domenica 8 settembre 2013

Il Ministro Carrozza dichiara che non sa se davvero dovrà chiudere Poliba e Uniba!

Da un articolo peraltro noioso sulle classifiche di Via-ACADEMY, c'e' un pezzo interessante.   

L'altro giorno a Genova, dove ero presente,  il ministro Carrozza ha risposto "non lo so" alla domanda se sarà costretta a chiudere certe università agli ultimi posti nelle classifiche VQR, come suggerito da unarticolo di Giavazzi. Non ha neppure chiarito quando e come distribuirà  la quota premiale del fondo nazionale alle università ed istituti, che da dichiarato dovrà  rispettare i dati emersi dalla VQR. Sinora, quindi, il processo di valutazione iniziato due anni fa ha prodotto tanti bei dati, ma nessuna conseguenza pratica nel mondo accademico. E questo non dipende dagli accademici - ma dalla politica!
Quindi PoliBA e UniBA, terzultime nelle grandi e medie università, rispettivamente, davvero potrebbero essere chiuse!  E i candidati Rettori che ne pensano?

MC





06-Sep-2013BIOMEDICINE
RANKINGG
Italian Uni with VQR data
Only "atenei" with Medicine faculty, n = 40and >100 products for  both  BIOLOGY and MEDICINE
scientific products onlyscientific products onlyscientific ranking
5 BIOLOGY6  MedicineBIOMEDICINE 
Universitiesmean scoremean scoreR vs. averageNotes
Milano San Raffaele0.920.851.66private, new
Piemonte Orientale0.800.721.42new
Padova0.790.691.38top Gran VIA, big
Marche0.750.671.34new
Roma Biomedico0.860.591.33private, new
Milano Bicocca0.760.651.31new
Foggia0.830.601.31South, new
Verona0.690.691.31new
Salerno0.770.631.30South
Torino0.750.631.29big
Udine0.680.641.25new
Bologna0.700.611.22big
Brescia0.650.641.22 
Milano0.680.571.16big
Chieti e Pescara0.690.551.15South
Catanzaro0.680.551.15South, new
Firenze0.650.551.13big
Parma0.750.481.13 
Modena e Reggio Emilia0.650.541.11 
Genova0.690.501.10 
Ferrara0.670.501.08 
Insubria0.650.501.07new
Pisa0.590.541.06big
Molise0.600.521.05South, new
Siena0.660.461.04 
Trieste0.640.461.02 
Pavia0.570.511.01 
BELOW NATIONALAVERAGESCORES  
Perugia0.500.540.99 
Napoli Federico II0.600.420.94South, big
Cattolica0.550.450.93private
Roma La Sapienza0.610.380.91big
Sassari0.550.410.89South
Roma Tor Vergata0.620.360.89new, big
Cagliari0.540.350.81South, big
Napoli II0.520.340.78South, new
Bari0.550.300.77South, big
L'Aquila0.430.330.71South
Palermo0.350.350.66South, big
Catania0.330.160.44South, big
Messina0.310.170.44South, big
Ho intitolato questo post Italian universities: ranking, scientific prestige and politics. Con questo vorrei sintetizzare i 3 nodi essenziali del mondo accademico italiano, che rientrano ora in un contesto più  internazionale dopo la conclusione del processo VQR2004-2010. Abbiamo infatti a disposizione, per la prima volta in Italia, i dati ufficiali di una valutazione sistematica della produzione scientifica ed altre attività  dei vari atenei ed istituti di ricerca nel paese. I dati nella tabella sul post si riferiscono solamente alle aree 5 (Biologia) e 6  (Medicina) - secondo la nomenclatura del CUN ripresa dall'ANVUR. Quindi producono un ranking degli atenei focalizzato sulle scienze biomediche, che sono quelli di cui ho diretta competenza e comunque producono il maggior numero di Top Italian Scientists e citazioni. In Italia, ci sono in tutto una quarantina di università che hanno una completa scuola di medicina. Le sole due private si collocano fra i primi posti del ranking di biomedicina basato solo sulla produzione scientifica. Su questa pagina trovate invece la  classifica generale di tutti gli atenei sulla base dell'indicatore integrato IRFS1 presentato nella relazione aggiornata della VQR, che ho rielaborato con una semplice normalizzazione ed ho comparato con la classifica della Gran VIA, pubblicato precedentemente insieme al collega Geraci. Questa classifica riassume le componenti principali che producono il posizionamento delle università italiane nei rankings internazionali: il prestigio scientifico ed il profilo nazionale. Il prestigio scientifico è direttamente collegato alla qualità della produzione scientifica ed al suo accumulo nel tempo. Per cui vecchie grandi università come Roma, Milano e Bologna risulteranno sempre fra i primi atenei italiani nelle classifiche internazionali, in cui il prestigio scientifico conta molto. Il profilo nazionale, invece, dipende da vari fattori a carattere nazionale, soprattutto riguardo agli studenti (qualità dei servizi, possibilità di trovar lavoro una volta laureati, etc.) e alla società (technology transfer, consulenze,  radicamento nel territorio, etc.). Spesso il profilo nazionale non coincide con prestigio scientifico, poiché quest'ultimo richiede tempo e critical academic mass che atenei giovani non hanno, mentre hanno strutture nuove o sono focalizzati su certe aree professionali, per cui  possono avere un forte profilo nazionale. Una considerazione che sinora valeva per università specializzate, come i Politecnici e la Bocconi, che sono efficientissime ad introdurre i loro laureati nel mercato del lavoro, ma non si collocano quasi mai nei primi 10 posti fra le italiane nei rankings internazionali mentre sono sempre nelle posizione top nei rankings nazionali. L'indicatore globale IRFS1 della VQR dovrebbe tener conto di entrambe le componenti principali suddette, ma in pratica favorisce atenei giovani e/o specializzati come Trento ed il Politecnico di Torino, che non insegnano medicina. La tabella che vi presento qui fornisce quindi  il primo panorama della qualità 'biomedica' degli atenei italiani. Si basa solo sui risultati della produzione scientifica anche perchè le laureate in medicina, come pure in certe aree biomediche, non hanno problemi a trovar lavoro. Per loro conta sapere se ha più prestigio laurearsi a Padova che a Roma - ed i dati VQR che vi presento offrono una chiara risposta a questa domanda. Gli stessi dati indicano anche delle nuove realtà accademiche nelle scienze biomediche, soprattutto riguardo a giovani atenei che risultano avere un'ottima produzione scientifica, anche se son troppo giovani e/o piccoli per posizionarsi nei rankingsinternazionali. Riportammo tempo fa il caso virtuoso dell'università di Catanzaro, che i dati VQR ora collocano davanti a varie vecchie grandi università come Pisa. Ci sono poi altri giovani atenei del Sud che confermano di essere anche meglio di Catanzaro nelle aree biomediche, contro il gradiente Nord-Sud mostrato dalle grandi università. Questo suggerisce l'importanza della politica, non solo accademica, ma pure regionale e nazionale.Siccome costruire una nuova università dipende da scelte politiche, locali e nazionali, ora sappiamo dove son state fatte delle scelte valide che stan creando prestigio scientifico in aree biomediche:  Piemonte Orientale, Verona, Foggia, Ancona (sede del politecnico delle Marche), Catanzaro e Salerno. E sappiamo pure quelle scelte che si sono rivelate ben poco virtuose, come lo sdoppiamento degli atenei di Roma e Napoli. E chi ci sta a Roma? Il governo, of course! E che cosa sta facendo il governo attuale, in particolare il ministro Carrozza - il primo TIS alla guida del MIUR? L'altro giorno a Genova, dove ero presente,  il ministro Carrozza ha risposto "non lo so" alla domanda se sarà costretta a chiudere certe università agli ultimi posti nelle classifiche VQR, come suggerito da unarticolo di Giavazzi. Non ha neppure chiarito quando e come distribuirà  la quota premiale del fondo nazionale alle università ed istituti, che da dichiarato dovrà  rispettare i dati emersi dalla VQR. Sinora, quindi, il processo di valutazione iniziato due anni fa ha prodotto tanti bei dati, ma nessuna conseguenza pratica nel mondo accademico. E questo non dipende dagli accademici - ma dalla politica!



For more info, please click here

This email has been sent to you because you have registered to the VIA-Academy.org website. If you do not wish to receive anymore notification from this website click here. Please note once deleted you will not be able to log in to the website anymore.

Nessun commento:

Posta un commento