SEGUE SCAMBIO DI EMAIL CON IL PROF. SAVINO
Lettera del vice-Decano Savino che sembra far intendere un blocco di schieramento "preconfezionato" non con i "boss" e "baroni" ma con i loro "assistenti". Peraltro si sperava la montagna partorisse qualcosa di più che un "topolino". Non si puo' non dire che si tratta di una serie di ovvietà che chiunque potrebbe scrivere. I firmatari sono persone per bene, per carità, ma non certo la punta del Politecnico. E noi vogliamo che questi firmatari decidano tutto il futuro del PoliBA, ne siamo certi?
MC
Caro Michele,
nella mia vita non ho mai avuto un solo "assistente" per scelta personale, ho sempre considerato tutti allo stesso mio livello, fossero generali o semplici soldati.
Ho salutato con piacere la lettera che i Colleghi (e uso la C maiuscola, anche se non e' nel mio stile) mi hanno invitato a rendere pubblica, solo perche' mi sono speso per la semplificazione della sfida elettorale.
Non credo che il Poliba ci faccia una gran bella figura con tanti candidati, piu' di quelli che hanno partecipato alla competizione elettorale del Rettore all'Universita' di Bari.
Se per te questo e' un topolino io mi augurerei che ne continuino a essere partoriti tanti di questi, anche perche' cio' che e' contenuto nel documento, se letto con attenzione e non con supponenza, rappresenta non solo una sintesi di quanto si deve fare, ma anche un impegno a operare insieme tutti quanti anche con gli altri candidati, che sono amici da me sempre apprezzati, senza disdegnare nessuno, come impropriamente fai tu, per il bene del nostro Poliba.
Un abbraccio
Mario
ho colto senzaltro lo spirito della Tua operazione, che, in tutta franchezza, ai "meccanici" non è "ancora" riuscita, per motivi vari che non sono io a giudicare, ma che mi addolorano. Come sa Eugenio, inizialmente l'operazione che Tu hai fatto la volevo salutare come quella del "vero Decano" o "Decano Virtuoso" del Politecnico, e persino aggiungere 2 righe mie che pero' non erano una vera firma, e lui le ha forse giustamente cassate.
Tuttavia, la scelta di raccogliere firme di "assistenti" non è certo la Tua, non parlo certo di "assistenti" Tuoi. Non credo Tu non abbia capito che mi riferisco agli "assistenti" dei vari gruppi rappresentati dalla Tua lettera, cosa che non mi piace affatto. Perche' i veri "capi" non si sono esposti? Perchè mantengono un'apertura agli eventi che possono accadere (magari i "meccanici si compattano?). Se ai meccanici riesce l'operazione semplificazione, mi auguro venga meglio, con nomi e cognomi dei veri burattinai, e non dei poveri burattini. Io ho tanti difetti e tra gli altri, quello di parlare troppo, ma non ho disdegnato i firmatari, ma lo spirito curioso dell'operazione, che è un parto imperfetto. Se vogliamo, la Tua operazione è al momento superiore a quella dei meccanici il cui Decano non ho mancato di criticare e alcuni candidati pure (specie quelli che paiono giocare su due tavoli, ossia sono tra parentesi rappresentati come firmatari qua --- chissà se si ritirano ...) finora, e in questo potrebbe essere il meglio che si poteva fare da parte Tua.
Tra parentesi, immagino i candidati firmatari si siano
ritirati dalla competizione, e perchè non arriva una loro lettera con le
motivazioni personali loro, e non la sintesi estrema della Tua di
lettera?
Con stima.
Michele
PS un esempiodi testo non ovvio....di impegno da sollecitare ai candidati... sulle borse di phd. i phd a mit sono piu' degli studenti, a poliba uno su cento...
Lettera del vice-Decano Savino che sembra far intendere un blocco di schieramento "preconfezionato" non con i "boss" e "baroni" ma con i loro "assistenti". Peraltro si sperava la montagna partorisse qualcosa di più che un "topolino". Non si puo' non dire che si tratta di una serie di ovvietà che chiunque potrebbe scrivere. I firmatari sono persone per bene, per carità, ma non certo la punta del Politecnico. E noi vogliamo che questi firmatari decidano tutto il futuro del PoliBA, ne siamo certi?
MC
Carissimi,
in
questo momento critico del Paese e del nostro Politecnico appare necessario ed
opportuno al di là di differenti
sensibilità, pure motivate, rimuovere steccati e divisioni che hanno
contribuito alla difficile situazione in cui versiamo. Ciò richiede una sintesi
che porti ad una unitarietà, intesa non come pura sommatoria di individualità,
ma come condivisione di una idea di Politecnico e del suo sviluppo futuro, a
servizio dei saperi oltre che degli studenti e del territorio.
Un
elemento fondamentale per il raggiungimento di tale obiettivo è favorire la più
larga partecipazione e inclusione di tutti coloro che con responsabilità
tengono al bene della nostra Istituzione.
La
collegialità nelle decisioni e il reale coinvolgimento di tutte le persone che
vivono quotidianamente il Politecnico, studenti, personale tecnico
amministrativo e bibliotecario, docenti sono i valori su cui fondare la
crescita del nostro Ateneo.
Ci
piace appena tratteggiare alcuni punti, tra i tanti da noi individuati che
accomunano tutte le nostre posizioni e che sono ritenuti più rilevanti per la crescita
del nostro Ateneo.
·
La centralità dello studente e l’attenzione alla
formazione di eccellenza.
·
La salvaguardia delle aree culturali e il merito
come criteri di progressione e la accountability
come metodo.
·
Curare e garantire la crescita di Scuole
scientifiche di eccellenza basate sulla ricerca e la didattica di qualità.
·
Networking dei gruppi di ricerca con la creazione di laboratori e centri
interdipartimentali per accedere
alle fonti di finanziamento europee caratterizzate da forte
interdisciplinarietà.
·
L’attenzione alla progressione di carriera dei
meritevoli e al reclutamento delle nuove generazioni di studiosi.
·
La valorizzazione del personale tecnico
amministrativo e bibliotecario e l’adozione di iniziative e servizi a favore
dei lavoratori e del sostegno ai disabili e alle fasce più deboli.
·
La rivisitazione e adeguamento dello Statuto.
·
Potenziamento della terza missione dell’università ovvero di
valorizzazione della conoscenza non solo economica ma anche socio-culturale.
·
Internazionalizzazione progressiva dei corsi di
studio.
·
Organizzazione e potenziamento del trasferimento
tecnologico (incubatori, tutela della
proprietà intellettuale)
Per
raggiungere questi obiettivi presentiamo una proposta di governo convintamente
collegiale che riteniamo possa
superare le divisioni, garantire e rappresentare le diverse anime del
Politecnico individuando in Eugenio Di
Sciascio il nostro candidato.
Filippo Attivissimo, Gennaro Boggia, Caterina
Casavola, Eugenio Di Sciascio, Antonella D’Orazio, Mariagrazia Dotoli, Loredana
Ficarelli, Nicola Giaquinto, Massimo La Scala, Saverio Mascolo, Carlo Moccia,
David Naso, Mario Daniele Piccioni, Francesco Ruggiero
Caro Michele,
nella mia vita non ho mai avuto un solo "assistente" per scelta personale, ho sempre considerato tutti allo stesso mio livello, fossero generali o semplici soldati.
Ho salutato con piacere la lettera che i Colleghi (e uso la C maiuscola, anche se non e' nel mio stile) mi hanno invitato a rendere pubblica, solo perche' mi sono speso per la semplificazione della sfida elettorale.
Non credo che il Poliba ci faccia una gran bella figura con tanti candidati, piu' di quelli che hanno partecipato alla competizione elettorale del Rettore all'Universita' di Bari.
Se per te questo e' un topolino io mi augurerei che ne continuino a essere partoriti tanti di questi, anche perche' cio' che e' contenuto nel documento, se letto con attenzione e non con supponenza, rappresenta non solo una sintesi di quanto si deve fare, ma anche un impegno a operare insieme tutti quanti anche con gli altri candidati, che sono amici da me sempre apprezzati, senza disdegnare nessuno, come impropriamente fai tu, per il bene del nostro Poliba.
Un abbraccio
Mario
Caro Mario
ho colto senzaltro lo spirito della Tua operazione, che, in tutta franchezza, ai "meccanici" non è "ancora" riuscita, per motivi vari che non sono io a giudicare, ma che mi addolorano. Come sa Eugenio, inizialmente l'operazione che Tu hai fatto la volevo salutare come quella del "vero Decano" o "Decano Virtuoso" del Politecnico, e persino aggiungere 2 righe mie che pero' non erano una vera firma, e lui le ha forse giustamente cassate.
Tuttavia, la scelta di raccogliere firme di "assistenti" non è certo la Tua, non parlo certo di "assistenti" Tuoi. Non credo Tu non abbia capito che mi riferisco agli "assistenti" dei vari gruppi rappresentati dalla Tua lettera, cosa che non mi piace affatto. Perche' i veri "capi" non si sono esposti? Perchè mantengono un'apertura agli eventi che possono accadere (magari i "meccanici si compattano?). Se ai meccanici riesce l'operazione semplificazione, mi auguro venga meglio, con nomi e cognomi dei veri burattinai, e non dei poveri burattini. Io ho tanti difetti e tra gli altri, quello di parlare troppo, ma non ho disdegnato i firmatari, ma lo spirito curioso dell'operazione, che è un parto imperfetto. Se vogliamo, la Tua operazione è al momento superiore a quella dei meccanici il cui Decano non ho mancato di criticare e alcuni candidati pure (specie quelli che paiono giocare su due tavoli, ossia sono tra parentesi rappresentati come firmatari qua --- chissà se si ritirano ...) finora, e in questo potrebbe essere il meglio che si poteva fare da parte Tua.
Michele
PS un esempiodi testo non ovvio....di impegno da sollecitare ai candidati... sulle borse di phd. i phd a mit sono piu' degli studenti, a poliba uno su cento...
Nessun commento:
Posta un commento