mercoledì 10 luglio 2013

Alcune considerazioni sulle “strategie” elettorali per eleggere il Rettore

Alcune considerazioni sulle “strategie” elettorali
Carissimi,
circolando molte riunioni di categoria, di sezione, di dipartimento, etc, mi si permettano delle considerazioni forse ingenue, ma che spero di puro stimolo di idee.
Si parla di candidati “Rettori” di Dipartimento, e immagino in più di un Dipartimento.
Premesso che come qualcuno ha detto, un Rettore non porta necessariamente vantaggi al Dipartimento di sua provenienza (specie se vuole evitare l’ovvia accusa di portare acqua al “suo mulino”).
Premesso che capisco bene l’idea di aiutare un docente del proprio “dipartimento” ad avere la soddisfazione personale dell’affermazione, qualsiasi esperimento di socio-fisica, materia che applica gli studi fisici alle strutture sociali, richiede una certa cura.  Può essere utile far riferimento al teorema di Cipolla che dice che la maggior parte della gente è “stupida”, ossia fa danno sia a se stessa che agli altri.
Ad es. supponiamo che ci siano vari Dipartimenti, nei quali ci siano vari candidati. Il direttore di uno consulti gli altri Direttori per sapere chi è il candidato più “gradito”: supponendo che i Direttori si ricordino nell’interesse del proprio ruolo, e ognuno ha un suo candidato (caso a parte, più complesso, se non c’è un candidato), e segue la logica che avere un candidato del Dipartimento è “utile”, allora darà come responso il candidato che più teme, ossia il meno probabile per vincere a Rettore. Quindi tutti consiglieranno precisamente il più perdente candidato di ogni Dipartimento! Potremmo aver massimizzato il danno generale: "una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita". (definizione di Cipolla).
Supponiamo invece che gli altri direttori giochino un ruolo super partes. Avremo il candidato più vincente in generale, ma non avendo visto se è il candidato più gradito al singolo dipartimento in esame, magari ci troveremo che proprio il Dipartimento del vincente potrà esprimere pochi voti, i quali saranno evidenti, e il Rettore sarà risentito proprio con il suo Dipartimento! Altro corollario del teorema di Cipolla.
Mi si permetta di tener presente, che dobbiamo trovare un Rettore che possa lavorare con SA e CdA. Forse andrebbe fatto eleggere il Rettore a loro, come se fossero “grandi elettori”. Al limite andrebbe fatta questa “inchiesta”. Naturalmente se per qualche motivo gli stessi non stanno lavorando bene (come potrebbe far pensare la dimissione anticipata del Rettore Costantino), potenziando il loro ruolo peggioriamo le cose. Questo paradosso è ancora un corollario del teorema di Cipolla.
Infine, se volessimo seguire i risultati degli amici di Catania che hanno studiato con simulazioni il teorema di Cipolla, facendo notizia in tutto il mondo vincendo vari premi tra cui Ignobel ad Harvard, dovremmo lasciare il caso votare per noi, almeno in una parte. Traggo da una recensione del loro lavoro:
Eppure il sistema elettorale a sorteggio vanta antenati illustri. Veniva utilizzato – con successo – già nella Serenissima repubblica di Venezia e ancor prima nell’antica Grecia, dove già «si sapeva che le elezioni favoriscono un’élite di pochi», sottolinea il sociologo Cesare Garofalo. Con interessi distinti da quelli dell’elettorato. «I partiti sono per natura corruttori e i loro meccanismi interni portano a delle distorsioni disastrose, che oggi tocchiamo con mano».
E magari la politica ritornerà ad essere un luogo nobile di ingenui (per dirla con Cipolla, quelli che pensano al bene comune prima che al proprio) che cercano di fare il meglio per la Comunità, risolvere i problemi della gente che spende grossa parte della propria giornata in ambienti di lavoro a volte non armonioso, a volte non adatti alle proprie aspettative, a volte non ben mantenuti, a volte non efficienti.
Quale migliore occasione avremo per parlare dei ns problemi, delle cose che non vanno, se non in campagna elettorale. Spero che ci siano riunioni presto di presentazione delle campagne elettorali delle idee, discutendo i temi (anche su blog, come aveva introdotto il Magnifico Costantino), e si passi a lasciar parlare di che idee hanno i candidati. Se si trova un grande oratore, una persona che ci ispira, che non promette mari e monti,  ma che sia nobile d’animo, dedito al lavoro, rinuncia alle proprie indennità di carica, che mostra un CV in cui si evincono le qualità di un buon Rettore, io lo voterei indipendentemente dal Dipartimento. A titolo personale, Nicola Costantino ora lo voterei anche più di prima, perché ha quasi tutte queste qualità, e paradossalmente anche se non sono d’accordo con il suo insistere per tenere aperte Sedi locali del ns Politecnico, che sono si una cosa nobile, ma che pesano negativamente sulle carriere delle stesse persone (come me), per decenni. L’idea nobile di dare la possibilità a tante famiglie anche umili (o anche pigre, o persino furbe?) di avere l’Università sotto casa, per quanto al limite minimo di funzionalità (senza laboratori, senza personale, senza docenti presenti se non sporadicamente, etc.), cozza con il fatto che i numeri non sono mai decollati, quindi cervelli pur mediocri come me ma anche cervelli migliori, si trovano in un ruolo abbastanza marginale, senza poter aspirare a fare grande ricerca. La necessità di far pesare tutto questo a solo alcuni scelti in modo quasi casuale, non è il massimo.

Su questi temi, e tanti altri, non bisogna perdere occasione per sentire le opinioni dei candidati. Di tutti i Dipartimenti, con candidature, comunque costruite!
               
Scusate queste idee varie, non ho concluso con un unico suggerimento, e non mi si attacchi su una parte sola delle mie proposte. Volevo solo dare un contributo alla discussione. Vorrei un candidato Rettore che ci sappia ispirare, che renda il nostro lavoro, già privilegiato, più nobile e di alto contenuto e responsabilità nella formazione dei ns giovani. Il privilegio non voglia dire assenza di impegno o addirittura assenza dal luogo di lavoro. Il privilegio voglia dire voglia di migliorarsi, in un mondo dove la competizione specie nella ricerca è tremenda, gli investimenti sono ordini di grandezza superiori ai nostri, mentre noi dobbiamo combattere con le bollette della luce, e con le pochissime risorse per potenziare i nostri organici.

Vorrei sentire un candidato che parli di cose alte, che ci faccia sognare.  Basta tentativi di strategie di candidature che, come “dimostro” in questi appunti, non è nemmeno garanzia di migliore politica. Se un Candidato ispira, sa fare dei grandi discorsi, all’esterno come all’interno, può lasciare un’impressione di una alta missione che compiamo, e far volare le ali del Politecnico. Mi aspetto quindi i grandi alti discorsi, certo che ci siano tanti tra gli ordinari li possano fare. Al limite, che siano “wishful thinking”, ma che siano sogni almeno che ci fanno andare avanti.
Un candidato ideale per me sarebbe Steve Jobs:
A tutti i folli. I solitari. I ribelli. Quelli che non si adattano. Quelli che non ci stanno. Quelli che sembrano sempre fuori luogo. Quelli che vedono le cose in modo differente. Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo. Potete essere d'accordo con loro o non essere d'accordo. Li potete glorificare o diffamare. L'unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana in avanti. E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni. Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono coloro che lo cambiano davvero.


Cordiali Saluti

Michele Ciavarella



Riferimenti.
Carlo Maria Cipolla, "Le leggi fondamentali della stupidità umana", in Allegro ma non troppo, Il Mulino, 1998.

1 commento:

  1. Tuttavia, prevale la strategia del "candidato unico"...

    Carissimi, nella Assemblea tenutasi questa mattina si è deciso di procedere domani a votazione tra gli aderenti del DMMM al fine di avere traccia ( quindi solo a carattere informativo) sulla preferenza che riscuotono i tre Candidati del Dipartimento a Rettore in pectore cioè i proff. Albino, Galantucci e Pappalettere.
    Inoltre, in assemblea sono state poste dai presenti ai tre candidati domande specifiche su alcune questioni che interessano la vita attuale e futura del Politecnico, a cui i Candidati hanno chiaramente risposto.

    Ciò stante, il 16/07/2013 in Aula Magna Orabona dalle ore 9.00 alle ore 13.00 si svolgeranno le Primarie a scrutinio segreto tra i tre Candidati.

    Il voto di ciascun votante del personale TAB varrà 1/6. Il Seggio sarà composto dal prof. Napolitano e dal sig. Papagna.

    Spero in una consistente partecipazione.

    Saluti

    Giuseppe Monno

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