON Ricerca - MIUR che vede come partner ENEA, CNR, Università della Calabria,
ENEL Distribuzione, IBM Italia, General Electric, ElettroniKa.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaCaro Ciavarella,
EliminaPur non condividendo alcune tue iniziative (p.es. un sondaggio senza alcun fondamento scientifico), dalle quali peraltro mi astengo dal partecipare, mi addolora leggere che qualcuno possa chiederti il silenzio.
Nessun uomo di cultura e democrazia può temere critiche, commenti o voci dissenzienti, purchè espresse con garbo e nel rispetto delle regole.
Per quanto mi riguarda mi sono sempre battuto e mi batterò per difendere la libertà di ogni persona di esprimere il proprio pensiero, anche quando ciò possa danneggiarmi.
La stessa libertà che rivendico per me quando decido di astenermi da dibattiti, polemiche o .... sondaggi che reputo inutili.
Con affetto,
Leonardo Damiani