Esprimo i miei sentiti auguri al MR Di Sciascio che compie oggi credo 55 anni.
Ricordo a lui ma a tutti noi le parole del Rettore dimissionario Costantino, caso unico in Italia di piglio democratico e signorilità nel lasciare prematuramente il suo posto per il bene del Politecnico: "...... consentendoci quindi di eleggere una nuova Guida che mi auguro – chiunque Ella o Egli sia – voglia proseguire in una logica che anteponga, sempre e comunque, il bene del nostro bellissimo Politecnico a qualunque uso personalistico dell’autorità: come ci insegna Papa Francesco, “il vero potere è il servizio”." Nicola Costantino
Queste parole di Papa Francesco le ho volute ascoltare, le ho trovate qua
e mi piacerebbe che al Politecnico si adoperasse il concetto di servizio, e l'idea che per noi progredire, andare avanti (avere posti, cattedre, etc.) significa abbassarci e metterci a servizio degli altri (gli studenti, tanto per cominciare).
Ho notato un certo cambiamento di entusiasmo nel Politecnico riguardo per es alle nuove lauree, che ieri in CdD del DMMM sembrava nessuno più volesse, ma che appunto per grande spirito di servizio abbiamo approvato al meglio possibile obtorto collo, e che non si dica poi, se vengono bocciate, che la colpa è del DMMM. Se forzatura c'è stata, sarà giusto riconoscere alla leadership la scelta rischiosissima di questa strategia.
E mentre ad alcuni sembrerebbe tornare la parabola evangelica "ritornano essi però non capivano queste parole; loro erano in un’altra orbita, discutevano tra loro (dei propri settori da inserire nella ingegneria Aerospaziale, che poi sarà in realtà declassata a "ingegneria dei sistemi per l'aerospazio"). E il Signore lo sapeva». Tanto che, quando giunsero a Cafarnao, «chiese loro: Di cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi «tacevano» per la vergogna. Per la strada avevano infatti discusso tra loro chi fosse il più grande. Nel nostro caso, la logica per cui bisogna inserire il proprio SSD il più possibile, anche se la laurea in Aerospaziale (anzi, di sistemi in Aerospaziale) ormai non piace più a nessuno.
Ma nel Politecnico non deve essere così. Il Santo Padre lo ha ribadito per la Chiesa ... "la lotta per il vero potere, cioè quello che lui, con il suo esempio, ci ha insegnato: il potere del servizio. Il vero potere è il servizio. Come ha fatto lui, che è venuto non a farsi servire, ma a servire. E il suo servizio è stato proprio un servizio di croce: lui si è abbassato, fino alla morte, morte di croce, per noi; per servire noi, per salvare noi». «Per il cristiano — ha puntualizzato il Pontefice — andare avanti, progredire, significa abbassarsi. Se noi non impariamo questa regola cristiana, mai potremo capire il vero messaggio cristiano sul potere». Progredire pertanto vuol dire essere sempre al servizio. E «nella Chiesa il più grande è quello che più serve, che più è al servizio degli altri. Questa è la regola. Ma da quel tempo fino ad adesso le lotte per il potere» non mancano nella Chiesa.
Nel fare gli auguri ad Eugenio quindi, gli ricordo che la Sua è una croce e non un potere, che solo se darà l'esempio di cui parla Papa Francesco, anche gli altri di noi sapremo cogliere il messaggio, e smetterla di pensare alle promozioni come segno di potere, ma vedremo nelle promozioni, e in tutte le altre attività, un esercizio di scelta della massima valenza per il Politecnico. Da questo punto di vista, il Tuo rettorato è appena cominciato, c'è già molto scontento in larga parte dovuto alle poche risorse che purtroppo Tu non puoi moltiplicare come i Pani e i Pesci, e ci saranno pochissime promozioni. Se non vorrai essere messo in Croce, dovrai cercare di fare la moltiplicazione (appoggiamo il piano straordinario del presidente della CRUI rettore Prof. Paleari, vedi qua??), mostrare l'esempio massimo di non favorire solo Tuo SSD, Tuo Dipartimento, etc etc., e allora vedrai che il Politecnico davvero decollerà.
Ribadisco tanti auguri.
Tuo ex-delegato
Michele
PS
Il Papa ha poi posto l’accento sul linguaggio che si usa abitualmente quando si intende sottolineare i passaggi di carriera: «Quando a una persona danno una carica che secondo gli occhi del mondo è una carica superiore, si dice: Ah, questa donna è stata promossa a presidente di quell’associazione; e questo uomo è stato promosso». Promuovere: «Sì — ha commentato — è un verbo bello. E si deve usare nella Chiesa, sì: questo è stato promosso alla croce; questo è stato promosso all’umiliazione. Questa è la vera promozione. Quella che ci fa assomigliare meglio a Gesù». Sant’Ignazio, negli Esercizi spirituali, «ci fa chiedere al Signore crocifisso la grazia delle umiliazioni: Signore voglio essere umiliato, per assomigliare meglio a te. Questo è l’amore, è il potere di servizio nella Chiesa. E si servono meglio gli altri per la strada di Gesù» ha detto il Papa.
Altri tipi di promozione non appartengono a Gesù. Sono promozioni definite dal Pontefice «mondane» ed esistono sin dal tempo di Gesù stesso. «Sempre ci sono state nelle Chiese — ha ribadito — cordate per arrivare più in alto: carrierismo, arrampicatori, nepotismo». Il Papa si è poi riferito a una sorta di «simonia educata», cioè quella che porta a pagare di nascosto qualcuno pur di diventare qualcosa. «Ma quella non è la strada del Signore. La strada del Signore è il suo servizio. Come lui ha fatto il suo servizio, noi dobbiamo andare dietro a lui nel cammino del servizio. Quello è il vero potere nella Chiesa. Io vorrei oggi pregare per tutti noi, perché il Signore ci dia la grazia di capire che il vero potere nella Chiesa è il servizio e anche per capire quella regola d’oro che lui ci ha insegnato con il suo esempio: per un cristiano progredire, andare avanti, significa abbassarsi» ha concluso.
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